Di Riccardo Bisti – 4 dicembre 2014
Billie Jean King sarebbe fiera di questi dati. Negli anni 70, insieme a un pugno di colleghe, si battè come una leonessa per dare dignità economica al tennis femminile. Oggi, dopo che le donne hanno raggiunto la parità di montepremi nei tornei del Grande Slam e in tanti altri eventi, possono festeggiare la dirigente più pagata. Secondo le dichiarazioni dei redditi presentate lo scorso novembre dai vari organi tennistici, e raccolte da Sport Business Daily, la più ricca del 2013 è stata Stacey Allaster. La CEO della WTA ha intascato uno stipendio degno di un buon calciatore di Serie A: quasi un milione e mezzo di dollari. Chissà cosa ne penseranno i giocatori e le giocatrici al di sotto della 100esima posizione, i cui introiti lordi sono decisamente inferiori e devono tenere conto di innumerevoli spese. Nonostante il fatturato della WTA sia di 30 milioni inferiore a quello dell'ATP, nel 2013 l'associazione giocatrici ha quasi uniformato il suo parco stipendi a quello ATP, aumentandolo del 25% e portandolo a 11,2 milioni di dollari. La ragione di questa crescita è stata spiegata da Matthew Cenedella, chief financial officer della WTA. “Il 2013 è stato un anno molto importante perchè abbiamo raggiunto un accordo con Perform, che ci ha consentito di aumentare del 75% gli incassi nella sezione media. Inoltre abbiamo raggiunto due nuovi accordi con Xerox e SAP. Una buona metà degli aumenti degli stipendi sono direttamente proporzionali ai bonus riconosciuti grazie agli accordi con Perform e i nuovi sponsor”. Morale della favola: lo stipendio della Allaster è cresciuto del 27% rispetto al 2012. A una base di 800.000 dollari si sono aggiunti bonus per 508.643 dollari. Sotto la guida della canadese, la WTA ha puntato molto sul Masters di fine anno, portandolo prima a Istanbul e poi a Singapore con un accordo di cinque anni, che ha fruttato circa 70 milioni di dollari. Negli ultimi anni, la WTA ha investito molto su iniziative di branding e marketing, ovviando in qualche modo all'assenza di un title sponsor.
US OPEN, MACCHINA DA SOLDI
Il fatturato complessivo delle WTA, composto da tre voci principali (diritti TV, tasse dei vari tornei e WTA Finals) si è attestato a 63,3 milioni di dollari, con un utile netto di 2,8 milioni. Si può discutere sull'entità degli stipendi, forse eccessiva, ma non c'è dubbio che la Allaster sia stata molto attenta agli aspetti economici. E i risultati le danno ragione. Al secondo posto di questa speciale classifica ci sono alcuni pezzi grossi della USTA, la ricca federtennis americana. In un'associazione dove la figura del presidente non è così importante (viene cambiato ogni due anni, è stata di recente nominata Katrina Adams, prima afroamericana di sempre), la figura più importante è quella del direttore esecutivo: nel 2013, Gordon Smith ha intascato circa 1,3 milioni di dollari, comprensivi di alcuni pagamenti differiti dagli anni precedenti. In confronto alla WTA, la USTA è un colosso finanziario: nel 2013 ha raccolto 250 milioni di dollari (17% in più rispetto all'anno precedente) e fatto registrare un utile netto di 36 milioni. Buona parte degli introiti arrivano dallo Us Open, il più grande evento sportivo al mondo su scala annuale. Tra l'altro, la USTA ha dichiarato altri 62 milioni di dollari provenienti da un deposito separato del National Tennis Center: in definitiva, le casse della più ricca federazione al mondo hanno raccolto 312 milioni di dollari. Il dimissionario Patrick McEnroe, ex direttore dello sviluppo, ha intascato la bellezza di 940.360$, un buon 30% di quanto aveva guadagnato da giocatore. In questo momento la USTA è in cerca di un sostituto: per trovarlo, hanno dato mandato alla James & Co., una società di di reclutamento esecutivo. McEnroe ha abbandonato l'incarico durante lo Us Open perchè non si è sentito di trasferirsi in Florida, dove la USTA sta costruendo un immenso Centro Tecnico con 100 campi da tennis. In casa ATP, gli stipendi sono rimasti uguali. Il 2013 è stato un anno particolare perchè c'è stata la morte dell'ex CEO Brad Drewett, non rimpiazzato fino al 2014. Gli hanno corrisposto quasi 450.000 dollari, mentre il dirigente più pagato è stato il francese Laurent Delanney, capo di ATP Europe, con 684.028 dollari. Sarà interessante vedere il guadagno di Chris Kermode, CEO e Presidente dallo scorso gennaio. Nel 2013 l'ATP ha fatto registrare un utile di 11,4 milioni di dollari, in calo rispetto ai 15,9 del 2012. I ricavi sono rimasti sostanzialmente uguali (92 milioni), mentre le spese sono aumentate del 6%, attestandosi sugli 80,7 milioni.
I DIRIGENTI PIU' PAGATI DEL TENNIS