Leggi l'articolo originale su ESPN "The Magazine" a firm di Kurt Streeter
“Oh, merda, sta succedendo di nuovo”. Roger Federer ricorda il momento, la parola, con dolorosa chiarezza. “Ancora”
Si trovava in svantaggio 3-1 nel quinto set della finale dell'Australian Open 2017, contro Rafael Nadal, la criptonite della sua carriera. Nadal, che era avanti 6-0 contro Federer nei precedenti in uno Slam dal 2008 in poi, lo martellava con il dritto. Federer sentiva le gambe diventare pesanti. Poi sempre più pesanti. Ha iniziato a parlare con se stesso. “Ricordo che dicevo: 'Devi provare a brekkare ora, perché più la partita avanza, più sarà dificile strappargli il vantaggio una volta che l'ha ottenuto”. Più di qualsiasi giocatore nell'epoca moderna, Roger Federer ha fatto sembrare facile il tennis. Federer, l'elegante. Federer, il perfetto. Federer, il tennista ideale. E' quello che lo rende così intossicante da guardare. Quello che ispira una chiesa viaggiante, quasi letterale, fedele a Roger Federer nei tornei ATP. Ma quello che sembra così così facile arriva con una colonna sonora, un monologo interiore, e in quel monologo, il più grande tennista di tutti i tempi a volte macina duramente, pieno di dubbi, pressione e frustrazione, combattendo con la storia e l'ambizione, temendo di arrivare a corto di energie. “Oh, merda, mi ha messo alle strette” Federer ha detto a se stesso. Faticava a calmarsi, provava a restare positivo: “Ho detto a me stesso: 'Sto facendo poche cose sbagliate. Ho giocato con impegno. Ho giocato con il mio rovescio meglio che mai contro Rafa, ho tirato molti vincenti da quella parte”. Aveva resettato tutto, ritrovando se stesso nel mezzo di una caduta libera. E da qualche parte, nella conversazione tra Federer e Federer, ha trovato la calma che stava cercando. Era una finale improbabile da giocare, tornando da un infortunio al ginocchio sinistro, a 35 anni di età, e la folla chiassosa era tutta con lui. Federer ha alimentato la sua energia. Oggi la ricorda come una combinazione tra Zen ed esaltazione. “Un diverso stato mentale” dice. Anziché cadere nell'instabilità, ha trovato energie. Anziché riprodurre un vecchio modello, ha trovato qualcosa di nuovo. “Forse ho vissuto i 20 minuti migliori della mia vita su un campo da tennis – dice – sono entrato in the zone ed è andata…” Alza la sua mano destra e mima il decollo di un jet. Sale sempre più in alto, e poi vola via. Federer siede su un tavolo lungo e laccato, in una sala da pranzo privata presso l'Hotel Four Season di Seattle. E' abbronzato e indossa un completo Nike, nero. Siede sulla sua sedia, rivivendo gli istanti di Melbourne, felice della possibilità di ricordarli. “Quello che ho detto a me stesso è stato: 'gioca libero' – ricorda – 'non sentire come se fossi imprigionato in una camicia di forza. Sentiti come se non avessi niente da perdere, forse per una delle prime volte”. Con Federer al servizio per il match, Nadal ha realizzato l'ultima carica, procurandosi due palle break e provando a rovesciare la situazione. Federer ha continuato a parlare con se stesso, sollecitandosi a “Non pensare a quello che potrebbe essere…la pressione, il momento. So che è grande, tutti sappiamo che è grande, ma prova a spegnerla. Non congelarti. Combatti, ma non esagerare né volere troppo”.
Osserva fuori dalla finestra della stanza d'albergo, verso Puget Sund. Il cielo è blu e limpido. “Proprio come in Svizzera” dice. In lontananza, spuntano montagne coperte di neve. La vista è sfregiata da una sgradevole pianta grigia. Lui guarda oltre l'acqua e i picchi bianchi. “Mi sono lasciato andare”.
