IL DIARIO DI CLAUDIO. Ecco il “Diario Olimpico” di Claudio Pistolesi. L'orgoglio per la prima Olimpiade, il diploma ricevuto da Mecir e l'amarezza per le vicende italiane.
Daniela Hantuchova farà il suo esordio contro a Li
 
Per TennisBest è un onore avere uno “Special Guest” come Claudio Pistolesi. Oltre ad essere un top-coach a livello internazionale, Claudio è un acuto osservatore della realtà ed ama scrivere, raccontare, trasmettere. Non è un caso che sia iscritto da anni all’Ordine dei Giornalisti. In tanti anni di tennis, prima da giocatore e poi da coach, non aveva mai avuto l’onore di partecipare ai Giochi Olimpici. Ce l’ha fatta a Londra 2012, dove è membro del team slovacco in virtù del ruolo di coach di Daniela Hantuchova. L’idea di un “diario olimpico” è nata per caso. E, come tutte le cose che nascono per caso, crediamo che sia bellissima. Claudio ci racconterà la “sua” Olimpiade dal tempio del tennis, rendendoci partecipi di quello che non potremo vedere in TV. Siamo sicuri che lo farà alla grande. (Ri. Bi.)
 
  
 Da Londra, Claudio Pistolesi – 28 luglio 2012
 
Il momento solenne è quando il tuo pass Olimpico esce dalla macchina plastificatrice. E' fatta! Finalmente partecipo ad un'Olimpiade nel mio sport. Un sogno di bambino, uno dei pochi che ancora non si era realizzato, è diventato realtà. La squadra slovacca è stata eccezionale perchè ho un posto come membro ufficiale. Il momento più bello è stato quando Miloslav Mecir in persona mi ha addirittura consegnato un diploma con cui il Comitato Olimpico Slovacco mi dà il benvenuto. Un onore meraviglioso, che mi ha fatto sentire di aver fatto qualcosa di buono nel mio sport. Non nego che il pensiero, per un attimo, è andato al mio paese. All'Italia che amo con tutte le mie forze e del quale sono orgoglioso per la sua Storia, il suo valore culturale, la sua umanità espressa in tante regioni e città, in tanti dialetti e tradizioni.

Ma è anche il paese dei misteri mai risolti, di un infinito numero di anni in cui siamo governati dagli stessi personaggi. Il potere, come un virus mortale, entra nella testa e nel sangue dei governanti che non ne possono più fare a meno e transformano i diritti in favori per cui chiedere qualcosa in cambio, in modo da conservare il virus anche per tutta la vita. E l' Italia, per questo motivo principale, sta morendo. Chiaramente sono concetti generali che vanno oltre lo sport. 

Quando si vedono bandiere e tute di tutti i paesi del mondo hai un pensiero completamente diverso. Una bandiera ti fa venire in mente la parte culturale, storica e anche religiosa di quel Paese e senti di avere la grossa responsabilità di rappresentarlo nel rispetto degli altri. Lo Spirito Olimpico insomma. Vedo gli atleti azzurri e gli auguro di cuore una medaglia, un modo per dare prestigio a questa Italia derisa all'estero e saccheggiata all'interno. Ma, purtroppo, sarebbe una gioia temporanea. E così per questa Olimpiade sono un coach della Slovacchia e in particolare di una atleta straordinaria come Daniela Hantuchova. Al primo turno c'è 'un match duro con la Li Na e “Dani” non e' certo al massimo della fiducia dopo un infortunio subito in Fed Cup che l'ha tenuta ferma per due mesi. Ma qui e' una festa, una occasione unica per divertirsi e dare il massimo senza pensare troppo.