La tunisina vola al secondo turno negli Emirati, prima araba a partecipare al torneo per meriti propri e non grazie a una wild card. Dopo le qualificazioni, ha superato la Pavlyuchenkova e può andare ancora avanti. “Ho invitato a sostenermi i tunisini residenti a Dubai. Il mio segreto? Sono migliorata fisicamente”.

Qualche anno fa, le partecipazioni di Shahar Peer al torneo di Dubai era state oggetto di vive discussioni. Lei, cittadina israeliana impegnata in un paese arabo. Nel 2009 non potè giocare perché le negarono il visto d'ingresso, poi l'anno successivo furono costretti ad accoglierla su forti pressioni della WTA. Nonostante le imponenti misure di sicurezza e mille fattori distraenti, arrivò in semifinale contro Venus Williams. Il match fu relegato sul Campo 1: ci si domanda cosa sarebbe successo se Shahar avesse vinto quella partita. Non ha certo problemi di questo tipo la tunisina Ons Jabeur, prima tennista araba a qualificarsi al torneo di Dubai. Ma Ons ha fatto di più: non solo ha superato Goncalves e Dabrowski nelle qualificazioni, ma ha addirittura passato il primo turno superando Anastasia Pavlyuchenkova, n. 14 del tabellone. Il suo percorso potrebbe anche andare avanti, poiché al secondo round sfiderà la cinese Qiang Wang.

A CACCIA DELLE TOP-100 WTA
Non è la prima volta che una tennista araba gioca a Dubai, ma sia Selima Sfar (Tunisia) che Fatma Al Nabhani (Oman) avevano avuto bisogno di una wild card. La Jabeur sta vivendo un ottimo avvio di 2017: Dubai è il terzo torneo WTA in cui riesce a qualificarsi. “Mi piace giocare questi match, contro le migliori – ha detto a Sport 360 – inoltre ho invitato tutti gli arabi e i tunisini che vivono a Dubai. Ho chiesto loro di venire a fare il tifo per me, anche contro una grande giocatrice”. La Jabeur ha migliorato il suo storico punto debole: la preparazione atletica. Aveva rischiato di perdere contro la Dabrowski, poi è emersa da una lunga battaglia contro la Pavlyuchenkova, battuta 7-6 2-6 6-4. “Fisicamente sto meglio, è un aiuto notevole. Sto provando a non arrendermi, a fare il mio tennis, ad andare su tutte le palle. In questo modo, forse le avversarie perdono fiducia nell'affrontare gli scambi lunghi”. Campionessa al Roland Garros Junior 2011, ha incontrato qualche difficoltà nel circuito: è stata al massimo numero 118 WTA, mentre oggi è in 171esima posizione. Se continua così, tuttavia, ha ottime ragioni per essere ottimista.