dal nostro inviato Enzo Anderloni
Wimbledon – Mentre tutti i cronisti italiani erano intorno al campo 18 per assistere al rinnovato “miracolo Bolelli”, due giocatrici azzurre, davvero forti, ci regalavano la soddisfazione del passaggio del turno. Prima era la volta di Flavia Pennetta, che doveva lasciare per strada un set contro la rumena Irina Camelia Begu, n. 78 del mondo ma in possesso di un servizio che sull’erba faceva da solo la differenza.
“Devo confessare – ha poi raccontato l’azzurra – che non la conoscevo, non l’avevo nemmeno mai vista giocare. Ha fatto lei la partita con il servizio nei primi due set, poi per fortuna nel terzo è calata. Comunque ora la mia spalla sta bene e sto ritrovando la condizione”.
Portato a casa l’incontro con un laborioso 7-6 6-6 6-2 l’azzurra se la dovrà ora vedere con la russa Evgenyia Rodina. “Un’altra che non ho mai visto giocare. Ma è il torneo è pieno di nuove giocatrici giovani, tra l’altro fortissime”.
Giovane e forte era anche Rebecca Marino, canadese, l’avversaria di Roberta Vinci. In effetti anche lei, a colpi di servizio si è portata avanti 5-2 nel primo set. “Ma io all’inizio ero tesa, nervosa, non riuscivo nemmeno a muovermi – ha confessato la tarantina – Poi pian piano le cose sono andate meglio, ho tenuto” E l’esperienza è venuta fuori. 7-6 6-2 il punteggio finale. Ora l’azzurra affronterà la ceka Kvitova, n.8 del mondo.
“E’ una forte, mancina, che dà fastidio. Qui ha già fatto una semifinale. Sarà dura…”
Certo, ma anche tu Robertina, sull’erba dai fastidio, eccome. Dunque forza, guardiamo avanti, in attesa che domani scendano in campo anche Francesca Schiavone e Sara Errani i cui match sono stati rinviati, nella morsa tra pioggia e oscurità.
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