E' l'obiettivo di Mahesh Bhupathi, soddisfatto della prima edizione della sua IPTL. “Altre città hanno manifestato il loro interesse”. La speranza è far adottare qualche regola anche da ATP e WTA.

Di Riccardo Bisti – 13 dicembre 2014

 

Con una giornata d'anticipo, i ricchi Micromax Indian Aces si sono laureati campioni dell'IPTL, la maxi lega asiatica cui hanno preso parte anche i Manila Mavericks, gli UAE Royals e i Singapore Slammers. Tempo di festeggiamenti per Roger Federer, Pete Sampras, Gael Monfils, Rohan Bopanna, Fabrice Santoro, Ana Ivanovic e Sania Mirza. Il grosso problema di questo evento, almeno nella prima edizione, è che si è parlato più del format che del fatto agonistico. Che abbiano vinto gli indiani non interessa a nessuno, forse soltanto al colosso Micromax, che almeno avrà dato un senso ai maxi-investimenti che hanno portato milioni di dollari nelle tasche dei giocatori. Ci sarà tempo, nei prossimi giorni, per riflettere sugli spunti lanciati dall'IPTL, soprattutto sul piano regolamentare. Cercheremo di capire se alcune norme possono essere utilizzate anche nel tennis “tradizionale”. Oggi è interessante ascoltare Mahesh Bhupathi, anima e cervello di questa maxi-lega. Le sue dichiarazioni sono improntate all'ottimismo. E ha già un grande obiettivo: aumentare il numero delle squadre. Secondo Bhupathi, entro il 2020 le squadre potrebbero addirittura raddoppiare. “La nostra regione è già ben definita con i team di quest'anno – ha detto Bhupathi – abbiamo squadre dell'estremo oriente, del medio oriente e del subcontinente. Ma in questo momento ci sono altre città interessate in virtù del successo che abbiamo avuto. Ma non abbiamo fretta: a partire da metà gennaio potremo annunciare la prossima franchigia”.


ESPANDERE LE REGOLE

Bhupathi è molto soddisfatto della risposta del pubblico, anche se qualche spettatore si è lamentato dei prezzi dei biglietti, soprattutto nella tappa indiana. “A Manila è stato fantastico, a Singapore è stato buono e in India è stato splendido, soprattutto dalla prospettiva del pubblico” ha detto Bhupathi alla vigilia dell'ultima tappa. Dubai è stato un mezzo flop, almeno sul piano del pubblico. Normale, poiché da quelle parti hanno già un ricco torneo ATP-WTA. “Vogliamo finire alla grande e iniziare a preparare la seconda edizione”. Secondo Bhupathi, un aumento delle squadre rappresenterà un aumento delle città partecipanti. “Non cambierà il principio di una sola squadra per nazione. Vogliamo fare un passo alla volta, ma l'obiettivo finale è arrivare a otto squadre nel 2020". In merito ai regolamenti, Bhupathi vuole portare avanti l'idea di un regolamento rivoluzionario. “Stiamo cercando di rendere il tennis il più 'time-sensitive' possibile. Vogliamo rendere perfetto questo format. Abbiamo fatto alcuni cambiamenti e speriamo che vengano utilizzati anche da ATP e WTA. Il tennis è uno sport molto individuale e, con una piattaforma come questa, mi pare che i giocatori abbiamo apprezzato tutti questi cambiamenti”.