Tanti occhi sono su Roger Federer, di nuovo in campo dopo oltre due mesi. Tanti occhi sono su Rafael Nadal, le cui nove vittorie consecutive avevano messo in dubbio l’autorità della famiglia Grimaldi nel Principato di Monaco. Anche per questo, forse, il campo centrale è stato intitolato a Ranieri III. Scherzi a parte, il favorito del Monte Carlo Rolex Masters continua ad essere Novak Djokovic. Il suo gioco non accende chissà quali fantasie, ma sta frantumando un record dopo l’altro. Il sito ATP ha ricordato come i segni del suo dominio risalgano a cinque anni fa, quando vinse 41 match di fila prima di perdere da Roger Federer nella semifinale del Roland Garros. Negli anni successivi c’è stato qualche assestamento (e un grande Nadal nel 2013), ma nel complesso Nole è sempre stato il più forte. Negli ultimi 12-24 mesi ha allargato il divario con gli avversari e lo scorso anno ha fallito il Grand Slam soltanto a causa di un grande Wawrinka nella finale del “maledetto” Roland Garros. Nella consueta tavola rotonda di inizio torneo, Djokovic ha svelato alcune ragioni del suo successo. Il serbo crede nella forza della mente e in un approccio olistico sia alla vita che al tennis. Tale mentalità gli ha consentito di giocare sempre meglio e gestire “l’implacabile” pressione che colpisce il miglior tennista del mondo.
“Credo molto nel potere della mente – ha detto Djokovic – se tutti allenassimo a dovere la nostre mente allo stesso modo in cui alleniamo i muscoli e la forma fisica, credo che riusciremmo a ottenere il massimo del nostro potenziale. Non possiamo sapere fin dove possiamo arrivare fino a quando non abbiamo un tipo di mentalità che ci spinge a evolvere e migliorare”. Buona parte della vita di Djokovic risiede nella visualizzazione. Secondo il serbo, non si può sapere cosa succederà il giorno o il mese successivo. Però si possono inviare buone sensazioni e fare tutto il possibile per essere preparati. “Questo tipo di approccio mi permette di ottimizzare il mio potenziale come essere umano: non solo come tennista, ma anche sul piano emotivo e spirituale”. Djokovic effettua ogni giorno alcuni esercizi che lo fanno stare bene e ottenere l’obiettivo desiderato: calma e tranquillità interiore. Si tratta di un approccio importante anche in chiave tennistica, perché da oggi fino al prossimo 5 giugno si parlerà del suo grande obiettivo: il trionfo al Roland Garros. E’ l’unico Slam che gli manca, l’anno scorso fu un tormentone e quest’anno lo sarà ancora di più. Non c’è dubbio che ci tenga, ma il suo approccio dovrebbe preservarlo dall’ossessione. Insomma, non dovrebbe esserci il rischio che Djokovic stia al Roland Garros come Ivan Lendl stava a Wimbledon. “Non mi piace la parola ossessione perché arriva da un’emozione sbagliata. Per me il Roland Garros è un desiderio e un augurio. Non ho alcun problema nel pensarlo, ma negli ultimi due anni ho formato la mia mente sul presente e l’immediato futuro. Ovviamente esiste una pianificazione, ma la cosa importante è pensare al presente. Quando arriverà il momento, inizierò a pensarci”.
Adesso è tempo di pensare a Monte Carlo, laddove ha vinto lo scorso anno e dove trascorre buona parte del tempo libero. Si presenta nel migliore dei modi: quest’anno ha già vinto quattro tornei e vanta un bilancio di 28 vittorie e una sola sconfitta, a Dubai contro Feliciano Lopez. Nel principato esordirà mercoledì contro il vincente di Vesely-Gabashvili e nella sua parte di tabellone staziona Roger Federer. Ma Nole pensa solo a se stesso, supportato da un approccio che sta dando grandi risultati. “Per fortuna non ho perso molte partite negli ultimi due anni – ha concluso – anzi, direi che ho espresso il miglior tennis della mia vita. E’ il risultato di tanti anni di impegno, evoluzione, crescita, comprensione di me stesso come persona e come giocatore. Buona parte del merito è del mio team, che ha sviluppato un’ottima strategia e la routine giusta per mantenermi ai massimi livelli nel corso dell’intera stagione. Sono consapevole del fatto che se non continuerò così, altri giocatori saranno pronti a battermi”. Ma in questo momento c’è qualcuno pronto a scommetterci?