I 20 minuti di Melbourne hanno cambiato il tono e la forma dell'ultima fase della carriera di Roger Federer. Fino a quando continuerà a giocare a tennis, dice, cercherà le sensazioni che ha trovato quella notte. E' vicino a due decenni da professionista. La sua carriera da record comprende 18 titoli del Grande Slam, ma vincere l'Australian Open dopo quasi cinque anni di siccità nei Major – e contro una moltitudine di critici, i quali avevano detto che i suoi giorni migliori erano ormai passati – sembra quasi un inizio. Non importa di far sembrare facile il tennis. Sta imparando a giocare a tennis in pace con se stesso. “Sto vivendo un grande periodo” dice, versandosi dell'acqua San Pellegrino “Un periodo fantastico, davvero”. Non significa soltanto a Melbourne. A marzo ha dominato il BNP Paribas Open di Indian Wells, California, poi ha vinto un altro grande titolo a Miami, in aprile. Ha battuto Nadal in tutti i tre tornei, due volte senza perdere un set. La corsa sembra aiutarlo a ignorare le aspettative, e le discussioni sul ritiro. Lui può scegliere i tornei da giocare, mentre i suoi avversari sono imprigionati nel calendario del circuito ATP. Pensando a conservare energie, non spremere troppo un ginocchio sinistro reduce da un intervento chirurgico, e allungando il più possibile la sua carriera, Federer si è recentemente cancellato dall'imminente Roland Garros. La terra battuta, spesso, significa partite lunghe e trituranti. La superficie non favorisce il gioco rapido di Federer. “Posso giocare i tornei che voglio e godermi il processo – dice – se mi presento e gioco, amo farlo. Quando mi alleno, mi piace allenarmi. Quando non mi alleno, se sono in vacanza, posso godermi il momento. Non devo fare le cose in fretta. Così posso fare un passo indietro e godermela”. Si trova a Seattle grazie a Bill Gates. Grande tifoso di Federer e appassionato tennista dilettante, ha visto giocare il suo tennista preferito a Indian Wells. I due sono legati da tennis e filantropia. La Bill e Melinda Gates Foundation ha speso miliardi per migliorare la qualità della vita in Africa. Anche la Fondazione di Federer è concentrata sull'Africa, specialmente sull'educazione per i bambini. Hanno deciso di organizzare un'esibizione presso la KeyArena di Seattle: Federer contro John Isner, l'americano alto oltre due metri e dal gran servizio, come parte della raccolta fondi per la beneficenza di Federer. Un paio di giorni prima dell'esibizione, Federer, la moglie Mirka e altre persone del suo staff hanno visitato la proprietà di Gates, 66.000 metri quadrati, sulle rive del Lago Washington, chiamata Xanadu 2.0. Prima di gustare le portate di halibut e filetto, hanno parlato di fisica, di Leonardo Da Vinci e del suo genio coraggioso e illuminato. Crescendo, Federer non era focalizzato sul percorso da studente, dice. Ha smesso di andare a scuola a 16 anni per giocare a tennis a tempo pieno. Nel corso degli anni, ha provato a immergersi nella conoscenza, laddove ha potuto. La serata presso le proprietà di Gates è stato il punto più alto. “Mi ha ispirato, è stato surreale”. Gates ha invitato i suoi ospiti nella sua libreria. Lui e Federer hanno prestato particolare attenzione al taccuino in un contenitore di vetro, il Codex Leicester, riempito da disegni, teorie e pensieri di Leonardo. Per averlo, Gates ha speso 30,8 milioni di dollari nel 1994. Federer lo ha fissato con stupore. “Dice che Da Vinci scriveva capovolto e da destra verso sinistra – Leonardo Da Vinci! – e non era grande solo in una cosa, ma lo era anche in altro. In questo modo, puoi realizzare quanto possa essere ampia la mente di un essere umano. Bill Gates è una di quelle persone. Puoi sentirlo. Ti fa sentire – non perché voglia in alcun modo, perché è molto umile – ma ti fa sentire così piccolo, nel senso che io so così poco. Tutto quello che dice sembra molto importante, e provi ad assorbirlo. Ha davvero provato a tenere le antenne dritte”. Durante il lungo weekend, Federer e Gates hanno cenato insieme due volte e pranzato una. Hanno giocato a tennis davanti a una selezionata platea di donatori particolarmente generosi, e Federer ha regalato a Gates una racchetta nuova simile alla sua, una Wilson RF97. Aveva un incisione sul cuore del telaio, che raffigurava il profilo di Gates ed è stata rinominata BG97. Gates è rimasto colpito dalla curiosità di Federer e, ovviamente, dalla sua eleganza. “Sai, il tennis è qualcosa di fisico – dice – ma è anche artistico, in particolare il modo in cui Federer si muove, apparentemente senza sforzo”. Allenandosi con Federer, notando la sua attenzione al dettaglio, il suo approccio meticoloso, Gates si è ricordato l'impegno di un ingegnere di software per rendere semplici da utilizzare i programmi del computer. “Fai sembrare facili cose impossibili perché hai lavorato duramente dietro le quinte per capirle” dice. All'esibizione, Federer e Gates hanno giocato un set a cuor leggero con Isner e Mike McCready, chitarrista dei Pearl Jam. Gates era nervoso all'idea di giocare davanti a una folla. La sua reputazione di genio dei computer e filantropo è inattaccabile, ma quanto era imbarazzato nelle vesti di tennista? Federer l'ha preso da parte. Uno de più grandi tennisti è diventato un allenatore. Uno degli uomini più ricchi del mondo è diventato uno studente. Le lezioni sono state importate dall'Australia. “Devi essere aggressivo ma sciolto. Respira profondamente. Mantieni un focus sulla palla, simile a uno zen”.
