Vincendo il rodeo che garantiva una wild card per il tabellone di doppio, l'ex leggenda del Milan farà il suo esordio nel circuito professionistico a 49 anni. Insieme al maestro-coach Stefano Landonio, al suo primo torneo ufficiale, ha messo in mostra doti mentali e fisiche fuori dal comune. “In singolare può sfidare un 3.4, ma in doppio è ancora più facile” dice Landonio.

Paolo Maldini è una leggenda, uno dei più forti calciatori di ogni tempo, storica bandiera del Milan. Ma il prossimo 26 giugno, giorno del suo 49esimo compleanno, sarà all'Aspria Harbour Club di Milano, dove si terrà la dodicesima edizione dell'Aspria Tennis Cup – Trofeo BCS, storico torneo ATP Challenger, e giocherà il doppio. Avete letto bene: Maldini si è assicurato una wild card insieme al suo maestro-coach Stefano Landonio, 45 anni, ex ottimo giocatore che oggi lavora presso l'Aspria Harbour Club. Come tradizione, il club milanese ha organizzato un torneo “rodeo” con in palio una wild card per il Challenger. E Landonio-Maldini l'hanno portato a casa. “Le premesse per giocare bene c'erano – racconta Landonio – era il nostro primo impegno agonistico, però con Paolo ci era già capitato di giocare alcune esibizioni, in occasione di eventi benefici”. L'evento era limitato ai classificati 3.3, proprio la classifica di Landonio. Al contrario, l'ex terzino del Milan è NC, ma soltanto perché non partecipa ai tornei. “Paolo è dotato di un buon servizio, nonché di discreti colpi. Inoltre sta migliorando nel gioco di volo – prosegue Landonio – non emerge in nulla di particolare, ma non ha nemmeno punti deboli. Su un campo veloce, credo che potrebbe giocarsela alla pari con un 3.5, magari 3.4. Sulla terra battuta è un po' diverso, penso che potrebbe valere un 4.1. Ma in doppio è tutto diverso, lì vale di più”. Con l'aiuto di Landonio (già top-500 ATP nel ranking di specialità), Maldini ha portato nel tennis le enormi doti di vincente che aveva mostrato da calciatore. Nelle 902 partite con la maglia del Milan, ha vinto davvero tutto.

DOTI FISICHE E MENTALI
Ma quando si tratta di giocare a tennis, preferisce mantenere un certo riserbo su argomenti calcistici, specialmente adesso che il suo Milan sta vivendo un periodo molto delicato. “Quel che posso dire è che Paolo è ancora un grande milanista ed è informato su quello che succede” dice Landonio, pure lui tifoso rossonero. Inevitabile domandarsi se Paolo Maldini, se non avesse intrapreso la via del calcio, avrebbe potuto diventare un grande tennista “Difficile a dirsi. Avendo iniziato a giocare così tardi, appena 5-6 anni fa, ha qualche lacuna sul piano tecnico. Avesse iniziato prima, lavorando sulla tecnica….chi lo sa. Di sicuro, in virtù del suo passato, possiede doti mentali e fisiche fuori dal comune. Sul piano mentale non soffre in alcun modo i momenti delicati, è davvero forte”. E pensare che, come è giusto che sia, non gioca così tanto. Con Landonio effettua una lezione a settimana, poi si diletta con qualche doppio. Vien da domandarsi dove arriverebbe se si allenasse di più…La coppia Landonio-Maldini sarà tra le tante attrazioni dell'Aspria Tennis Cup – Trofeo BCS, uno degli ATP Challenger più longevi. L'evento diretto da Massimo Lacarbonara e organizzato dalla Makers di Carlo Alagna può contare su tre top-100 ATP (Marcel Granollers, Thiago Monteiro e Marco Cecchinato), oltre a un campione come Tommy Robredo e due eroi della Davis argentina, Federico Delbonis e Guido Pella. Ma lunedì 26 giugno ci sarà un motivo in più per recarsi nell'incantevole club milanese: il grande Paolo Maldini farà il suo esordio nel circuito professionistico. Mica male, eh?