“E questo da dove spunta?”. Con soli cinque titoli Futures all’attivo, otto vittorie in partite Challenger e nessun torneo ATP o Slam alle spalle, nessuno avrebbe scommesso su Sebastian Ofner. Non ci credevano neanche la mamma e il papà, rimasti a casa a seguire il figlio tramite l’app di Wimbledon. Spedito sul Campo 15 dei Championships, dove non sono presenti le telecamere neanche per la diretta streaming, l'austriaco ha smentito tutti cogliendo il suo primo successo nel circuito maggiore. Una vittoria netta, giunta ai danni del brasiliano Thomaz Bellucci, in un’ora e 45 minuti di dominio totale. Una supremazia fotografata anche dalle statistiche a fine incontro: 47% dei punti realizzati in risposta (42 su 89), 85% dei punti a rete (11 su 13), nessun set lasciato per strada e nessun break subito su quattro chance concesse. Numeri quantomeno sorprendenti fatti registrare da chi, prima di ieri, certi livelli li aveva visti soltanto in TV. Si sono ricreduti, seppur in colpevole ritardo, anche i genitori di Ofner: voleranno alla volta di Londra per vederlo all’opera nell'impegno di giovedì, contro Jack Sock.
EX STUDENTE A TEMPO PIENO
Nato a Bruck an der Mur, comune della Stiria di circa 15000 abitanti, Sebastian Ofner ha intrapreso un percorso di crescita differente rispetto ai coetanei. L’austriaco, difatti, ha dedicato anima e corpo al tennis solamente dopo aver portato a termine gli studi presso la scuola privata “Liese Prokop”. È questa la ragione per cui Sebastian, prima dello spegnimento delle 19 candeline, aveva disputato in tutto 23 partite in tornei Futures. “Ho iniziato a fare sul serio due anni fa. Giocavo anche prima, ma non mi potevo allenare a lungo per via degli impegni scolastici – racconta Ofner -. Dopodiché ho iniziato ad allenarmi due volte al giorno e da lì in poi è cambiato tutto“. Se il 2015 è stato un anno di transizione, è il 2016 ad aver segnato il salto di qualità del 21enne allievo di Wolfgang Thiem, papà del più noto Dominic. Da numero 803 del mondo, Sebastian Ofner è riuscito a scalare la classifica ATP guadagnando ben 464 posizioni grazie a quattro titoli Futures: tre a casa sua, sulla terra austriaca, e uno in Grecia sul cemento. Un balzo che gli ha permesso di cimentarsi nel mondo Challenger prevalentemente da questa stagione (prima del 2017 aveva giocato e perso due partite), senza però, tuttavia, ottenere risultati di spicco. “Ho viaggiato per 33 settimane dovendo prestare particolare cura al mio conto bancario – spiega Ofner -. Giocare i Futures significa cercare di accumulare più punti possibili, sapendo però di rimetterci economicamente. La sfida principale è proprio questa: andare in rosso cercando di contenere le perdite”. Escludendo la finale a Mestre di fine maggio persa contro il portoghese Joao Domingues, Sebastian Ofner ha raggiunto i quarti di finale in un torneo Challenger soltanto in un’altra occasione, a Poprad-Tatry.
L’OFNER CHE NON TI ASPETTI
Scorrendo la classifica mondiale sul sito dell’ATP, troverete due giocatori austriaci che portano lo stesso cognome: uno è Patrick Ofner, classe 1993 di Klagenfurt, l’altro è Sebastian Ofner, classe 1996 di Bruck an der Mur. Nessuna parentela. “Non sono fratelli e sono molto diversi tra di loro. Patrick è minuto e ha sempre avuto una grande mano, Sebastian invece serviva benissimo ma commetteva tantissimi errori. Il risultato a Wimbledon? Mi sorprende e non poco”. Queste le parole di Marco Bortolotti, numero 461 ATP, sul carneade di questa edizione numero 131 dei Championships. “Ci giocai contro a Telfs nel 2015 e vinsi agevolmente 6-4 6-1 – rivela il giocatore di Guastalla -. Pensa che Sebastian era l'Ofner scarso per noi giocatori! Quando compilavamo il tabellone e sapevamo di dover giocare contro Ofner pregavamo di incontrare Sebastian e non Patrick. Sono davvero stupito”. A Telfs, la scorsa stagione, erano presenti sia Sebastian che Patrick. Si giocava proprio in contemporanea a Wimbledon. chissà cosa avrebbe risposto Ofner se gli avessero predetto la prima vittoria ATP proprio a Wimbledon, 12 mesi dopo. Era numero 571 del ranking ATP e si arrese a Yannick Hanfmann in semifinale. Anche Patrick perse contro il tedesco, ma al secondo turno. Da quella sconfitta, il più giovane degli Ofner iniziò la sua risalita, già dalla settimana successiva, conquistando il suo primo titolo Futures. Patrick ha giocato per un altro mese salvo poi infortunarsi. Da allora, non si è più visto.
LA PRIMA VOLTA A WIMBLEDON
La prima volta non si scorda mai. Figuriamoci se arriva nel torneo più prestigioso del mondo, nella magica cornice di Wimbledon. Sebastian Ofner, prima dei Championships, non solo non aveva mai giocato nè vinto una partita a livello ATP, ma neanche aveva mai giocato sull’erba e non conosceva l'aria degli Slam, nemmeno nelle qualificazioni. A Roehampton, l’attuale numero 217 del mondo (ma è già certo di attestarsi intorno alla 170esima posizione) ha sudato e vinto in lotta in tre set su un giocatore più che temibile come Kimmer Coppejans. Nel turno successivo, invece, ha superato il serbo Miljan Zekic in due parziali, mentre nell’atto decisivo ha prevalso in cinque set sul britannico Jay Clarke recuperando due set di svantaggio. Il successo su Thomaz Bellucci al primo turno è stato il coronamento di una favola. “Abbiamo festeggiato questo giorno indimenticabile con un dessert alle fragole e con due birre – ha affermato Andi Fasching, al seguito di Ofner -. Domani invece sarà un altro giorno”. Un debutto coi fiocchi, che rappresenta, evidentemente, il più grande exploit in carriera del giovane austriaco. Sebastian Ofner si è garantito, grazie al successo sul mancino brasiliano, un assegno da 57.000 sterline. Una vittoria che raddoppia il prize money, pari a 46.193 dollari, raccolto barcamenandosi tra tornei Futures e qualche Challenger. “Tutto questo è incredibile – ha dichiarato -. Oltre che insperato lo definirei quasi incomprensibile”. Al prossimo turno affronterà Jack Sock. “Se continuerò a servire così sarà dura per chiunque”. L’austriaco suona la carica e lancia la sfida, l’americano di Lincoln prende nota. Per quanto si possa essere razionali, ci sarà sempre un Ofner di turno al quale finirai per credere. Specialmente se il palcoscenico in questione è Wimbledon…