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L’assenza di Nadal, che aveva assicurato la sua presenza ma è stato costretto a rinunciare per l’infortunio al ginocchio accusato nella semifinale dello Us Open, ha reso molto più difficile il compito degli spagnoli, ma sarà comunque una sfida aperta, nella quale le mosse dei capitani (Noah in primis) potrebbero fare la loro bella parte. “La scelta dei singolaristi non è stata semplice – ha detto Noah –, perché il livello dei giocatori è abbastanza simile. Si sono allenati tutti bene, Benoit si è unito rapidamente al team e ha lavorato molto attentamente. È in forma, così come Pouille, e volendo abbiamo tante altre opzioni per sabato e domenica”. Per il doppio Noah ha indicato Nicolas Mahut e Julien Benneteau (ma non doveva ritirarsi allo Us Open?), visto che Pierre-Hugues Herbert, da anni partner fisso del primo, ha dovuto rifiutare la convocazione per un problema al bicipite femorale. Sergi Bruguera, invece, ha optato per Feliciano Lopez e Marcel Granollers, lasciando fuori – come previsto – Albert Ramos Vinolas, il meno competitivo del quintetto sul veloce al coperto. I giornalisti presenti al sorteggio, curiosamente tenuto allo stadio e in un qualche attrazione di una città che può vantarne parecchie, non hanno risparmiato a Noah anche una domanda sul suo futuro, visto che ha già comunicato l’intenzione di abbandonare la panchina della nazionale al termine della stagione 2018. In sintesi, potrebbe essere la sua ultima sfida da capitano, ma l’ultimo francese a vincere uno Slam ha glissato: “non penso al futuro, ma solo a ciò che ci attende nei prossimi tre giorni. Questo stadio ci rievoca ricordi molto preziosi (è lì che hanno vinto la finale nel 2017, ndr) e mi auguro che ci porti bene anche stavolta. Siamo molto motivati per prenderci un’altra finale”. Da quando nel lontano 1972 è stato pensionato il vecchio Challenge Round ci sono riusciti per due anni di fila solo nel biennio 2001-2002.
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Lo stesso problema assenze che ha scombussolato di piani di Bruguera ce l’ha anche Jim Courier, che è volato con i suoi a Zara per una semifinale che parte decisamente in salita. Al “no” di John Isner, rimasto negli States per assistere la moglie prossima a dare alla luce il loro primo figlio, si è aggiunto anche quello di Jack Sock, pedina fondamentale sia per il singolare sia per il doppio, fermato da un problema all’anca. Al suo posto è entrato in formazione Ryan Harrison, ma a combattere contro Marin Cilic e un Borna Coric fresco di ingresso fra i primi 20 del mondo ci saranno Steve Johnson e il debuttante Frances Tiafoe, anche lui – come Paire – alla prima convocazione. Sulla terra battuta indoor di Zara il 20enne del Maryland (di padre della Sierra Leone) sfiderà Cilic. “Non vedo l’ora di giocare – ha detto il numero 40 ATP durante la conferenza stampa –, ed è bello avere la chance di affrontare un top-10. Quest’anno ho fatto progressi enormi, ho vinto il mio primo torneo nel Tour, e sento che quando il mio tennis funziona posso giocarmela con chiunque”. Segno che la fiducia non gli manca, anche se sulla terra il suo tennis funziona meno che altrove. Con Coric favorito contro Johnson, i croati possono pensare di chiudere i conti già nel doppio di sabato, visto che il tentativo di Courier di convincere Mike Bryan a tornare in nazionale si è rivelato vano. O meglio, il gemello di Bob (infortunato) ha accettato, ma l’obiettivo era di farlo giocare con Sock, con cui ha vinto Wimbledon e Us Open. Invece dovrà farlo con Harrison: in doppio è un campione Slam pure lui, ma contro due specialisti come Pavic e Dodig, in trasferta, sulla terra, non saranno loro i favoriti.
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