Testa di serie numero quattro nel primo WTA 1000 della stagione a Doha, Ons Jabeur si racconta tra i risultati in campo e il forte messaggio per tutte le donne arabe
Partiamo dalle lacrime. «Sì, durante il match di Abu Dhabi con Hadad Maia ho pianto, mi avrete visto in Tv. Ma a volte il ginocchio mi fa molto male, e quel giorno è stato durissimo. Ora mi sento meglio, questo conta. E poi lo sapete, io sono un libro aperto, una persona che non riesce a nascondere le proprie emozioni. Le accetto, anche le lacrime, e quando provo a nasconderle non mi sento bene». Per questa sua capacità di mostrarsi sempre autentica, oltre che per il suo gioco divertente e davvero unico nel panorama femminile, Ons Jabeur, che torna a Doha dopo l’assenza di un anno fa per infortunio e successivo intervento – al ginocchio destro, tanto per cambiare – ha tanti tifosi dovunque giochi.
«Credo che il pubblico apprezzi questo lato del mio carattere, ed io gioco e mi impegno anche per chi è in tribuna, soprattutto nei tornei del mondo arabo. Io qui avverto grande amore nei miei confronti, per questo Abu Dhabi, Doha e Dubai sono i miei appuntamenti fondamentali. Spero che venga tanta gente a vedermi, in allenamento mi sembra sempre di essere… Djokovic, in partita un po’ meno, ma voglio divertirmi e divertire». Per una tunisina che viene a giocare in Qatar, è normale parlare delle opportunità che hanno (o non hanno) le donne in questa parte del mondo. «Io vedo e conosco tante donne che praticano sport nel mondo arabo, ma per me la cosa più importante è permettere loro di fare quello che desiderano. Io voglio che le donne qui abbiano successo, come imprenditrici, dottori, giornalisti, qualsiasi cosa. Bisogna avere il coraggio di sognare, io vedo donne diverse, tante giovani, che me ne parlano. Sono felice di questo, ma possiamo fare molto di più e da parte mia continuerò a lanciare questo messaggio».
Trent’anni il prossimo 28 agosto, Ons debuttò nel circuito maggiore proprio sui campi di Doha, nel 2012, grazie ad una wild card (perdendo in tre set dalla francese Razzano). «Com’ero allora? Io mi sento una donna diversa dalla Jabeur di ieri, figuratevi da quella di dodici anni fa. Penso però che l’evoluzione che ho avuto come persona sia la cosa che mi rende più orgogliosa. Sono arrivata nel Tour da perfetta outsider, nessuno mi conosceva o considerava, e sento di avere fatto tanta strada, grazie anche a quella wild card. Ora sono una giocatrice esperta e una persona più forte». Numero 6 del mondo, Ons in Qatar è testa di serie numero 4 e giocherà contro l’ucraina Tsurenko, che ha battuto oggi la turca Sonmez. Chiusura in tema calcistico. Sulla guida della Wta figuri tifosa della Juventus, le abbiamo chiesto. «Sì, ma solo perchè ci giocava Ronaldo. Ora seguivo la Roma, sono una fan di Mourinho, mi è dispiaciuto che lo abbiano esonerato. Anche tu? Allora possiamo consolarci…».