WIMBLEDON – Simone Bolelli lotta di nuovo per cinque set contro Kei Nishikori, ma esce sconfitto un'altra volta. C’è un po’ di amarezza per come è arrivato il break nel quinto set, ma resta la consapevolezza di aver impegnato di nuovo uno dei primissimi.La differenza sta tutta lì, in quella piccola distrazione all’inizio del quinto set. Qualche passaggio a vuoto è capitato anche a Kei Nishikori, ma quando il giapponese ha capito di non poter più sbagliare non ha più sbagliato. Simone Bolelli invece ha pasticciato in un paio di punti, e il grande exploit è rimasto nelle corde della sua Babolat. La stessa che gli ha permesso di trascinare al quinto set il numero 5 del mondo per il secondo anno consecutivo, su quell’erba che esalta il suo tennis. Dodici mesi fa era già consumata da cinque giorni di battaglie, stavolta invece era vergine, verdissima, calpestata solo dalla sgambata di Serena Williams contro Mararita Gasparyan. Ideale per scaraventarci tutta l’amarezza per un sorteggio difficile, da provare a rendere fattibile. Simone ci è riuscito, tanto che nella sua passeggiata verso l’uscita del Campo 1 c’era più amarezza che soddisfazione per una nuova battaglia di cinque set con un grande campione, come già riuscito a Roland Garros con David Ferrer. La carta racconta di due sconfitte, ma il morale esce forse più forte dal 6-3 6-7 6-2 3-6 6-3 che gli è costato il KO rispetto a quanto lo sarebbe stato per una comoda vittoria su un campo secondario, con un avversario alla sua portata. Ed è per questo che Simone può nuovamente guardare avanti con soddisfazione. Lo dice la sua stagione, e l’ha confermato l’incontro di oggi, contro un rivale magari non al 100% per i postumi del problema al polpaccio (fasciato) accusati a Halle, ma determinato a fare sul serio. Ne è uscito un primo set in equilibrio solo fino al 3-3 e un secondo che sembrava chiuso sull’1-1 del tie-break, quando il giapponese ha rotto l’equilibrio con un diritto in contropiede. Invece, forse scosso dall’aver preso un vincente in faccia con quello che solitamente è il suo colpo prediletto, Simone ha acceso la luce, iniziando finalmente a giocare da Bolelli. Da 1-2 a 6-2, quindi 7-4 e un set pari, con quella cattiveria agonistica che sembrava rimasta a Eastbourne nel match con Mannarino e un paio di passanti da vedere e rivedere.
 
QUEI DUE DIRITTI NEL QUINTO SET
Uno scatto d’orgoglio che ha messo in allerta Nishikori ma si è rivelato un fuoco fatuo, quando sul 2-2 del terzo l’azzurro ha regalato quattro punti e il break decisivo, finendo per perdere cinque giochi di fila. Ma si è rialzato un’altra volta. Invece che crollare ha tenuto a zero i primi due servizi del quarto set, mostrando una ritrovata determinazione, e si è fatto trovare pronto quando è stato il rivale a concedere qualcosa. È bastato un doppio fallo sul 15-0 a rovesciare la situazione e dare il primo (e sfortunatamente unico) break del match all’azzurro, che una volta siglato il 4-1 non si è più lasciato riprendere, guadagnando un quinto set che solo qualche minuto prima sembrava lontanissimo. Ma il sogno di vendicare la sconfitta del 2014 è durato solo un paio di game. Nel primo Nishikori si è fatto riprendere da 40-0 a 40-40 e si è lasciato andare a quello che in italiano sarebbe un ‘vai a quel paese’ più volgare, ma ha tenuto comunque il servizio, nel secondo invece l’azzurro ha combinato il patatrac. Sul 15-30 un dritto a campo aperto finito a metà rete, sul 15-40 l’errore che gli è costato il match. Dopo un buon servizio al centro, invece che battezzare un angolo ha deciso di colpire di nuovo al centro, Nishikori ha colpito la palla d’istinto e ne è uscita una traiettoria non semplicissima, che ha portato Bolelli all’errore a rete. Perso quel game, l’azzurro ha detto addio alla partita, terminata dopo 3 ore e 22 minuti. Contro i top player è così, basta poco. Basta un punto importante giocato male. Ora è il momento della rabbia e del dispiacere, domani sarà l’alba di un nuovo inizio, con un pizzico di convinzione in più. Quando tutti i tasselli saranno al loro posto, arriverà anche il suo momento. Per Nishikori, invece, resta una vittoria complicata che non fa bene al suo polpaccio, trattato nel corso dell’incontro. “È tutto ok, la situazione sta migliorando”, ha recitato nell’intervista post-match. Ma i suoi occhi raccontavano ben altra storia.
 
WIMBLEDON – Primo turno
Kei Nishikori (JPN) b. Simone Bolelli (ITA) 6-3 6-7 6-2 3-6 6-3