“Lasciati andare” ha detto Federer.
“Ha reso chiaro – dice Gates – che ci saremmo divertiti”.
Gates non ha sbagliato un solo servizio.
Con un'immagine attentamente preparata della perfezione svizzera, Federer ha a lungo mostrato soltanto scorci della sua vita in dosi coreografiche. Ma poi le cose sono cambiate. “Mi è più facile condividere i miei sentimenti con le persone” dice. Ha riso durante un improvvisato karaoke, registrato a gennaio con gli amici del tour Tommy Haas e Grigor Dimitrov. “Abbiamo dato il via a una boyband #NOTNSYNC” ha scritto sul suo profilo Instagram. Il video è diventato virale. Ha ripreso un allenamento a Dubai indossando un microfono, descrivendo l'esercitazione in tempo reale e rispondendo alle domande dei fans. “Mi mancate, ragazzi – ha detto – per questo mi sto allenando così duramente e provando a tornare, così potremo vederci ancora”. A Indian Wells, ha tenuto una conferenza stampa per i bambini delle scuole elementari e ha parlato di gattini, zuppe d'avena e di genitori. Poi si è lasciato cadere sul pavimento e ha fatto flessioni tra le risate dei bambini. A Miami, ha posato per un selfie con un grande iguana che rotolava intorno al campo. “Roger lo sente” ha detto Tommy Haas, professionista di lunga data.
Al Met Gala di New York, nei primi giorni di maggio, Federer ha indossato un tuxedo che è sembrato proprio un Federer tuxedo: classico e ben tagliato. Ma quando si è voltato, c'era un cobra sulla schiena. Un cobra ingioiellato, dalla lingua lampeggiante, su Roger Federer. Impostate la vostra mente in questo senso. Ha fatto dei selfies, che poi sono finiti su internet. “Ho pensato: 'suvvia, andiamo avanti con qualcosa di cool' – ha detto – non sono mai stato così. Lasciami fare qualcosa di divertente”. Notoriamente riservato e concentrato, ha detto che a volte rimugina su quanto sarebbe divertente mostrarsi presso un parco pubblico, tirare i a canestro o colpire palline da tennis. Ma è ancora lontano dal riuscire a farlo. E' ancora svizzero, dopo tutto. Mostrarsi senza preavviso nel terreno di qualcun altro sarebbe scortese. “Potrei entrare nello spazio di qualcuno e potrei distruggere qualcosa. Andare al parco, farlo e vedere le facce della gente sarebbe molto divertente. Ma non so, per adesso sono troppo timido per farlo”.
