Pennetta, non basta la magia di Cincy
Flavia Pennetta sperava che l'aria di Cincinnati le portasse fortuna. Sono passati 4 anni da quella magica settimana del 2009, in cui giunse in semifinale e ottenne la certezza matematica di entrare tra le prime 10. L'edizione 2013 non è stata all'altezza, con la sconfitta per mano di Varvara Lepchenko, già spauracchio del tennis italiano (aveva battuto la Schiavone al Roland Garros e Vinci ed Errani in Fed Cup). L'americana di origine uzbeka ha fatto il poker, vincendo con il punteggio di 6-2 2-6 6-2. La Pennetta ha pagato due set-fotocopia, il primo e il terzo, in cui si è trovata in svantaggio di due break, divario troppo grande per essere colmato. In mezzo c'è stato un ottimo secondo set, in cui un parziale di 13 punti aveva messo in un angolo l'americana, numero 40 WTA. Flavia è risalita al numero 87 WTA, ma a Toronto sembrava essere tornata su ottimi livelli. Questa sconfitta rimanda i propositi di riscatto allo Us Open, dove vanta ben tre piazzamenti nei quarti di finale.. Sono passati 4 anni da quella magica settimana del 2009, in cui giunse in semifinale e ottenne la certezza matematica di entrare tra le prime 10. L'edizione 2013 non è stata all'altezza, con la sconfitta per mano di Varvara Lepchenko, già spauracchio del tennis italiano (aveva battuto la Schiavone al Roland Garros e Vinci ed Errani in Fed Cup). L'americana di origine uzbeka ha fatto il poker, vincendo con il punteggio di 6-2 2-6 6-2. La Pennetta ha pagato due set-fotocopia, il primo e il terzo, in cui si è trovata in svantaggio di due break, divario troppo grande per essere colmato. In mezzo c'è stato un ottimo secondo set, in cui un parziale di 13 punti aveva messo in un angolo l'americana, numero 40 WTA. Flavia è risalita al numero 87 WTA, ma a Toronto sembrava essere tornata su ottimi livelli. Questa sconfitta rimanda i propositi di riscatto allo Us Open, dove vanta ben tre piazzamenti nei quarti di finale.