Raramente è capitato di vedere un giocatore iniziare la Gira sudamericana dall’ultimo torneo. L’ha fatto Benoit Paire, che dopo la sconfitta in semifinale a Marsiglia, sul veloce indoor, ha preso un volo per San Paolo, dove gli organizzatori gli hanno riservato una wild card per l’ultimo torneo sudamericano sulla terra battuta. Una presenza curiosa, alimentata dalle sue dichiarazioni della vigilia (“sono a San Paolo per godermi la spiaggia (che non c’è, ndr), le vacanze e bere più alcool possibile”) e resa ancor più divertente dalla confessione fatta dal francese dopo l’eliminazione all’esordio. Complice un'attacco influenzale, Paire si è arreso per 6-0 4-6 6-3 al serbo Dusan Lajovic, confessando di aver scoperto solamente una volta giunto in città, dalla tv dell’hotel, che il Brasil Open non si giocava più indoor, ma aveva cambiato location. Effettivamente, il passaggio della manifestazione dalla terra indoor del Ginasio Do Ibirapuera a quella all’aperto del più piccolo Esporte Clube Pinheiros (lo stesso che ospita da un paio d’anni le ATP Challenger Tour Finals) è rimasto un po’ sottotraccia a livello mediatico, ma sicuramente è stato ben sottolineato nel factsheet in dotazione ai giocatori, con tutte le informazioni utili sui tornei in calendario. Poco male: una volta scoperto che a San Paolo le spiagge non ci sono, Paire ha sentenziato “allora mi toccherà andare a Rio de Janeiro”. C’è da scommettere che l’abbiano già visto in aeroporto.
Raramente è capitato di vedere un giocatore iniziare la Gira sudamericana dall’ultimo torneo. L’ha fatto Benoit Paire, che dopo la sconfitta in semifinale a Marsiglia, sul veloce indoor, ha preso un volo per San Paolo, dove gli organizzatori gli hanno riservato una wild card per l’ultimo torneo sudamericano sulla terra battuta. Una presenza curiosa, alimentata dalle sue dichiarazioni della vigilia (“sono a San Paolo per godermi la spiaggia (che non c’è, ndr), le vacanze e bere più alcool possibile”) e resa ancor più divertente dalla confessione fatta dal francese dopo l’eliminazione all’esordio. Complice un'attacco influenzale, Paire si è arreso per 6-0 4-6 6-3 al serbo Dusan Lajovic, confessando di aver scoperto solamente una volta giunto in città, dalla tv dell’hotel, che il Brasil Open non si giocava più indoor, ma aveva cambiato location. Effettivamente, il passaggio della manifestazione dalla terra indoor del Ginasio Do Ibirapuera a quella all’aperto del più piccolo Esporte Clube Pinheiros (lo stesso che ospita da un paio d’anni le ATP Challenger Tour Finals) è rimasto un po’ sottotraccia a livello mediatico, ma sicuramente è stato ben sottolineato nel factsheet in dotazione ai giocatori, con tutte le informazioni utili sui tornei in calendario. Poco male: una volta scoperto che a San Paolo le spiagge non ci sono, Paire ha sentenziato “allora mi toccherà andare a Rio de Janeiro”. C’è da scommettere che l’abbiano già visto in aeroporto.
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