Roma avrà la finale dei sogni, ma i giocatori ci restano male per le condizioni del campo. Djokovic: “Quest'anno è stato preparato in ritardo”. La Sharapova spiega la corretta pronuncia del suo nome. Ferrer: “Io non fumo!”. Federer: “Sulla terra, Novak non è come Rafa”. 

ROMA – Siamo alle battute finali. Il Foro Italico ha trovato i suoi quattro finalisti: Carla Suarez Navarro, Maria Sharapova, Roger Federer e Novak Djokovic. Era difficile chiedere meglio di così. Come spesso accade, sul finire del torneo le dichiarazioni diventano più standard, quasi noiose. A spezzare la monotonia ci ha pensato Novak Djokovic, nervoso per le condizioni del campo. Durante il match si è arrabbiato, in conferenza stampa ha abbassato i toni ma non ha cambiato opinione. David Ferrer smentisce la voce secondo cui sarebbe un fumatore. Meno interessanti le dichiarazioni delle ragazze, anche se Maria Sharapova ci ha spiegato come si pronuncia il suo cognome.

 

CARLA SUAREZ NAVARRO

“Quest'anno ho battuto nove top-10? Mi alleno molto, sento più fiducia, provo ad essere più aggressiva. Inoltre ho maggiore esperienza”.

 

“La finale persa a Miami mi ha insegnato molto, perchè in passato avevo giocato finali soltanto nei piccoli tornei. Adesso si gioca sulla terra, dove mi sento meglio. Vediamo che succede”.

 

“Quest'anno ho cambiato la racchetta, è un ottimo aiuto per servire meglio ed essere più aggressiva, però penso che il principale cambiamento sia arrivato sul piano mentale. Anche il dritto funziona meglio”.

 

“Parlo spesso con Francesca Schiavone, nel corso degli anni ci siamo allenate più volte, mi ha parlato delle sue esperienze nel tour. Penso che lei sia un grande nome, giochiamo in modo simile e per me è un punto di riferimento”.

 

SIMONA HALEP

“E' difficile giocare contro la Suarez Navarro, ha uno stile che mi mette in difficoltà. Alla fine le ho provate tutte, ma nell'ultimo game ho tirato tre palle fuori di un soffio. Però lei ha meritato di vincere”.

 

DAVID FERRER

“Io tra i favoriti per il Roland Garros? Non so, io penso solo al primo turno. Di sicuro i principali favoriti saranno Novak, Roger, Rafa. Poi Nishikori e Murray”.

 

“Non fumo. Se fumassi non sarei in grado di correre”.

 

NOVAK DJOKOVIC

“Ottima prestazione. E' incoraggiante non perdere il servizio contro uno dei migliori ribattitori del circuito. Questa partita mi dà abbastanza ragioni per pensare di giocare a questi livelli anche domani, magari anche meglio. Mi è piaciuta la mia capacità di restare concentrato".

 

“Avrei potuto evitare di innervosirmi sulla questione del campo, ma la gente deve capire che a questi livelli ogni dettaglio può essere importante. L'anno scorso il campo era in condizioni migliori: mi pare di aver capito che quest'anno li hanno preparati troppo tardi, circa 3 settimane fa. Non è abbastanza per i professionisti. Spero che l'anno prossimo cambino approccio e lo preparino meglio. C'erano alcuni punti con buche piuttosto grandi, ci si può facilmente procurare una storta alla caviglia. E' pericoloso giocare in queste condizioni. Puoi sistemare una buca, ma al punto successivo sarà ancora più grande. Per il bene del torneo, che amo molto, spero che l'anno prossimo preparino il campo in modo migliore”.

 

“Perchè ho cambiato le scarpe? Il vento ha cambiato le condizioni. Ha portato via tanta terra e il campo è diventato più scivoloso, poi quando si bagna e non c'è sole diventa lento e morbido. Le ho cambiate per questo, volevo avere maggiore aderenza”.

 

“Non ho ottenuto molto con la palla corta, ma ho azzeccato quella giusta sul 4-4 nel secondo. Tre anni fa, a Monte Carlo, un signore si è avvicinato a me e mi ha detto di essere un grande appassionato di matematica. Mi ha detto che secondo lui non avrei più dovuto giocare la palla corta, perchè in carriera avevo vinto appena il 33% dei punti con quel colpo. Secondo quel punto di vista avrei dovuto smettere di giocarla. In realtà è un colpo raro, funziona sulla terra, ti permette di cambiare ritmo. Forse non avrò una gran percentuale, ma continua ad essere un colpo utile".

 

“Credo che Nadal meriti una testa di serie più importante al Roland Garros. Non vedo perchè non debbano farlo, ma è una decisione del torneo e dobbiamo rispettarla”.

 

“Non so se sarei felice di incontrare Nadal nei quarti piuttosto che in finale. Non l'ho mai battuto a Parigi, quindi se dovessi trovare qualcun altro sarebbe meglio”

 

MARIA SHARAPOVA

“Il campo non possiede gli standard corretti per un evento di questo tipo. Non è un segreto. Forse è qualcosa che dovranno riconsiderare per la prossima edizione. C'erano parecchie buche”.

 

“La Gavrilova ha giocato alcuni buoni punti, meritava di essere sostenuta dal pubblico. Le gente vuole sentire l'energia del match. Per questo non sono sorpresa”.

 

“Mi sembra che la Suarez Navarro stia giocando con grande fiducia. E' molto pericolosa, possiede uno dei migliori rovesci a una mano del circuito. Fa molte buone cose, sarà una finale molto complicata”

 

“Una volta per tutte: il mio nome si pronuncia Sharàpova e non Sharapòva”.

 

DARIA GAVRILOVA

“Sento un po' di dolore sin dai primi turni. Stamattina mi sentivo bene, ero ottimista, poi ho iniziato a sentirmi sempre peggio…ma non volevo mollare contro Maria”

 

“Sto giocando bene sin da inizio anno, ho vinto un torneo in Tasmania, la fiducia cresce. Finora sto giocando bene, non ho molti punti da difendere, quindi non ho pressione”.

 

STAN WAWRINKA

“E' impossibile paragonare Roger, Rafa e Novak. Alla fine ciò che conta sono i risultati. Credetemi, non si possono paragonare tre dei migliori giocatori di sempre”.

 

ROGER FEDERER

“Penso che la mia più grande chance di vincere a Roma sia stata nel 2003. Ma allora si giocava al meglio dei 5 set, ero molto giovane e non avevo esperienza. Inoltre faceva molto caldo. Stavolta penso di avere una chance, sulla terra Novak non è come Rafa, quindi è una situazione diversa. In passato ho fatto bene contro di lui, anche se a Roma ci ho perso due volte su due”.

 

“Non aver vinto a Roma è stato un caso. Ok, è un titolo, è Roma…voi potete pensare che sia speciale, ma per me non lo è. E' una sensazione strana da spiegare, ma è così”.

 

“Il campo si spaccava, non era l'ideale. Inizi a preoccuparti. Non è l'ideale, non riesci a giocare come sempre. Ma non penso che domani sia un problema, faranno il possibile per fare un bel campo. E' normale che sulla terra certe zone del campo siano più consumate di altre, un po' come succede sull'erba. Non sono preoccupato, ma non è l'ideale. Spero che possano risolvere”.

 

“Farà caldo? Significa che la palla viaggerà di più e rimbalzerà più alta. Non so se sarà una cosa positiva. Per me non è un problema, ho giocato in tutte le condizioni. Penso che dipenda soprattutto dal vento. Di solito il vento è più un fattore rispetto ai 30 gradi”.