Federer è sorpreso di come la gente sia impazzita per lui dopo l'Australia. “Negli ultimi anni ho avuto stagioni dure – dice – e ho avuto i miei dubbi. Penso che la gente possa relazionare le due cose” Fino ad oggi, è stato un'ardesia bianco su cui i fan possono proiettare i loro sentimenti – come Bill Gates, che vede in lui una fantastica combinazione tra arte e scienza. Ma se una volta la perfezione era la normalità per i fans di Federer, forse adesso è qualcosa di più umano. La realtà ha raggiunto il suo picco nel 2016, quando si è girato un ginocchio mentre faceva il bagno ai suoi bambini a Melbourne e si è lacerato il menisco, dovendo ricorrere a un'operazione. Se un semplice impegno da genitore ha causato un serio infortunio, per quando tempo può aspettarsi di giocare a tennis come Roger Federer? Poi si è fatto male alla schiena. Poi, a Wimbledon, si schiantò di colpo durante la semifinale contro Milos Raonic. Il ginocchio si è nuovamente aggravato, e si è preso sei mesi fuori dal circuito per effettuare la riabilitazione.
Per la prima volta da quando era un teenager, ha provato cosa significa trascorrere un tempo abbastanza lungo lontano dalla pressione e dalla fama. Ha trascorso lunghi periodi a casa, vicino a Zurigo. E' stato nella sua seconda casa, a Dubai. Ha visitato la Grecia e ha portato la sua famiglia agli Hamptons. “Ho sentito come se fosse la fine della carriera” dice. Gli è mancato il gioco, ma ha anche capito che quando arriverà il momento di ritirarsi, sarà in grado di gestire il momento. “Quando tutto sarà detto e fatto, sarà ok”. Questa consapevolezza ha reso più semplice il ritorno al gioco. Ha seguito il tour durante il periodo di riabilitazione, tracciando chi era in difficoltà e chi giocava bene. Su un campo indoor in Svizzera, ha iniziato a colpire di nuovo una palla da tennis. Il rituale era familiare, ma lo sentiva anche differente. Ha sentito che giocare a tennis gli ha offerto un certo tipo di verità, una sensazione di padronanza e controllo che non sarebbe mai arrivata altrove, una sensazione che gli piaceva. Chiamala gioia. “Oh, man – ricorda, pensando – sarebbe bello tornare indietro. Sarebbe bello”.
Da adolescente, Federer dice che ha avuto “un bel periodo, condividendo lo spogliatoio per la prima volta con altri ragazzi”. Tra i 20 e i 30 anni ha sfondato e ha dominato il tour come pochi avevano fatto in precedenza. Il suo tennis del 2017 è ereditato dagli anni in cui vinceva tre Slam in una sola stagione. Tornando indietro, ci sono stati momenti in cui le aspettative erano assurde. “La gente pensava cose del tipo. 'Oh mio Dio, forse perderà un set in questa partita' – ricorda – e io pensavo 'ok ragazzi, i margini sono stretti. E' normale perdere dei set. Può essere normale perdere una partita'”. Adesso né Federer e nemmeno i suoi fans sanno bene cosa aspettarsi. Compirà 36 anni ad agosto. Si pensava che potesse essere l'anno di un ripido declino. Dopo Australia, Indian Wells e Miami, dopo aver preso il sopravvento su Nadal, adesso cosa pensa del futuro? Wimbledon, a luglio, è il suo Santo Graal. Si sta allenando su campi duri e veloci, con le palle di Wimbledon. Dopodiché, immagina una programmazione completa, con lo Us Open e le ATP World Tour Finals come appuntamenti più importanti. Forse finirà un'altra stagione al numero 1 ATP. “Penso che se trovo il giusto bilancio, potrebbe essere abbastanza esaltante” dice. Abbastanza esaltante da allontanare ogni avviso di imminente ritiro, per quanto sia timido nel fare previsioni. “Giocherò fino a 40 anni” dice, impassibile. Poi ride. “Forse non nel circuito”. Attualmente, il suo obiettivo è mantenere “freschezza e libertà nel suo gioco”. Lo ha mostrato a Indian Wells. Durante un allenamento sui campi blu e oliva accanto allo stadio principale, gli spettatori stavano 10 file in profondità, oltre gli stand. Lui ha ha giochicchiato con la palla, giocando colpi con rotazione laterale, infilandola in tutti gli angoli . I tifosi sussultarono di gioia. Si è chinato per aggiustarsi un calzino. I tifosi sussultarono di nuovo. Si fermò per assorbire quella sensazione.
Tornando a Seattle, ha sollevato i suoi piedi su una poltrona in pelle della sala da pranzo dell'hotel e fa stretching alle gambe. Di una cosa è sicuro: “A questo punto della mia carriera, sarò più rilassato”.