Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Flavia Pennetta, a 33 anni, conquista la sua seconda semifinale agli Us Open, la prima nel 2013, eguagliando così il suo migliore risultato in carriera in uno Slam. Raggiunge così Roberta Vinci in semifinale. Due azzurre in semifinale di uno Slam, un risultato senza precedenti nella storia del tennis italiano in gonnella. Tra i maschi tale impresa era riuscita solo a Pietrangeli, poi vincitore, e Sirola nel 1960 al Roland Garros.
Dopo aver superato nei quarti la Stosur, campionessa agli Us Open 2011, la Pennetta oggi si è tolta lo sfizio di battere un’altra vincitrice di Slam, Petra Kvitova vincitrice a Wimbledon nel 2011 e 2014. E’ stata una partita durissima, giocata sotto un gran sole e con un’afa davvero opprimente. Ma l’azzurra è venuta fuori benissimo alla distanza.
Il primo set è stato molto particolare. Le due giocatrici hanno avuto seri problemi al servizio e in ben 9 dei 10 giochi disputati ci sono state palle break. La mancina ceca ne ha combinate più di Carlo in Francia, alternando vincenti a incredibili errori di misura. Le due giocatrici si scambiano il break nei primi due giochi. Sul 3-2 la Kvitova strappa il servizio all’azzurra e si porta sul 5-2. Sul 5-3 la ceca va a servire per il set e riesce grazie a 3 doppi falli, inframezzati da un set point sprecato, a perdere il servizio e rimettere in gioco la Pennetta. La brindisina serve sul 4-5 e va con sicurezza sul 40-0. Poi il black out. Cinque punti consecutivi persi, tra i quali due doppi falli, regalano il set alla Kvitova. Tanto il rammarico per un set gettato al vento dalla Pennetta con una Kvitova non certo irresistibile. Troppe le occasioni non sfruttate dall’azzurra che ha concretizzato solo 2 delle 8 palle break avute a disposizione.
La Pennetta riesce poche volte ad allungare lo scambio e quindi a muovere la Kvitova. Sul 2-1 del secondo set la ceca realizza il break del 3-1. Match quasi compromesso. Per fortuna la Kvitova non è un mostro di solidità mentale e di continuità. Addirittura subisce il contro break a zero. Un’iniezione di fiducia per la Pennetta che da questo momento in poi sale in cattedra. Ritrova finalmente il servizio che tanto l’ha sostenuta durante il torneo e aumenta la profondità dei colpi. Sul 4-4, alla terza chance, l’azzurra conquista il break decisivo con una stupenda risposta di rovescio. Sul 5-4 e servizio ha un primo set point costruito magistralmente ma non finalizzato per uno stupido errore di diritto a campo praticamente vuoto. La Pennetta spreca un secondo set point. Ci vuole un diritto fuori della Kvitova per far sì che l’azzurra pareggi il conto dei set al terzo tentativo.
Il terzo set è dominato da una solidissima Pennetta. La Kvitova è in debito di ossigeno. Gli errori della ceca fioccano, addirittura 60 nel match. L’azzurra fa fare chilometri all’avversaria non disdegnando delle velenose smorzate. La Kvitova regge fino al 2-2, poi è show della Pennetta che vola nei quattro giochi seguenti. Dopo 2 ore e 23 minuti è delirio azzurro.
Domani le nostre due “vecchiette” giocheranno entrambe nella sessione serale. “Mission Impossible” per la Vinci contro Serena in odore di Grand Slam. La Pennetta attende la vincente tra Halep e Azarenka, match durissimo ma abbordabile. Comunque vada sarà una notte americana indimenticabile per il tennis italiano.
Pennetta b. Kvitova 4-6 6-4 6-2