Non c'è pace. Davvero, non c'è più pace. Il tennis italiano rischia di cadere in un altro incubo-scommesse. Dopo che il Collegio di Garanzia CONI ha ordinato la ripetizione del Processo d'Appello a carico di Daniele Bracciali e Potito Starace, adesso rischia di scoppiare un caso Cecchinato. Proprio lui, il giovane palermitano che meno di una settimana fa ha esordito in Coppa Davis, vincendo il match a risultato acquisito contro Adrien Bossel. La Procura Federale ha deferito lui e Riccardo Accardi, ragazzo palermitano residente a Milano e classificato 3.4 nelle ultime graduatorie FIT. I due sono accusati di aver violato gli articoli 1 e 10 del Regolamento di Giustizia. Il primo parla genericamente dei doveri di correttezza e sportività, mentre il secondo cita testualmente l'illecito sportivo. L'accusa riguarda una partita giocatasi lo scorso ottobre al torneo challenger di Mohammedia, in Marocco. Dopo aver battuto Matteo Viola al primo turno e Oriol Roca Batalla negli ottavi, Cecchinato ha affrontato nei quarti il polacco Kamil Majchrzak, numero 338 ATP e proveniente dalle qualificazioni. Il polacco si impose con un netto 6-1 6-4, risultato certamente a sorpresa visto che l'azzurro lo precedeva di 249 posizioni nel ranking ATP. Su quella partita deve essere giunta qualche segnalazione che ha attirato i procuratori. La notizia fa ancora più rumore perché arriva a pochi giorni dall'esordio in Davis, in cui Cecchinato si era fatto apprezzare sia dentro che fuori dal campo per il suo carattere allegro e spigliato. Qui sotto potete rivedere il match per intero e trarre eventuali valutazioni.
QUOTE SBILANCIATE E SERIE A1 POCHI GIORNI DOPO
I fatti: secondo i bookmakers, Cecchinato era nettamente favorito. Una sua vittoria era data a 1.29, mentre il successo del polacco “pagava” 3-4 volte rispetto alla puntata originaria. E' certo che chiunque abbia puntato su Majchrzak abbia conseguito un guadagno importante. Questo, ovviamente, non significa nulla. Il caso Bracciali-Starace (a proposito, il processo ripartirà il prossimo 22 marzo) e le varie indiscrezioni uscite in questi mesi ci hanno insegnato che possono esserci mille ragioni, valide e “pulite”, affinché il favorito perda una partita. Insomma, non è certo la sconfitta in sé a destare sospetti su Cecchinato. Se la Procura si è interessata all'incontro, ovviamente, ci saranno state valide ragioni. Noi possiamo limitarci a raccontare cose di cui siamo assolutamente certi. Ad esempio, che il torneo di Mohammedia si è giocato nella settimana precedente all'inizio del Campionato di Serie A1, fonte di guadagni importanti per tanti giocatori. Cecchinato era in squadra con il Tennis Club Schio e domenica 11 ottobre ha partecipato ai match della prima giornata. Il suo TC Schio era impegnato a Prato contro i toscani e Cecchinato giocò e vinse sia singolare (contro Matteo Trevisan) che doppio (insieme a Matjaz Jurman, contro Trevisan-Grassi). Come quasi tutti i tornei marocchini, il challenger di Mohammedia terminava al sabato. Per questa ragione, il match contro Majchrzak si è giocato giovedì 8 ottobre, circa 72 ore prima della Serie A1. Volendo essere maligni e maliziosi a tutti i costi, si potrebbe pensare a una resa anticipata per tornare in tempo in Italia e giocare la Serie A1. Tuttavia, perdere il giovedì per giocare la domenica sembra un po' una forzatura. Chissà se i procuratori hanno valutato anche questo aspetto.
DEFERITO ANCHE RICCARDO ACCARDI
L'iter processuale sarà simile a quello di Bracciali e Starace. Si aprirà un dibattimento presso il Tribunale Federale e da lì emergerà l'eventuale sanzione. La sentenza sarà poi appellabile presso la Corte Federale di Appello ed eventualmente al Collegio di Garanzia del CONI. Ovviamente è un colpo durissimo per Cecchinato, l'italiano più giovane tra i top-100 ATP. Specialista della terra battuta, è ancora a caccia del primo successo nel main draw di un torneo ATP dopo aver vinto tantissimo a livello challenger. Si era fatto notare tre anni fa, vincendo il ricco torneo di San Marino, poi l'anno scorso si era ripetuto a Torino. Curiosamente, il suo breakdown è composto all'81,34% di tornei challenger italiani (497 punti su 608). In un'intervista realizzata proprio domenica scorsa, “Ceck” ci aveva detto che i tornei italiani hanno un livello ben più alto rispetto a quelli degli altri paesi e che comunque quest'anno avrebbe giocato il più possibile nel circuito ATP. “Quest'anno metterei la firma per chiudere nuovamente tra i top-100 ATP”. Cecchinato è un ragazzo solare, simpatico, coraggioso ad abbandonare il sud per forgiarsi prima a Caldaro e poi a Bordighera (dove risiede ancora oggi). Per lui vale al 1000% l'assioma secondo cui tutti sono innocenti fino a prova contraria. Seguiremo la vicenda con attenzione, nella speranza che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono contestati. In questa storia c'è un altro protagonista: Riccardo Accardi. Si tratta di un ragazzo di Palermo (come Cecchinato), emigrato a Milano per ragioni di studio e tesserato per il Tennis Club Pioltello. Curiosamente, pochi giorni prima del match incriminato, Accardi vinceva il Master della Brianza, torneo riservato ai quarta categoria ma molto noto in Lombardia. Appresa la notizia, abbiamo provato a contattarlo per cercare di capire in cosa consiste il suo ipotetico coinvolgimento e di cosa è accusato. Dopo pochi minuti, Accardi ha cancellato il suo account Facebook.