Agevoli vittorie di Pennetta, Giorgi e Knapp su tre wild card. Errani, a disagio sull’erba, cede alla Puig. Fognini illude e poi delude con Melzer. Lorenzi, il secondo turno in uno Slam resta un tabù. Da WIMBLEDON, ALESSANDRO TERZIANI

Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Alessandro Terziani

 

Wimbledon ci accoglie con il suo classico clima: cielo plumbeo, temperatura frizzante, il sole farà una breve apparizione solo nel tardo pomeriggio. Prima giornata con sei azzurri in campo sugli undici presenti nei main draw. La schedulazione degli incontri è pessima. Quattro italiani aprono contemporaneamente il programma odierno, due sono programmati come secondo incontro. Impossibile seguirli tutti dal campo. Alcuni colleghi decidono di fare zapping dalla sala stampa. Opto per assistere de visu a Fognini-Melzer, l'incontro, sulla carta, più interessante.

 

C'è curiosità per vedere all'opera Fabio Fognini, sul court 12, contro il mancino austriaco Jurgen Melzer. La partita è godibile. I due giocano a viso aperto. Dietro a Josè Perlas, coach del ligure, Simone Bolelli e Potito Starace sostengono l'azzurro. Fognini appare in palla, la velocità di braccio è quella giusta per far male sull'erba. Melzer soffre molto le accelerazioni dell'italiano soprattutto sul diritto che l'austriaco gioca con un'apertura troppo ampia. Fognini si procura un set point sul 6-5 ma l'austriaco è fortunato ad annullarlo con un net che fa morire la palla nel campo dell'azzurro. Fognini gioca un ottimo tie-break. Si porta sul 6-2, gigioneggia un po' troppo, ma riesce a chiuderlo 7-5. Perlas incita il proprio giocatore al cambio campo. Fognini lo tranquillizza con il suo fare guascone: “Non ti preoccupare, adesso gli do 6-3 7-6”. Tanta sicurezza dà i propri frutti solo ad inizio secondo set. E' il momento migliore dell'italiano che si porta avanti di un break ed ha addirittura due chance per il 4-1. Sarebbe stata una decisiva ipoteca sul match. Da quel momento inizia purtroppo una nuova partita che vede il nostro disunirsi e l'austriaco prendere campo e fiducia. Quasi un mantra l'incitamento di Perlas: “Ordine, respira, ordine”. Il match scivola via in un amen a favore di Melzer.

Melzer b. Fognini 6-7 7-5 6-3 6-2

 

Sul court 18, quello del celeberrimo Mahut-Isner, arriva la prima cocente delusione in chiave azzurra. Sara Errani, accreditata della testa di serie n.5, subisce una netta sconfitta dalla portoricana Monica Puig, n.65 del ranking WTA. L'italiana ha mostrato ancora una volta la propria idiosincrasia per l'erba. Le percentuali al servizio di Sara sono state disastrose: 55% dei punti vinti con la prima, solo il 35% con la seconda, 4 break subiti. La portoricana, ben più avvezza alla superficie, ne ha approfittato prendendo con costanza le redini del gioco. Il torneo di Sara è durato solo 82 minuti.

Puig b. Errani 6-3 6-2

 

Convincente l'esordio di Flavia Pennetta, sullo show court 3, contro la wild card britannica Elena Baltacha. Forte dei 3 favorevoli precedenti l'italiana dopo un set più equilibrato ha preso il largo nel secondo set. Al secondo turno l'attende un impegno proibitivo, la n.2 Victoria Azarenka.

Pennetta b. Baltacha 6-4 6-1

 

Approda al secondo turno anche Karin Knapp a spese della wild card Lucie Hradecka. La ceca, grande specialista del doppio, è singolarista non eccelsa. L'altoatesina si impone con sicurezza. Adesso appuntamento molto duro contro l'altra ceca Safarova, testa di serie n.27.

Knapp b. Hradecka 6-3 6-4

 

Camila Giorgi si presenta sul court 10 con una vistosa fasciatura alla spalla destra. Postumi del recente infortunio. Avversaria la wild card inglese Samantha Murray, un cognome davvero impegnativo per lei. La Giorgi, seguita come sempre a bordo campo da papà Sergio, dimostra subito un buon feeling con l'erba londinese dove lo scorso anno ha raggiunto gli ottavi. La lungagnona inglese, una certa somiglianza fisica con la Kvitova, non riesce a tenere il ritmo dell'italiana. La Giorgi approda al secondo turno dove l'aspetta un insidioso match contro la rumena Cirstea.

Giorgi b. Murray 6-3 6-4

 

Sull'ultimo campo di Wimbledon, il 19, Paolo Lorenzi cerca di sfatare il tabù che lo vuole sempre sconfitto al primo turno di uno Slam.Il francese Kenny De Schepper lo segue di 7 posizioni in classifica, n.73 e n.80, ma sull'erba è più a suo agio del toscano. Perso malamente il tie-break del primo set in cui si era trovato sempre in vantaggio, Lorenzi cede anche le due frazioni di gioco successive.

De Schepper b. Lorenzi 7-6 6-4 6-2

 

In parità, 3-3, il bilancio finale odierno degli azzurri. Un risultato complessivo che lascia però l'amaro in bocca soprattutto per le premature uscite di Errani e Fognini nei quali riponevamo molte aspettative.