di Gabriele RivaE’
stata un’ottima settimana per gli azzurri, tanto che non si sa da che
parte iniziare
di Gabriele Riva
E’
stata un’ottima settimana per gli azzurri, tanto che non si sa da che
parte iniziare. Cavalleria impone di cominciare con le ragazze. E allora
la prima ottima notizia arriva dalla Slovenia. A Portorose infatti Sara
Errani ha vinto il suo secondo titolo Wta pochi giorni dopo il primo, quello
sulla terra rossa di Palermo. La vittoria questa volta è arrivata sul
duro,
seppur molto lento, e contro un’avversaria di spessore come la spagnola
Anabel Medina Garrigues. Come di spessore, e alto, erano state le avversarie
infilate precedentemente nel tabellone dalla bolognese. A cominciare da
Maria Kirilenko, top 20 e prima testa di serie del draw eliminata nei
“quarti”.
E così Sarita continua nella sua imperterrita scalata al ranking Wta, una
scalata che a questo punto la vede a quota 43.
Parlando di best ranking in rosa, è proprio
il caso di parlare di Flavia Pennetta che grazie alla finale ottenuta nel
torneo di Los Angeles è salita alla posizione numero 18, strappando
così
a Francesca Schiavone il ruolo di numero 1 d’Italia. Nella città
degli
Angeli la brindisina ha sconfitto in semifinale la Mattek (dopo aver messo
in fila Wozniak, Paszek, Sugiyama e Bammer). In finale ha avuto la meglio
la russa Dinara Safina, che aveva superato in “semi” la Nadal in
gonnella,
quella Jelena Jankovic che sta progettando il sorpasso ai danni della
connazionale
Ana Ivanovic ai vertici del tennis mondiale.
E
proprio di Nadal bisogna occuparsi, perché con la vittoria nella Rogers
Cup di Toronto ai danni di Nicolas Kiefer, lo spagnolo si porta a
“soli”
275 punti di distanza da Roger Federer, che per qualche giorno ancora può
dirsi sicuro del suo status di numero 1 Atp. Ma Cincinnati è la settimana
decisiva, già qui potrebbe esserci il sorpasso, una manovra che nessuno
tenta ai danni dello svizzero da 235 settimane consecutive. Restando in
Canada, Rafa ha superato in due set l’"esordiente" (alla prima
finale Masters Series in carriera) Kiefer. Un break in avvio di primo set,
un servizio tenuto coi denti nel quinto gioco del secondo parziale (un
game durato venti minuti) e alla fine lo strappo decisivo che lo ha portato
a morsicare per la seconda volta la Rogers Cup di Toronto.
Torniamo agli italiani: intanto per dire
che il challenger di San Marino ha avuto una finale tutta azzurra con Potito
Starace e Filippo Volandri a giocarsi il titolo. Il livornese, dopo i brutti
giorni dell’infortunio al ginocchio, ha ritrovato il sorriso superando
in tre set il campano. 5-7 6-4 6-1 lo score finale.
E adesso un’occhiata alla settimana che
viene: a Cincinnati ci sono tre azzurri nel tabellone principale. Due ammessi
di diritto, Andreas Seppi (contro Feliciano Lopez) e Simone Bolelli (opposto
al qualificato sudafricano Kevin Anderson), e uno che si è sudato
l’ingresso
nel main draw passando per le qualificazioni. Si tratta di Andrea Stoppini
(n.234 Atp). Impegnato in un tour sul cemento americano che lo vedrà in
campo fino a settembre, “Stoppo” ha superato nell’ultimo
turno di “quali”
il francese Arnaud Clement, recente semifinalista a Wimbledon, con un doppio
6-4 e si è guadagnato il diritto di sfidare John Isner e le sue bordate
col servizio.
Due sole invece le azzurre impegnate a
Montreal per la Rogers Cup: sono Francesca Schiavone (contro Tamira Paszek)
e Flavia Pennetta (che se la vedrà con la “coniglietta”
statunitense
Ashley Harkleroad).
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