L'improvvisa notizia della diretta di Vinci-Pennetta su Deejay TV mi ha piacevolmente costretto a fare una puntata a Roma, dove si trovano gli studi dell'emittente. A poche ore dalla mia telecronaca più importante (anche se Seppi-Federer non fu malissimo…), dall'incantevole cornice di Piazza di Spagna ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Oronzo Pennetta, simpaticissimo padre di Flavia. Più che un'intervista, è stato un piacevole scambio di opinioni. A poche ore dalla finale delle finali, le riflessioni di papà Oronzo meritano di essere riportate. Noi ci sentiamo tra poco su Deejay TV! (a questo link trovate tutti i dettagli per trovare il canale)
Oronzo, mai pensato di andare a New York?
Ovviamente sì, ma i tempi erano abbastanza stretti. Poi è subentrata un pizzico di superstizione. Inoltre in caso di sconfitta potrebbe esserci un po' di delusione. A casa non faremo eccezioni e manterremo i nostri rituali: io in una stanza e mia moglie Concita in un'altra!”
Come avete passato la vigilia?
Non posso negarlo: è stata una mattinata turbolenta. Siamo andati al circolo ma abbiamo ricevuti un mucchio di chiamate tra televisioni e giornalisti. L'attesa è spasmodica, tra l'altro Flavia verrà a Brindisi: la prossima settimana non giocherà tornei, quindi l'aspettiamo per festeggiare tutti insieme. Comunque vada.
Chi vincerà lo Us Open 2015?
Secondo lei?
Fosse stato il secondo turno dell'Open del Canada avrei dato Flavia favorita, ma temo che neanche loro sappiano cosa succederà una volta messo piede in campo.
Anch'io credo che Flavia sia leggermente favorita, anche se Roberta sta giocando il miglior tennis della sua vita. Si conoscono bene, potrebbe influire il fatto che Roby abbia speso molte energie fisiche e nervose per battere Serena Williams, senza peraltro avere molto tempo per recuperare. Ci sono tante incognite, è una finale imprevedibile.
Meglio sfidare la Vinci o la Williams?
Sarò onesto: sono contento che abbia vinto Roberta, non solo per lei ma anche perché potrebbe essere un vantaggio per Flavia. Sarei ipocrita se non dicessi che abbiamo più chance contro la Vinci che contro la Williams. Ma c'è l'altro lato della medaglia: in caso di sconfitta, credo che la delusione sarebbe ancora maggiore rispetto alla gioia per aver centrato la finale. Le speranze ci sono. E' bello sapere che assisteranno al match il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Presidente CONI Giovanni Malagò, oltre ai vertici FIT. Inoltre ci sarà anche Fabio Fognini, che all'ultimo momento ha deciso di esserci.
Teso?
Siamo fiduciosi ma c'è l'incognita sull'aspetto emotivo che lascia un pizzico di preoccupazione.
Quando ha capito che questo torneo era alla portata?
Ho pensato che potesse farcela quando ha battuto la Kvitova. Pensavo perdesse, anche perchè aveva difeso i punti dell'anno scorso. Dopo quel successo ero molto ottimista per il match contro la Halep perché Flavia ha il gioco per metterla in difficoltà. Adesso il traguardo è vicino, un traguardo in cui ormai non speravo più. Sto facendo gli scongiuri.
ANGELO VINCI: “RAPPORTO SPLENDIDO CON I PENNETTA”
A qualche chilometro di distanza, a Taranto, papà Angelo Vinci vive con la stessa emotività. Intercettato da Andrew Dampf dell'agenzia AP (unico giornalista anglofono presente a Brindisi per Italia-USA di Fed Cup), ha raccontato le sue emozioni dopo la grande impresa contro Serena. “Io e mia moglie ci siamo abbracciati e abbiamo iniziato a piangere. Ero solo con mia moglie, poi hanno iniziato ad arrivare le chiamate e ora abbiamo la testa che ci scoppia”. Dopo la vittoria di Roberta, la signora Concita (mamma di Flavia) ha telefonato ai Vinci per congratularsi. “Ci siamo fatti i complimenti reciproci – ha detto papà Angelo – quando erano ragazzine erano sempre insieme. Flavia è un anno più grande ma viaggiavano insieme e passavano molto tempo in compagnia ai tornei. Abbiamo uno splendido rapporto con la famiglia Pennetta. Chiunque vinca sarà un successo e nessuno toglierà la presenza di due pugliesi in una finale Slam”. Al pari di Oronzo e Concita, anche Angelo e Luisa resteranno a casa. “Non la vediamo spesso, non possiamo viaggiare molto anche a causa del lavoro di mio marito, fa il contabile” dice mamma Luisa. A chiudere, Angelo ha ricordato una storia che chi mastica il tennis ricorda molto bene: “Roberta giocava il rovescio a due mani e staccava la sinistra per giocare lo slice, poi però si è infiammata a un polso e ha preso a giocarea a una mano. Quando era una junior si diceva che avrebbe potuto giocare con un manico di scopa. Ha un talento innato". (Ri. Bi.)