di Gabriele Riva Buttiamola
lì come non-notizia, una pillola
di Gabriele Riva
Buttiamola
lì come non-notizia, una pillola. Federer ha battuto al primo turno degli
Australian Open l’argentino Hartfield con il risultato di 6-0 6-3 6-0,
ma non c’erano molti dubbi in proposito. Tolto il dovere di dar conto
dell’esordio del numero 1 al mondo nel 2008 (assolto in due righe
peraltro),
spazio al mezzo piacere di commentare le vittorie di tre azzurri sui sei
in campo. Toccava infatti a Bolelli, Volandri, Fognini,
Garbin,
Camerin e Vinci. Partiamo da Simone (nella foto) che
l’ha spuntata
al Quinto contro lo statunitense Ram. Mai dietro nel computo dei set,
l’atleta
di Coach Pistolesi ha risolto la pratica nel parziale decisivo guadagnandosi
la dubbia fortuna di affrontare “Nole Djokovic” al secondo turno
(che
per inciso ha rifilato un bel tre-set-a-zero a Benjamin Becker). Fuori
invece Volandri e Fognini, ma con Percorsi diversi. Il livornese ha perso
in tre set (e due tie-break) dal francese Sebastien Grosjean nonostante
la nuova superficie che a quanto sembra è molto più lenta del
passato.
Ma questo, purtroppo, non è stato un fattore. Sconfitta al quinto set
invece
per il ligure che ha lottato contro lo statunitense Michael Russel anche
dopo aver preso una bella “suonata” nel primo parziale. Lasciando
per
un attimo chiuso il faldone-Italiani, fa rumore quanto il tonfo di ieri
di Murray, il crollo di Ivan Ljubicic che ha lasciato l’Australia a causa
dell’olandese Haase, in quattro set.
Riapriamo
il faldone di cui sopra, e le notizie migliori, al solito, arrivano dal
tabellone femminile che ha visto avanzare due italiane su tre. Avanti bene
Tathiana Garbin (nella foto) con un autorevolissimo seidue-seidue alla
Danilidou e Maria Elena Camerin che ha lasciato all’australiana Wheeler
le briciole di tre giochi. E’ finita Ko invece Robertina Vinci che, con
il passivo di 6-4 6-4, ha visto chiudersi il suo tabellone australiano
per mano della spagnola Virginia Ruano Pascual. Questa notte sarà la
notte
di Seppi che finirà a rapporto da Soldatino Youzhny e
della coppia
Schiavone e Pennetta, attese (a differenza
dell’altoatesino)
da due ostacoli non insormontabili come la tedesca Angelique Kerber, la
milanese; e la francese Virginie Razzano, numero 29 Wta, la pugliese.
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