Nella finale latina di Gstaad, si impone Pablo Andujar. 11esimo titolo stagionale per la Spagna, che da dieci anni è la nazione con più top-100. Juan Monaco si consola: ritrova il suo gioco dopo una stagione disastrosa.
Di Alessandro Mastroluca – 27 luglio 2014
La vittoria della solidità. Alla sesta finale ATP, Pablo Andujar conquista il terzo titolo in carriera, il primo fuori da Casablanca dopo il bis nel 2011 e 2012, e torna tra quei top-50 abbandonati tre mesi fa, quando gli erano scaduti punti di Madrid. A Gstaad, dove aveva vinto una sola partita, lo spagnolo mantiene un livello costante e non perdona il crollo di Monaco, che dal 4-1 nel secondo set porta a casa solo un game. Il 6-3 7-5 finale gli consentirà di recuperare 28 posizioni in classifica e risalire al numero 43, a dieci lunghezze dal suo best ranking. Così la cittadina svizzera, celebre anche in quanto residenza elvetica di Roman Polanski, si conferma feudo tennistico iberico: quello di Andujar, infatti, è il 13esimo titolo spagnolo dal 1990. Almeno nel tennis, dunque, la Spagna dimostra di non conoscere la crisi che ha travolto il calcio e la Roja dopo il fallimento ai Mondiali e della generazione del tiki-taka. Sono infatti 11 i tornei vinti da giocatori spagnoli in stagione, quasi un terzo del totale, e potrebbero salire a 12 con Robredo ancora in corsa a Umago.
MONACO RISCHIA MA NON PUNGE
Monaco, alla prima finale dopo oltre un anno, la 19ma in carriera (8-11), può almeno consolarsi con la certezza di rientrare tra i top-100, status che ha perso per la prima volta dopo otto anni: da lunedì sarà almeno numero 82 (guadagnerà un'altra posizione nel caso in cui Sela non dovesse vincere il titolo ad Atlanta). Eppure nei primi game è lui a far gioco, rischia di più anche se soprattutto sbaglia di più. Nel braccio di ferro da fondo la differenza stilistica è chiara. “Pico” cerca la frustata pulita, Andujar lavora di rotazione, di top-spin e gradualmente erode centimetri di campo. L'argentino, che prima di questa settimana aveva vinto due partite di fila solo a Dusseldorf nel 2014, è in fiducia ma quando perde campo fatica a tramutare l'inerzia dello scambio da difensiva in offensiva. Il primo set gira all'ottavo game. Monaco protesta su un'accelerazione di Andujar chiamata buona, anche dal giudice di sedia che scende a controllare il segno, e continua anche nei punti successivi a lanciare occhiate dubbiose alla riga e alla luce per lui evidente tra la linea e l'impronta del rimbalzo. Salva alla grandissima la prima palla break: Andujar fa tutto benissimo, lo mette in un angolo, attacca col tempo giusto ma non fa i conti con un passante lungolinea di rovescio tirato da lontanissimo. Monaco, però, manca di costanza in tutto il parziale. Ha punte più alte, ma nella normalità degli scambi lo spagnolo è più solido e legge bene il servizio di Monaco, che da sinistra ricorre sistematicamente alla soluzione in kick. Andujar approfitta della più ampia porzione di campo lasciata scoperta e stampa una risposta all'incrocio delle righe che vale il break del 5-3 e chiude il set con l'attacco in diagonale che frustra il recupero di “Pico”.
PABLO CHIUDE IN BELLEZZA
Monaco, però, mette a posto i pezzi del suo puzzle a inizio secondo, quando fa valere la maggiore leggerezza negli spostamenti, anche in avanzamento: Andujar può solo osservare incredulo quando l'argentino prima arriva in extremis sul drop dello spagnolo poi si avventa dal lato opposto della rete per stoppare con la volée vincente un passante lungolinea tirato con comprensibile sicurezza. Monaco sale 4-1 con un break di vantaggio ma appena cala un po' al servizio, lo spagnolo rientra. Grazie a un doppio fallo e a due notevoli risposte, il 28enne di Cuenca costruisce il controbreak del 3-4. Da qui, però, inizia la fiera dei regali e delle occasioni mancate. Monaco gioca il suo miglior game di risposta e va a servire per il set. Batte con palle nuove, e forse considerata l'aria rarefatta e l'altura un po' finisce per pagarlo, ma butta via la chance e affossa il dritto che certifica il terzo break consecutivo del parziale. Il disastro, però, Monaco lo firma all'undicesimo game, in cui perde definitivamente le speranze di diventare il quinto argentino a trionfare qui, il primo dopo il successo di Gaudio nel 2005. Va 40-15 ma perde gli ultimi quattro punti e il servizio: Andujar chiude di classe, attacco sulla riga, drop vincente, ace per suggellare il titolo. Si lascia cadere per terra ed esulta. Certe emozioni è bello assaporarle fino in fondo.
ATP GSTAAD – FINALE
Pablo Andujar (SPA) b. Juan Monaco (ARG) 6-3 7-5
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