ROLAND GARROS. Flavia perde in tre set contro la Kerber, ma c’è meno delusione rispetto allo scorso Us Open. Prima che finisse la benzina stava conducendo. Le resta il doppio.
Luci ed ombre nella prestazione di Flavia Pennetta
TennisBest – 2 giugno 2012
Era difficile chiedere di più a Flavia Pennetta. Un tabellone amico (anche grazie allo status di testa di serie n. 18) le ha permesso di giungere al terzo turno del Roland Garros, ma la sconfitta contro Angelique Kerber rientra nell’ordine delle cose. Non tanto perché pesa come un macigno il precedente dello Us Open 2011, ma perché la tedesca è “forte forte”. E poi Flavia è stata indecisa se giocare il torneo fino a sabato scorso. Il problema al polso che l’aveva obbligata a ritirarsi a Roma ne aveva messo in dubbio la partecipazione, poi in extremis ha optato per il “si”. “Perché un conto è dare forfait a Strasburgo, un altro è farlo al Roland Garros”. In questo momento, la Kerber è più forte di lei. Anzi, il 4-6 6-3 6-2 finale alimenta qualche speranza per i prossimi tornei, a partire da Wimbledon. Perché finchè ha avuto benzina, la Pennetta ha tenuto il livello di una top 10. Forse avrebbe dovuto cercare qualche smorzata in più, al limite qualche discesa a rete, ma non ci sono grossi rimpianti. L’unico è quello di non aver preparato bene il torneo. Se Flavia fosse stata al 100% avrebbe trasformato una delle due palle break avute nel quinto gioco del secondo set, quando avrebbe potuto salire 3-2 e servizio. E’ stato il game-chiave di tutta la partita. Da lì in poi sono saltati gli schemi ed è lentamente emersa la stanchezza, oltre a qualche bella giocata della Kerber. Flavia ha resistito fino al 2-1 nel terzo set, poi ha perso gli ultimi cinque giochi.
Non è una sconfitta assimilabile a quella dello Us Open. Allora Flavia perse tra mille paure, schiacciata dal peso della responsabilità (un'azzurra non raggiungeva le semifinali a New York dai tempi dell’italotedesca Maude Levi), mentre stavolta è calata fisicamente. E' però l’ennesima occasione persa, come ne ha avute tante in carriera. Il tabellone fino alle semifinali non era proibitivo. Negli ottavi avrebbe pescato Petra Martic e sarebbe stata favorita (anche se la croata sta facendo faville), mentre nei quarti avrebbe pescato Errani o Kuznetsova. Un derby italiano ci avrebbe garantino un piazzamento in semifinale (che, Schiavone a parte, non otteniamo dagli anni 50), mentre contro la russa sarebbe stato più difficile (è sotto 5-0 nei precedenti) ma non impossibile. Le resta il torneo di doppio, dove insieme alla Schiavone avrà un test importante contro le spagnole Llagostera Vives-Martinez Sanchez, probabile coppia olimpica per la Spagna. La Martinez gioca bene a rete, mentre la Llagostera ha mollato il singolare per dedicarsi esclusivamente al doppio. Insomma, non sarà facile. Il successo contro Kerber-Radwanska induce all’ottimismo.
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