Dopo varie voci sulla sua eccessiva perdita di peso, la campionessa di Wimbledon 2013 ammette il problema: “ho un virus che non mi permette di mangiare, e sta rendendo la mia vita un incubo. Ho fatto degli esami e l’esito non è stato buono. Ne farò altri dopo Wimbledon”. La situazione sembra preoccupante.

Evidentemente, l’esclusione dal doppio a inviti di Wimbledon è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo mesi a celare i suoi problemi, nascosti dietro una dieta priva di glutine, sale e tanto altro, Marion Bartoli ha ammesso di avere un virus che sta rendendo la sua vita un incubo. “Non auguro a nessuno di passare ciò che sto passando – ha detto la vincitrice di Wimbledon 2013 durante la trasmissione “This Morning”, dell’emittente britannica ITV – perché il mio corpo sta lottando contro un virus non ancora ben identificato. Ho paura per la mia vita, temo che un giorno il mio cuore si possa fermare. Prego Dio ogni giorno per poter tornare a una vita normale”. A giudicare dalle sue parole, che confermano un dimagrimento preoccupante che l’ha portata a pesare 47 chilogrammi (oltre dieci in meno del suo peso-forma ideale), la situazione della francese è piuttosto seria.

Il virus non mi permette di mangiare diversi alimenti, ho effettuato degli esami del sangue e l’esito non è stato buono. Per questo, subito dopo Wimbledon farò degli accertamenti in una clinica italiana”. Pare che il virus sia stato contratto fra gennaio e febbraio, probabilmente nel corso di una serie di viaggi che l’ha portata prima in Australia, poi in India e quindi a New York. All’inizio pensava fossero soltanto dei problemi dovuti al ripetuto cambio di fuso orario, poi ha capito che c’era qualcosa di più. L’ex numero 7 del mondo ha rivelato dei dettagli piuttosto preoccupanti, dal rischio tachicardia alla necessità di indossare dei guanti anche solo per utilizzare il cellulare, la possibilità di mangiare solamente insalata o cetrioli senza pelle, l’obbligo a non indossare gioielli e quello di lavarsi esclusivamente con l’acqua minerale, per evitare complicazioni.