In scioltezza superano il 2° turno Rafa contro Sweeting e Andy su Kamke. Facile Roddick. Juan Martin sotto di un set con Rochus…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Le tre ore e mezza di ritardo con cui è iniziato il programma di questa terza giornata, non hanno impedito alla parte alta del tabellone maschile di allinearsi quasi completamente al terzo turno. Il “quasi” è dovuto all’unico match (dei 19 in programma in campo maschile) sospeso per oscurità, quello tra Oliver Rochus e Juan Martin Del Potro interrotto dopo il tiebreak del primo set vinto a sorpresa dal “pollicino” belga. Non nuovo a scherzetti di questo genere (ne sa qualcosa Djokovic, costretto lo scorso anno a fare le ore piccole sul Centre Court per toglierselo dalle calcagna), il fratello di Cristophe ha giocato uno splendido “jeu decisif” approfittando della scarsa aderenza del lungagnone di Tandil, costretto più volte a fare i conti con la scivolosità del tappeto verde del Campo n.2. Su uno di questi svarioni, Rochus ha messo a segno uno splendido pallonetto che gli ha regalato la possibilità di chiudere al secondo setpoint, per la frustrazione di Juan Martin che ha sfogato tutta la sua rabbia, scaraventando sugli spalti le scarpe traditrici.

Per la seconda volta in tre giorni Del Potro, non riesce a concludere in giornata il suo incontro. Gli era già capitato all’esordio contro Flavio Cipolla, poi regolato facilmente alla ripresa del match.

 

Per quanto riguarda gli altri big in gara, non poteva essere certo l’americano Ryan Sweeting ad incrinare le certezze di Rafael Nadal nella sua corsa al terzo alloro londinese. Il maiorchino ha sbrigato la pratica in poco più di due ore, con il punteggio di  6-3 6-2 6-4. C’è stata un minimo di suspense solo nel terzo set quando Nadal si è fatto riprendere dallo 0-2 al 2-2 e quando, nuovamente avanti nel punteggio, ha dovuto fronteggiare una palla del controbreak sul 4-3. Sono stati solo 7 gli errori gratuiti complessivi di Rafa, autore di 9 ace e protagonista della 16esima vittoria consecutiva qui a Wimbledon.

 

Non ci sarà nei sedicesimi il tanto atteso scontro con Milos Raonic. Il canadese ha dovuto dire addio alle sue velleità di successo a causa di una rovinosa caduta che lo ha costretto al ritiro nel suo incontro odierno contro Gilles Muller. Sarà quindi il lussemburghese, vittorioso al Challenger di Nottingham due settimane fa, il prossimo avversario del numero uno del mondo che, contro Muller, ha subito una delle quattro sconfitte ai Championships in carriera. Correva l’anno 2005. Solo Federer (nel 2006 e 2007) e Srichaphan (2003), sono riusciti nella stessa impresa.    

 

Contemporaneamente, sul Campo n.1, Andy Murray è riuscito a far fronte all"umiliazione" – almeno secondo certa stampa inglese – del declassamento sul secondo campo di Church Road, vincendo in tre set (6-3 6-3 7-5) sul tedesco Tobias Kamke. Al terzo turno il recente vincitore del Queen’s se la vedrà con Ivan Ljubicic che ha regolato in tre set Sergiy Stakhovsky.

 

Il primo giocatore in assoluto a qualificarsi per il terzo turno è stato il finalista uscente Tomas Berdych che, dopo Filippo Volandri, ha triturato per 6-1 6-4 6-2 il francese Julien Benneteau. Difficilmente riuscirà a opporgli maggiore resistenza l’americano Alex Bogomolov Jr., autore quest’oggi dell’eliminazione n. 25 del seeding, Juan Ignacio Chela. A proposito di teste di serie già fuori dal torneo, non sorprende l’eliminazione, per mano di Robin Haase, di Fernando Verdasco, già uscito illeso per miracolo dal suo match d’esordio contro Stepanek, cui aveva annullato un matchpoint. L’olandese è atleta che su queste superfici si trova a meraviglia, come ben ricorda Rafael Nadal, costretto lo scorso anno al quinto set dal tulipano.    

 

Nessun problema, in chiusura di programma sul Centrale, per Andy Roddick contro Viktor Hanescu, sconfitto per 6-4 6-3 6-4. Il tre volte finalista di Wimbledon è atteso adesso da un sedicesimo davvero ostico contro Feliciano Lopez che su questi campi esprime il suo miglior tennis e che oggi ha superato l’immarcescibile Rainer Schuettler. Sette vittorie su sette, il bilancio dei confronti diretti, tutti favorevole a Roddick, vincitore solo due settimane fa, al Queen’s, dell’ultimo precedente.

 

Singles – Second Round

[1] R Nadal (ESP) d R Sweeting (USA) 63 62 64

[4] A Murray (GBR) d T Kamke (GER) 63 63 75

[6] T Berdych (CZE) d J Benneteau (FRA) 61 64 62

[8] A Roddick (USA) d V Hanescu (ROU) 64 63 64

[9] G Monfils (FRA) d G Zemlja (SLO) 46 63 63 76(7)

[10] M Fish (USA) d D Istomin (UZB) 76(6) 64 64

S Bolelli (ITA) d [14] S Wawrinka (SUI) 76(5) 63 76(4)

[17] R Gasquet (FRA) d I Kunitsyn (RUS) 61 64 64

R Haase (NED) d [21] F Verdasco (ESP) 63 64 46 62

A Bogomolov Jr. (USA) d [25] J Chela (ARG) 60 63 64

G Muller (LUX) d [31] M Raonic (CAN) 23 ret.

L Kubot (POL) d I Karlovic (CRO) 76(2) 63 63

F Lopez (ESP) d R Schuettler (GER) 76(3) 67(3) 62 62

G Simon (FRA) d D Sela (ISR) 76(3) 64 75

I Ljubicic (CRO) d S Stakhovsky (UKR) 64 64 62

 

Singles – First Round

K Anderson (RSA) d I Marchenko (UKR) 67(5) 76(7) 64 46 61

G Dimitrov (BUL) d C Stebe (GER) 75 75 76(5)

D Tursunov (RUS)  d E Gulbis (LAT) 63 36 76(12) 76(1)

 

 


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