Ottime notizie per Petra Kvitova: gli ultimi esami hanno evidenziato una perfetta condizione fisica. La mononucleosi è solo un ricordo e nel 2016 potrà giocare a tutta birra. Durante la preparazione, si è scoperta nientemeno che …quadriatleta! 

Ceca, mancina e vincitrice di Wimbledon. Quando Petra Kvitova si è aggiudicata i Championships nel 2011 sono fioccati i paragoni con Martina Navratilova. Insensati, persino di cattivo gusto. Perché paragonare una brava ragazza, cucciolo di campionessa, con una leggenda del tennis? E poi, suvvia, si sapeva che Martina era un'altra cosa. Carisma, personalità e il coraggio di scappare dalla Cecoslovacchia per trovare la libertà negli Stati Uniti, ad appena 19 anni. Petra è sensibile, legata alla sua terra. Ha fissato la residenza a Monte Carlo per ovvie ragioni fiscali, ma fatica ad allontanarsi da Bilovec, Fulnek o al massimo da Prostejov. Non potrà mai essere Martina, però può dare qualcosa di più. E il 2016, anno olimpico, inizia con i migliori auspici. Intanto c'è stato il fidanzamento ufficiale con Radek Meidel, giocatore di hockey. Il matrimonio dovrebbe sistemare una travagliata vita sentimentale, in cui è passata dal giovane Adam Pavlasek (quattro anni più giovane di lei) all'impenitente playboy Radek Stepanek. Ma queste sono notizie da rotocalco. A noi interessa sapere che Petra è di nuovo in forma, al 100%. Quest'anno si era presa un paio di mesi tra febbraio e aprile perché si sentiva stanca, svuotata. Tempo dopo ha scoperto di avere la mononucleosi. Ma adesso è tutto passato. Dopo la finale di Fed Cup si è sottoposta a una serie di prove i risultati sono incoraggianti. “E' andato tutto bene – ha detto Petra ai media del suo paese – non c'era ragione per risparmiarmi, quindi mi sono preparata al massimo per il 2016. E' stata una grande scoperta. Adesso le mie priorità sono chiare: gli Slam è una medaglia olimpica”. Priorità al singolare, ma non è escluso un tentativo con il doppio o il doppio misto (ecco, magari non con Stepanek…).


PETRA SI DA' AL QUADRIATHLON

Petra ha svolto buona parte della preparazione in Spagna, tra Baleari e Canarie, dove il preparatore atletico David Vydra le ha fatto praticare qualsiasi tipo di sport. Badminton, squash, pallavolo, ma anche nuoto e bicicletta. “Mi sono divertita molto” ha detto Petra, che inaugurerà la sua stagione a Shenzhen e Sydney, poi proverà a dare una zampata già all'Australian Open. Le è piaciuto particolarmente il badminton, ma anche il paddle. “Ho praticato il badminton sin da piccola come esercizio di compensazione. Mi piace perché è pieno di attacchi e variegato”. Ma anche senza racchetta in mano ha fatto grandi cose: è diventata una quadriatleta. Tutti conosciamo il triathlon, ma esiste una disciplina ancora più dura: il quadriathlon. Oltre a nuoto, corsa e bicicletta c'è anche il kayak. Se è riuscita a sostenere uno sport così complicato, significa che è tornata davvero. Se n'è accorto anche coach David Kotyza, che l'ha trovata in perfetta efficienza alla ripresa degli allenamenti sul campo. “La cosa positiva è che non avevo dimenticato nulla dei gesti tecnici – ha detto Petra – adesso sto lavorando duro sul servizio, è l'unico colpo che si può controllare al 100% ed è da lì che costruisco il mio gioco”. A tutto questo, si aggiunge un umore mai stato così positivo. “Vero, la parte finale del 2015 è stata buona, ho scoperto di essere sana e qualcosa ha svoltato nella mia testa”. Ma il tempo delle chiacchiere è finito: mercoledì partirà per la Cina, dove scatterà la sua stagione. “Sono impaziente di vedere cosa succederà: il primo torneo è sempre molto impegnativo perché mette a nudo quello che hai fatto e la fiducia si deve ancora sviluppare”. La programmazione sarà la stessa dell'anno scorso, con una sola differenza: non andrà a Doha, dove nel 2015 è iniziato il calvario. Petra vuole che il 2016 sia solo un paradiso. Non è scaramantica, ma proverà subito a togliersi di dosso il numero 17 come numero complessivo di titoli WTA. Con l'amore e la salute, tutto è possibile.