Dopo un mercoledì fittissimo di appuntamenti
che ha trascinato il programma ben oltre la mezzanotte, il Masters-Series
di Parigi Bercy, l’ultimo prima del Masters di Shanghai, vede
un
Tomas Berdych (nella foto) ancora in corsa per difendere il
titolo
conquistato lo scorso anno
Dopo un mercoledì fittissimo di appuntamenti
che ha trascinato il programma ben oltre la mezzanotte, il Masters-Series
di Parigi Bercy, l’ultimo prima del Masters di Shanghai, vede
un
Tomas Berdych (nella foto) ancora in corsa per difendere il
titolo
conquistato lo scorso anno. Fuori invece Gonzalez, reduce da
due
finali consecutive a Madrid e a Basiela
In
un torneo reso molto più "Series" che "Masters"
dall’assenze
dei primi quattro giocatori del mondo (Federer, Nadal, Nalbandian e Ljubicic)
per una serie di problemi diversi, ma in fondo in fondo uguali, preservarsi
per Shanghai, Parigi Bercy mira ai quarti di finali e lo fa con
una giornata ricca di spunti e, forse, lunga quanto quella del secondo
turno. I match del mercoledì infatti si sono protratti fino a tarda notte
con Gasquet e Wawrinka che hanno terminato il loro
impegno
più in mattinata che in nottata. Ci ha pensato il buon Riccardo a non
mandarla
troppo per le lunghe, e dopo un primo set equilibrato con lo svizzero che
ha tenuto la scia del padroncino di casa, ha allungato nel secondo e ha
portato a casa match e qualificazione agli ottavi. Per lui ora la mina
vagante più imprevedibile del cirucuito, Marat Safin. Il russo
è
giunto sin qui superando la wild card Mahut e lo svedese Robin Soderling,
nonché sfruttando il vuoto lasciato dall’assenza di Rafa Nadal. Negli
altri
"angoli" lasciati scoperti dalle superstar, si sono infilati
Julien Bennetteau, che però ha avuto vita dura per eliminare il
cileno Fernando Gonzalez, reduce da due finali consecutive (Madrid e Basilea,
perse contro Federer), e che ora se la vedrà con la combinazione
servizio-diritto
di Mario Ancic; Jarrko Nieminen, nella parte alta, che ha
superato il nostro Daniele Bracciali, all’ultima occasione per centrare
l’exploit stagionale, e, non ultimo Tomas Berdych. Il ceco, appena entrato
nel magico mondo dei Top 10, deve ripetere la prestazione dello scorso
anno per non perdere i 500 punti guadagnati appunto nel 2005 contro Ivan
Ljubicic. Il primo ostacolo in ordine di tempo per giungere a questo obiettivo
si chiama Robby Ginepri, reduce dall’eliminare la testa di serie
numero 11 David Ferrer in due rapidi set.
di Gabriele Riva
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