La sospensione del numero 1 del mondo ha generato una moltitudine di opinioni più o meno sensate

Foto di Ray Giubilo

Il caso doping riguardante Jannik Sinner è giunto definitivamente al termine ad inizio febbraio, quando è stato annunciato che il numero 1 del mondo aveva trovato un accordo con WADA per tre mesi di sospensione. Il campione italiano non avrebbe voluto accettare questo compromesso dopo essere stato scagionato da tutte le accuse in primo grado, ma arrivare al dibattimento dinnanzi al TAS di Losanna lo avrebbe esposto al rischio di una sanzione davvero troppo severa (da uno a due anni). Per questo motivo – su consiglio del suo team legale – il 3 volte campione del Grande Slam ha accettato di restare lontano dal tour dal 9 febbraio al 4 maggio.

Il 23enne di Sesto Pusteria tornerà in tempo per gli Internazionali BNL d’Italia, dove sarà accolto come un re dal suo pubblico che non vede l’ora di sospingerlo verso il titolo. Jannik non è mai andato oltre i quarti di finale al Foro Italico, ma non ha ancora mai partecipato a questo torneo da quando è diventato il miglior giocatore del mondo e aveva saltato l’edizione 2024 a causa di un infortunio all’anca.

Da quando il mondo ha appreso la notizia della sospensione di tre mesi ‘inflitta’ a Sinner, ognuno ha voluto esprimere il suo punto di vista con diverse argomentazioni (più o meno sensate). Alcuni hanno affermato che l’azzurro non avrebbe dovuto ricevere nemmeno un giorno di sospensione per via della sua totale innocenza, mentre altri hanno ritenuto fin troppo ‘conveniente’ il suo accordo con WADA.

Intervistato da ‘Tennis.com’, Patrick McEnroe ha rivelato la sua sincera opinione su questa vicenda: “Non credo che avrebbe dovuto essere sospeso. Se ci basiamo sugli elementi che abbiamo a disposizione, non c’è dubbio che fosse innocente. Non ha senso affermare che – siccome altri giocatori hanno ricevuto un trattamento ingiusto in passato – allora bisogna penalizzare anche lui.”