– Puoi dirmi quale sono state le tue sensazioni in campo durante questa prima partita quest’anno? Insomma le tue sensazioni in generale…
“Oggi ho giocato veramente male (sorride). Questo è quanto. Mi sono allenato molto bene in questi giorni, e ho giocato veramente bene 3 tornei. Ma si sa il primo giorno a Parigi è sempre difficile, insomma ero un po’ più nervoso del solito. Penso di aver giocato male ma ho vinto, comunque senza problemi, è questa la cosa importante. Ma penso che posso fare meglio, molto meglio, soprattutto nel prossimo turno…”.
– Ogni anno, quando comincia il torneo, ognuno dichiara che sei l’uomo da battere. Probabilmente tu vincerai il tuo 5 titolo qui. Cosa pensi a riguardo? Sei chiaramente tu il favorito di questo torneo?
“Non c’eri il primo giorno durante la conferenza stampa? No perché ogni giorno mi fate la stessa domanda. Io dico solo che è il quinto anno di fila che rispondo alla stessa domanda. Chi è o chi non è il favorito? So che dovete scrivere qualcosa ma per me l’unico favorito è quello che giocherà la finale la prossima domenica, anzi tra due domeniche, no? Ma adesso è difficile parlare di favoriti. Di sicuro so che se riesco a giocare il mio miglior tennis ho buone possibilità di giocare un buon torneo ma molti giocatori la pensano come me”.
– Eri scocciato di non giocare sul centrale o pensi che ti avrebbe reso ancora più nervoso?
“No. Per me il fatto di essere nervoso non dipende dal fatto che gioco o meno sul centrale, dipende dal fatto che il primo turno al Roland Garros per me è sempre un po’ così.. Devo passare questa giornata. Ricordo la quarta volta che vinsi qui. Ho giocato i primi match proprio male, no? Quindi non mi preoccupo di questo. E’ così. Punto! Sono rimasto solo un po’ sorpreso del fatto di essere stato così nervoso quest’anno. Di solito mi succede quando devo giocare il primo turno qui e magari non sto giocando al top. Ma adesso sto giocando veramente bene, quindi non pensavo mi sarebbe successo anche questa volta. Il fatto di giocare o meno sul centrale per me non cambia niente. Io gioco dove l’organizzazione mi mette”.
– Tuo zio Toni è stato un po’ critico riguardo al pubblico. Pensi che oggi avrai il pubblico dalla tua parte?
“Dovete chiederlo a mio zio, non a me (ride). Io non critico mai il pubblico. Non c’è mai stata una volta che ho avuto da dire sul pubblico. Puoi chiederlo a Toni”.
– Ma oggi…
“Ho giocato contro un francese, è normale che il pubblico fosse dalla sua parte, quando ho giocato io a Madrid il tifo era tutto per me. E’ normale che sia così. E questo è un bene per lo sport”.
– Hai detto che hai giocato male. Puoi spiegarci tecnicamente in che senso?
“Ho giocato male perché ho fatto una serie di errori gratuiti. La palla non faceva quello che volevo farle fare. Non ho giocato bene. Questa è la realtà. Questo perché non sono riuscito a fare il mio gioco. Non sono riuscito a giocare come sono abituato. Sono un po’ nervoso o stressato. Sai come è il primo turno. Il primo turno in questo torneo è sempre difficile. Adesso penso che devo stare calmo e andare avanti. E penso che non avrò problemi a tranquillizzarmi e ad andare avanti”.
– Ho letto da qualche parte che ti sei allenati alla grande in questo periodo…
“Sì, è quello che ho detto. Certo non ti puoi allenare alla grande durante il torneo di Roma, o di Madrid, la preparazione per il Roland Garros non dura tre giorni e non è solo la settimana prima del torneo, si tratta di una cosa costante”.
– Dopo oggi come pensi di impostare il tuo gioco?
“Secondo me io devo continuare a giocare come sto giocando. Oggi sfortunatamente non ho giocato bene come avrei voluto. Ero teso, più del solito. A dire la verità, quando mi sono allenato mi sentivo meglio e colpivo meglio che poi in partita”.
– Recentemente hai parlato del lavoro che hai fatto per raggiungere questo livello e per soddisfare le tue ambizioni. Penso che alla tua età (23 anni) tu possa ritenerti soddisfatto dei successi che stai ottenendo. Dove trovi le motivazioni?
“Beh a direi il vero ne ho quasi 24… Io sono sempre motivato: sarebbe un vero peccato non avere sogni alla mia età. Io sono molto competitivo e il mio ideale è essere al meglio delle mie possibilità. Voglio dare il massimo di me stesso. L’anno scorso ho avuto alcuni problemi. Ero infortunato. E’stato un periodo difficile. Per me è stata una soddisfazione riuscire a tornare al mio meglio. Quando vinco il Roland Garros o Monte-Carlo sono felice. Questa felicità è i risultato di una serie di eventi che mi portano ad arrivare a queste vittorie. Naturalmente se vincerò il Roland Garros sarò proprio felice. E se invece perdo almeno saprò di aver fatto del mio meglio per vincere. Alla fine credo che l’anno scorso mi sia servito per andare avanti e reagire”.
– Per quanto riguarda le condizioni climatiche… A Madrid ogni tanto faceva caldo, ogni tanto freddo. Tu cosa preferisci?
“Io preferisco il sole, amo il sole. Il sole è fonte di gioia. Quando il tempo è un po’ coperto, allora non mi piace. Quando gioco preferisco giocare con il sole. La palla rimbalza più alta. Quando c’è il sole le palle sono più leggere. Oggi il clima era umido, le palle pesanti e non ho giocato bene”.
– Di solito a Parigi si gioca un giorno sì e uno no. Come pensi di gestire il tempo libero?
“Beh io a Parigi sono felice. E’ bella, mi diverto. Domani sarò libero e andrò un po’ in giro. Avere un giorno libero, per rilassarsi, concentrarsi e guardare un po’ di tennis… e divertirsi. Ovviamente però mi allenerò un’ora, un’ora e mezza”.
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