Arriva Olga Danilovic, figlia del mitico campione della Virtus Bologna (e non solo). E' giunta in finale a Les Petits As di Tarbes e secondo la sua allenatrice può entrare tra le top-100 entro due anni. “Mio padre non è un problema, anzi”.Chiunque ami la pallacanestro lo ricorderà molto bene. Negli anni 90, Bologna era la vera “Basket City”, con due squadre fortissime e una rivalità stracittadina che esaltava. Il punto più esaltante (per la Virtus) e frustrante (per la Fortitudo) fu la finale scudetto del 1998. A 18 secondi dalla fine di Gara 5, dopo una lotta estenuante, la Fortitudo era avanti di 4 punti ma Predrag Danilovic, meglio noto come “Sasha”, infilò la “tripla” con tanto di fallo subìto che, grazie al tiro libero supplementare, spedì la partita al supplementare. E le V nere vinsero l'ennesimo scudetto. Danilovic, ovviamente, non è stato solo questo. Il serbo ha vinto tutto in Italia e in Europa, nonchè campione del mondo e argento olimpico con la vecchia Jugoslavia (persero solo contro il Dream Team americano). Si è ritirato giovane, a 30 anni, concedendosi una pensione anticipata e tranquilla. Almeno fino all'anno scorso, quando è stato accoltellato (ma se l'è cavata) in un locale di Belgrado al termine di una rissa. Ecco, Belgrado. Se Bologna era Basket City, non c'è dubbio che la capitale serba sia la Tennis City degli ultimi anni. Non c'è da stupirsi, dunque, che la figlia di Sasha abbia scelto il tennis. I talent scout l'avevano già notata, ma lei ha esaltato al recente torneo di Tarbes, Les Petits As, una sorta di campionato del mondo per under 12 e under 14. Gli alti Pirenei furono il teatro dell'ultima vittoria di Richard Gasquet su Rafael Nadal. In questi giorni hanno esaltato la 14enne serba, ottima finalista. La sua cavalcata si è interrotta soltanto contro la russa Anastasia Potapova.

TRA LE TOP-100 ENTRO DUE ANNI?
Ma la stellina era lei, l'altissima Olga. A 14 anni, in piena fase di sviluppo, è già alta 179 centimetri. E sfrutta l'altezza per esprimere il tennis che ama. “Attacco! Sempre all'attacco” risponde quando le chiedono il suo stile di gioco. Uno stile che da quattro anni è forgiato, naturalmente a Belgrado, dall'allenatrice Ana Cvetkovic. “In un tabellone così complicato, Olga ha reso facili quasi tutte le sue partite” ha detto l'allenatrice. Di sicuro, in dodici mesi è migliorata parecchio. Lo scorso anno perse al secondo turno, stavolta ha fatto quattro passi in più. “Gioca molto bene ed è una ragazza adorabile” dice la Cvetkovic. Ma Olga non ha bisogno di pubblicità: sa già esprimersi molto bene e padroneggia l'inglese con sorprendente capacità, molto meglio dei coetanei. “L'ho imparato a scuola – sorride – faccio molti tornei all'estero, quindi è importante conoscere la lingua il prima possibile”. La suggestione è grande, anche se non c'è il tocco di drammaticità di Alexandra Stevenson e Sloane Stephens, figlie di ex sportivi con cui hanno avuto rapporti inesistenti e/o molto difficili. Per Olga non ci sono scandali: figlia normale di un papà campione. “Non mi dà alcun fastidio il suo passato, poi non mi dice nulla della sua carriera. Lui giocava a basket, io a tennis”. La distinzione è chiara, ma i geni non mentono. A partire da un'altezza destinata a crescere (il padre è arrivato a 2 metri e 1 centimetro). Secondo la Cvetkovic, Olga è già più matura rispetto ai ragazzi della sua età. “Ma soprattutto vive di tennis: mattina, pomeriggio e sera. E' desiderosa di imparare”. A suo dire, la Danilovic può entrare addirittura tra le top-100 WTA in in paio d'anni. Adesso deve costruirsi una carriera junior, ma la strada sembra segnata, anche perchè gli sponsor si sono già accorti di lei. E papà Sasha, dopo essersi preso i rimbrotti di un arbitro durante l'European Summer Cup a Loano della scorsa estate, si è fatto da parte e – da uomo di sport – la sta lasciando crescere tranquilla. Di certo non è un padre-padrone. Basta vedere come reagisce alle sconfitte della figlia. Guardate qui sotto…