Papà Baghdatis: “Meno pressioni grazie alle mie figlie”
All'ATP 500 di Rotterdam ha perso al secondo turno, eppure Marcos Baghdatis sta attraversando un momento positivo. Un paio d'anni fa era uscito dai top-150 ATP, ma adesso si è ritrovato. Buona parte del merito è della moglie Karolina Sprem, ex ottima giocatrice. "Anche lei ha affrontato difficoltà e infortuni – ha detto il cipriota – quindi è stata molto importante. Ha saputo ascoltarmi, ma non solo". La coppia ha due figlie, l'ultima nata durante il periodo di off-season. "E' la cosa più bella che potesse accaderci, anche se la gente ci chiede se avremo un terzo figlio, nella speranza che nasca un maschietto. Non so, in questo momento siamo contenti così. Essere diventato padre ha allontanato le pressioni. Ad esempio, se avessi perso contro Goffin sarei stato ugualmente contento perché sarei tornato a casa ad abbracciare Zahara e India. Per questo non sono stressato quando gioco". Baghdatis ha intenzione di giocare altri tre anni e stabilizzarsi intorno ai top-50, magari tra i top-30, tenendo conto che l'anno scorso si è riproposto su buoni livelli con la finale al torneo ATP di Atlanta. "Tanti 30enni stanno ottenendo buoni risultati – ha concluso – questo mi dà grande fiducia. Nei prossimi tre anni succederanno grandi cose". All'ATP 500 di Rotterdam ha perso al secondo turno, eppure Marcos Baghdatis sta attraversando un momento positivo. Un paio d'anni fa era uscito dai top-150 ATP, ma adesso si è ritrovato. Buona parte del merito è della moglie Karolina Sprem, ex ottima giocatrice. "Anche lei ha affrontato difficoltà e infortuni – ha detto il cipriota – quindi è stata molto importante. Ha saputo ascoltarmi, ma non solo". La coppia ha due figlie, l'ultima nata durante il periodo di off-season. "E' la cosa più bella che potesse accaderci, anche se la gente ci chiede se avremo un terzo figlio, nella speranza che nasca un maschietto. Non so, in questo momento siamo contenti così. Essere diventato padre ha allontanato le pressioni. Ad esempio, se avessi perso contro Goffin sarei stato ugualmente contento perché sarei tornato a casa ad abbracciare Zahara e India. Per questo non sono stressato quando gioco". Baghdatis ha intenzione di giocare altri tre anni e stabilizzarsi intorno ai top-50, magari tra i top-30, tenendo conto che l'anno scorso si è riproposto su buoni livelli con la finale al torneo ATP di Atlanta. "Tanti 30enni stanno ottenendo buoni risultati – ha concluso – questo mi dà grande fiducia. Nei prossimi tre anni succederanno grandi cose".