Il Foro Italico si addormenta con un pizzico di delusione. Tutti volevano festeggiare Fognini, ma è andata male. L'azzurro è comunque felice della sua prestazione ed è convinto di essere tornato quello dei tempi migliori. “Ma non dite che ho perso per quella volèe sbagliata nel tie-break”. Tutte le dichiarazioni più interessanti dei protagonisti, dal calcio di Nadal all'Italia di Djokovic, passando per i fan di Federer…
RAFAEL NADAL
“Ho giocato un match fantastico contro un avversario molto difficile. E' stata una partita quasi perfetta. Lui mi ha messo pressione in risposta ma ho tenuto benissimo. Inoltre ho recuperato alcune palle molto difficili: è ottimo per la fiducia”.
“Se andiamo a vedere i miei ultimi 13 incontri, ne ho giocati male soltanto due. 11-2 non è un cattivo bilancio…”.
“Quest'anno non ho giocato bene a sufficienza per essere considerato il favorito numero 1 al Roland Garros”.
“Il Real Madrid ha perso una grande occasione, sarebbe stato importante per la storia del club e per la Spagna. Devo fare i complimenti alla Juventus, dove gioca un mio buon amico come Fernando Llorente, e anche Morata. Fa parte dello sport, non abbiamo vissuto la miglior stagione possibile. Comunque abbiamo vinto il mondiale per club. La finale? Se vince la Juve sarò contendo per Llorente e Morata, se vincerà il Barcellona sarò contento per alcuni giocatori che conosco bene”.
FABIO FOGNINI
“La sconfitta brucia il doppio perchè è arrivata a Roma, ma non ho recriminazioni. Ho fatto il possibile, fino all'ultimo punto. E' girata per pochi punti”.
“La chance più interessante è arrivata in avvio di terzo set, quando lui ha leggermente abbassato le percentuali al servizio. Nel tie-break ho sbagliato quella volèe, ok, però poi non ho avuto altre possibilità”.
“Lo so che domani scriverete che ho perso a causa di quella volèe. In realtà lascio Roma con un gran feeling. Vado a Parigi con una gran voglia: è un momento molto positivo, forse non il migliore in assoluto, ma può succedere di tutto”
“Giocare 3 su 5 mi è sempre piaciuto. A volte fatico ad entrare nel match, un po' come è accaduto oggi. Ho preso il break in avvio e non ho fatto in tempo a recuperare. Sulla lunga distanza posso avere qualche possibilità in più”.
“Il pubblico? Solo applausi. Ho giocato tre ottime partite e ci siamo piaciuti a vicenda. Sono onesto: l'anno scorso non è andata così. Avevano tante aspettative, volevano che spaccassi il mondo, ma in queste condizioni è perfetto. Io ho bisogno del pubblico, se loro seguono me, io seguo loro. L'hanno notato e sono stati due giorni spettacolari”.
SERENA WILLIAMS
“Ritirarmi non è stata una decisione facile. Volevo vedere la situazione dopo l'allenamento. Il mio coach mi ha detto che giocare non sarebbe stato intelligente. Io avrei voluto scendere in campo, non volevo abbandonare. Ma lui mi ha detto che non era una questione di abbandonare, semmai di prendere la giusta decisione”.
“Parigi? L'anno scorso dopo Roma mi sono fermata per quattro giorni, poi mi sono allenata giusto un giorno o due. In un torneo del Grande Slam, specialmente da campionessa in carica, non vorresti mai presentarti in queste condizioni”.
“Il problema al gomito è iniziato a Madrid. Non riuscivo a servire bene. Io ho bisogno della massima fiducia per tirare i miei colpi, e quando sei infortunata non ce l'hai”.
“Se avessi continuato a giocare avrei messo a rischio le mie chance non solo per il Roland Garros, ma anche per Wimbledon. Bisogna essere intelligenti e imparare dal passato”.
MARIA SHARAPOVA
“Madrid, Roma e Parigi in effetti sono un po' troppo vicini. Il calendario è complicato. A Madrid non ci sono i bye e devi giocare 6 partite in 8 giorni, poi hanno anticipato la finale al sabato, dandoci un giorno in meno. E' dura, specialmente se arrivi da un altro torneo. In passato ho avuto qualche problema di questo tipo, ma ormai dovremmo sapere cosa aspettarci. E' molto importante prendersi cura del corpo”.
ROGER FEDERER
“I giocatori devono essere flessibili, anche nella mente. Per questo, dopo aver perso al primo turno a Madrid, ho pensato che venire a Roma sarebbe stato lo scenario ideale. Ero iscritto automaticamente, mi piace venire…eccomi qui"
“Mettere una settimana di distanza tra Madrid e Roma? Non ne abbiamo mai parlato. Crediamo di aver trovato una buona soluzione dopo il 2006, quando ho giocato la finale con Nadal, durata 5 ore, e ci siamo entrambi ritirati da Amburgo. Avremmo dovuto viaggiare il lunedì e scendere subito in campo. Adesso abbiamo le finali al meglio dei 3 set ed è molto meglio. Ogni tanto capita ancora qualche problema, come accaduto a Murray, ma lui aveva giocato anche a Monaco di Baviera”.
“Quando vado in posti molto affollati non è facile gestire la popolarità. La gente mi nota. Da quando ci sono i social network tutti hanno un telefonino e vogliono fare una foto. E' un po' troppo, ad essere onesto. Tanta gente, tanti ospiti, tanti amici…è troppo, ma che vuoi farci? A volte abbasso la testa e cerco di ignorare la gente, almeno quando è possibile. Sono contento quando è finita”.
NOVAK DJOKOVIC
“Nishikori possiede uno dei migliori rovesci del tour. Dovrò partire molto meglio di oggi, essere aggressivo e solido. E' l'unico modo per vincere. Non vi dico che tattica userò, sennò glielo dite. Insistete? Ok, proverò a tirare più ace possibili…”
“Devo essere onesto: quando gioco a Roma mi sento un giocatore italiano. Adoro il loro sostegno, mi aiuta nei momenti difficili. Mi danno forza ed energia, a Roma va così da almeno 5 anni. Quando vedi un pubblico del genere, diventa un dovere morale giocare al massimo. Magari non ci riesci, ma devi provarci”.