Dopo tante dichiarazioni improntate su fiducia e ottimismo, Andy Murray frana all’esordio contro Garcia Lopez. Disastro totale. Stanotte in campo Federer, Nadal e Pennetta.
Andy Murray lascia mestamente il centrale di Indian Wells

Di Riccardo Bisti – 11 marzo 2012

 
Andy Murray è la disperazione di tutti i suoi tifosi. Arriva sempre lì, ad un passo dalla gloria, ma non l’afferra mai. E poi cade miseramente. E’ successo anche a Indian Wells, dove si è arreso a Guillermo Garcia Lopez, spagnolo che giochicchia bene sul cemento ma che dovrebbe fargli il solletico. Invece si è imposto con il punteggio di 6-4 6-2, qualificandosi per il terzo turno dove affronterà Ryan Harrison. Mina cantava “Parole, parole, parole”. Murray non era ancora nato, ma il classico della musica italiana è perfetto per descrivere gli ultimi giorni dello scozzese. Dopo la buona finale a Dubai, in cui si è tolto la soddisfazione di battere Djokovic, Murray ha espresso i seguenti concetti: “Per rimanere aggrappato ai primi tre bisogna essere solidi e continui, senza scivolare in una buccia di banana. Non puoi permetterti di stare un mese senza vincere partite”. L’allusione era alla scorsa primavera, quando sparì dai tornei di Indian Wells e Miami per mano di Young e Bogomolov. L’idea era fare l’esatto contrario, invece ha fatto ancora peggio. E poi: “Sono migliorato con il dritto. Non si nota tanto, ma utilizzo un diverso movimento con i piedi. E’ merito di Lendl, e mi tornerà utile nella stagione sulla terra battuta”. Propositi bellicosi, minacciosi per gli avversari. E invece ecco l’ennesimo flop, giunto senza alcuna spiegazione. Nel primo set ha avuto diverse chance, si è anche trovato 0-40 sul servizio dello spagnolo, ma poi ha subito il break al nono game e non si è più ripreso. Disastro totale, su tutta la linea.
 
La difesa d’ufficio è mediocre, allucinata: “Devo andare via e pensare a cosa è successo. In allenamento giocavo alla grande, colpivo la palla molto bene. E poi mi sentivo fresco”. E ancora “Non mi sono mosso bene, ma neanche così male. In verità lui non sbagliava quasi mai, utilizzava molto topspin. Sembrava di giocare sulla terra battuta, non ero in grado di fargli male e ho sprecato tante occasioni”. L’ultima affermazione merita un approfondimento. Ma come, non era stato proprio Murray a felicitarsi per il ritorno a una superficie piuttosto lenta dopo la parentesi (pseudo)veloce di Dubai? E quando perde con il primo mestierante si lamenta della superficie? Segno di un evidente stato confusionale. Ivan Lendl deve correre ai ripari. “Eppure non c’è paragone rispetto a come mi sentivo l’anno scorso. E’ quasi come notte e giorno. Mi sentivo concentrato e sicuro, non ho idea di cosa sia successo stasera”. Andiamo bene. Se non lo sa neanche lui, figurarsi noi. E così al terzo turno ci arriva Guillermo Garcia Lopez, che non è nuovo a exploit di questo tipo. Un paio d’anni fa battè Rafael Nadal a Bangkok, ma questo successo vale di più. “E’ uno dei più importanti della mia carriera. Mi dà molta fiducia in un momento in cui la mia classifica non è così buona”. Oggi è sceso al numero 92, dopo che appena un anno fa aveva raggiunto il best ranking al numero 23.
 
Il torneo di Indian Wells sta lentamente entrando nel vivo. Oggi si giocheranno i secondi turni della parte bassa del tabellone, con l’esordio di Rafael Nadal (contro l’argentino Mayer) e di Roger Federer (contro il baby americano Denis Kudla). Da seguire anche Ferrer-Dimitrov e il derby francese Tsonga-Llodra, che promette un alto tasso spettacolare e infatti è stato collocato sul campo centrale. In campo femminile è già tempo di terzo turno: il programma sarà ultimato, non prima delle 4.30 italiane, dal match di Flavia Pennetta contro Agnieszka Radwanska. Test difficile per l’azzurra, che è anche in svantaggio 3-1 nei precedenti.
 
INDIAN WELLS – TABELLONE MASCHILE
 
INDIAN WELLS – TABELLONE FEMMINILE
 
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