Nell’ultimo match della terza giornata, all’altoatesino basta un break per set contro Denis Kudla. Andreas chiude 7-5 6-4 6-4 senza mai correre rischi, e diventerà il primo avversario vero sul cammino di Novak Djokovic. Anche se avrebbe meritato ben altra chance.Dopo la vittoria di lunedì contro Teymuraz Gabashvili, Andreas Seppi non si è nascosto. “Questo match un tempo l’avrei perso”, ha raccontato di fronte alla piccola truppa di cronisti italiani presenti a Melbourne. Ecco: se da quell’incontro qualche tempo fa sarebbe uscito sconfitto, quello odierno contro lo statunitense Denis Kudla, l’ultimo a terminare nella terza giornata, si sarebbe probabilmente complicato. Invece il numero due azzurro ha chiuso con un 7-5 6-4 6-4 che trasuda maturità, emersa in una gestione del match praticamente perfetta. Ci sono state varie situazioni in cui si poteva complicare, tradotte nelle otto palle-break concesse in tutto il match (e in sei giochi diversi), ma l’azzurro è sempre rimasto lucido, ha giocato con ordine e – aiutato dagli errori del rivale – le ha superate tutte indenne, chiudendo senza cedere il servizio. Così, gli è bastato violare tre volte il territorio di Kudla per vincere col minimo sforzo, in 2 ore e spiccioli, convertendo tre palle-break su quattro. Non c’è stato nemmeno bisogno che il suo gruppetto di tifosi italo-australiani (che ha indicato a fine match in segno di ringraziamento) lo sostenesse più di tanto: aveva un margine importante e l’ha mostrato, vincendo da giocatore vero contro un avversario che andava battuto ma non è nemmeno così male. Nel 2015 il 23enne di origini ucraine è tornato fra i primi 100 dopo un paio d’anni di assenza, grazie a due bei risultati in serie: ottavi a Wimbledon e semifinale ad Atlanta, e un posto fra i top 50 lo potrebbe anche agguantare. Ma contro un Seppi così non ha i mezzi per vincere, e lo 0 su 8 nelle palle-break è soprattutto colpa sua, o di un diritto troppo ballerino per reggere gli scambi più delicati. Seppi se n’è accorto presto e l’ha usato a suo favore quando ne aveva bisogno, raccogliendo dall’angolo destro buona parte dei 39 errori del rivale.
 
ALTRA MISSION IMPOSSIBLE AL 3° TURNO
Insieme a coach Massimo Sartori, ad assistere all’incontro di Andreas (spostato sullo Show Court 2 perché il programma del 3 è andato per le lunghe), c’era anche Marco Cecchinato, che domani esordirà nel doppio proprio in coppia con l’altoatesino, contro il duo francese Benneteau/Roger-Vasselin. Buon segno: vuol dire che il siciliano, che ieri contro Nicolas Mahut ha rimediato la sconfitta numero dieci in altrettante apparizioni nel tour maggiore, ha tanta voglia di imparare e vuole sfruttare ogni occasione per fare esperienza, in campo e fuori. Probabile, dunque, che lo rivedremo nel box di Andreas per la sfida di venerdì contro il numero uno del mondo Novak Djokovic, passato in tre set sul talentino francese Quentin Halys. La notizia è che il transalpino l’ha obbligato a giocare un tie-break (terzo set), ma per ‘Nole’ non è ancora giunto il momento di fare sul serio. Dovrebbe arrivare contro Andreas, primo avversario vero sul suo cammino. Melbourne, terzo turno, Rod Laver Arena: è fin troppo facile ripensare alla stessa giornata di dodici mesi fa (era il 23 gennaio, stavolta sarà il 22), quando Seppi spedì a casa niente meno che Roger Federer. Stavolta il compito sarà ancora più difficile, e aspettarsi un nuovo miracolo sarebbe da pazzi. Ma le premesse dicono che almeno un buon match potrebbe saltare fuori, in attesa di terzi turni un po’ più abbordabili. Negli ultimi cinque a livello Slam, l’azzurro ha pescato: David Ferrer, Roger Federer, Andy Murray e le ultime due volte proprio Novak Djokovic. Considerando che, da testa di serie fra la 17 e la 32, può vedersela con chiunque dei primi sedici del ranking, la sorte gli ha decisamente voltato le spalle. Visto il suo rendimento nei tornei del Grande Slam, forse meriterebbe un trattamento migliore.
 
AUSTRALIAN OPEN – Secondo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Denis Kudla (USA) 7-5 6-4 6-4