“Non c'è niente da dire. Lui sta giocando meglio di chiunque altro”. L'esalazione di Jo Wilfried Tsonga sintetizza la situazione: Novak Djokovic sta mettendo in scena un dominio scoraggiante. Un dominio assoluto, efficace su ogni superficie. “Per batterlo devi essere nella tua forma migliore, ma non è facile giocare il tuo miglior tennis in ogni partita”. Battendo il francese con un netto 6-2 6-4, “Nole” si è aggiudicato il nono torneo stagionale, quinto Masters 1000, al termine di una settimana perfetta. Due, se consideriamo anche Pechino. Djokovic ha portato la sua striscia vincente a 17 match di fila (e 22 set). Nella campagna cinese, l'unico in grado di portarlo al tie-break è stato Bernard Tomic. Esaltato dalla sua prestazione, l'australiano ha detto di puntare dritto ai top-10. In semifinale ha annichilito Murray, in finale si è ripetuto con Tsonga, che pure lo aveva battuto nell'ultimo precedente (Toronto 2014) e stava servendo alla grande. Jo si è presentato in finale con 64 ace sparati sul grugno altrui in tutto il torneo. Nel primo set, Nole lo ha tenuto a secco. Questo dato, ancor più del 6-2 messo a referto, rende l'idea della folle superiorità di Djokovic. Nel secondo set, Tsonga ha esasperato la sua tattica aggressiva ma è rimasto a galla con grande fatica fino al 4-4, cancellando cinque palle break. Era a un passo dall'annegamento, l'ha rinviato finché ha potuto ma è andato fuori giri nel nono game, quando ha commesso un sanguinoso doppio fallo sulla palla break. E' il segno tangibile di quanto diceva il serbo a inizio settimana: “Ho un certo vantaggio mentale sugli avversari e cerco di sfruttarlo”. Se alle (enormi) difficoltà tecniche si aggiunge la sudditanza, per gli avversari di Nole si fa davvero dura.
IMPERATORE DJOKOVIC
Il 2015 del serbo ormai ha superato il 2011, l'anno in cui aveva preso in mano il tennis. L'inizio fu devastante, ma poi ebbe un cattivo finale di stagione. Si fece male durante la semifinale di Davis contro l'Argentina, poi perse in semifinale a Basilea, si ritirò prima di giocare i quarti a Bercy e uscì addirittura nei gironi alle ATP World Tour Finals. Chiuse con un bilancio di 70 vittorie e 6 sconfitte. Difficile che lo scenario possa ripetersi anche quest'anno. A due tornei dalle vacanze (Parigi Bercy e Londra) il bilancio parla di 73 vittorie e 5 sconfitte. Dovesse fare percorso netto, il suo 2015 sarebbe paragonabile a quello dei grandi dell'Era Open, già citate dopo le semifinali. Più in generale, Nole conferma un feeling incredibile con la Cina: ha vinto sei volte su sei il torneo di Pechino e si è aggiudicato tutte le dieci finali giocate ai piedi della Grande Muraglia. Con questo successo supererà il muro dei 14.000 punti ATP, cifra mostruosa, ed è sempre più vicino al record di Rafael Nadal nei Masters 1000. Lo spagnolo non vince da Madrid 2014 ed è fermo a quota 27. L'impetuosa crescita di Djokovic gli ha consentito di superare Federer e portarsi ormai a ridosso di Rafa. Le lunghezze di distanza sono due: oggi è fin troppo facile prevedere l'aggancio nella campagna americana di primavera (Indian Wells e Miami). “La chiave di oggi è stata la risposta – ha detto Djokovic – mettere in campo più palle possibili è stato fondamentale perché Jo ha uno dei migliori servizi del tour. Lo ha mostrato nel secondo set, quando ha cancellato le mie chance con alcuni ace e grandi servizi”.
ADESSO L'INDOOR EUROPEO
Dopo l'arrampicata sugli specchi, difesa d'ufficio per il suo avversario, ha ammesso la sua evidente superiorità, sia pure con parole morbide. “Sono sempre rimasto in controllo. Sentivo di fare tutto come si deve. Ho portato a casa con agio diversi game di servizio e non gli ho permesso di prendere ritmo, di entrare nel match. Questa finale, ma tutto il torneo, sono andati molto bene”. Talmente bene che nel secondo set ha perso la miseria di un punto al servizio. Oggi vien da dire che nulla potrà fermarlo. In realtà, prima o poi, qualcosa succederà. Il problema è che rischia di essere molto più “poi” che “prima”. Prossima tappa: Parigi Bercy. Per continuare a sommare un successo dopo l'altro.
MASTERS 1000 SHANGHAI – Finale
Novak Djokovic (SRB) b. Jo Wilfried Tsonga (FRA) 6-2 6-4