Dalle lacrime di Vavassori, alle attese in zona mista, al caldo, cosa resterà di questi 9 giorni di gara che hanno portato l’Italtennis al secondo posto del medagliere di specialità
Ciao Parigi, è stato un successo. Dopo cent’anni ce ne torniamo a casa con due medaglie, e non era scontato. Alcune cose, in ordine sparso, che mi rimarranno di questi giorni:
Il profumo che esce alla mattina dalla Boulangerie d’Auteil (ma c’era sempre la coda, non sono mai entrato).
Le lacrime di Andrea Vavassori quando gli abbiamo chiesto che cosa gli resterà di queste olimpiadi.
Tutti gli highlight dei match di Lorenzo Musetti.
Il pensiero classico delle 22:30: ma almeno stasera riusciremo a mangiare qualcosa?
Il caldo.
«Aux Champs Elysées», sparata a tutto volume sul centrale (ma anche ‘emmenez moi’, con la voce di Aznavour).
Le ore di attese in zona mista (al caldo).
La tribuna stampa del Roland Garros presa d’assalto per Djokovic-Nadal.
Le extrasistole durante il supertiebreak fra Errani & Paolini e Garcia & Parry.
Il piacere di ritrovare colleghi che vedi ogni 4 anni.
Il piacere di rivedere colleghi che hai visto all’ultimo Roland Garros.
Le subordinate ordinatissime di Musetti durante le conferenze stampa.
Le volée di Sara Errani.
I diritti in cross di Jasmine Paolini.
L’abbraccio di Djokovic ai figli.
Le transenne (tantissime, ovunque).
Il braciere color giallo cupo appeso come un effetto speciale nella notte sopra la città.
L’aria condizionata del Grand Palais.
I cinque cerchi sulla Tour Eiffel.
Il tricolore che sale durante le premiazioni (ebbene sì, lucciconi compresi).
Ma soprattutto, prima di tutto, i due sorrisi che vedete nella foto, che da soli valevano il viaggio. Grazie Sara, grazie Jas, grazie Lorenzo, emozioni così si provano solo alle Olimpiadi.