E' tutta colpa (o merito) di Serena Williams. Se la (ormai ex) n.1 del mondo non si fosse ritirata a tabellone già compilato, oggi avremmo assistito al derby tra sorelle-gemelle: Karolina e Krystina Pliskova. Il suo forfait, invece, ha rimescolato il tabellone: l'eventuale scontro diretto sarebbe soltanto in semifinale. Dura. Tuttavia, all'Indian Wells Tennis Garden sta brillando soprattutto la stella di Krystina, la più “scarsa” tre le due. Le virgolette sono d'obbligo perché Krystina sta finalmente esprimendo il suo potenziale. Le cose sono cambiate allo scorso Us Open, quando ha deciso di farsi seguire da un nuovo coach, l'esperto Martin Fassate. “Venivo da un paio di mesi negativi – racconta Krystina – non avevo nessuno con cui viaggiare: a volte veniva mio padre, a volte il preparatore atletico…ma non funzionava. Era un disastro. Martin possiede grande esperienza, è un personaggio positivo. A ottobre abbiamo provato l'esperienza in Cina e ho vinto due tornei su tre. Con lui ho trovato costanza: prima, invece, giocavo bene un torneo ma poi collezionavo tre primi turni di fila”. A Indian Wells ha lasciato tre giochi a Bethanie Mattek Sands e altrettanti a Daria Kasatkina. Al terzo turno se la vedrà con Dominika Cibulkova, sesto scontro diretto contro una top-10. La Pliskova è ancora in cerca della prima vittoria “vera”, poiché non considera tale un vecchio ritiro di Belinda Bencic.
IL DERBY DELLO SHOPPING
“Forse potrei chiedere qualcosa a mia sorella, però ha un cattivo record con la Cibulkova. Ci ha sempre perso tranne l'ultima volta, forse è il caso che faccia per conto mio!” ha detto sorridendo, salvo poi farsi seria. “Devo giocare più spesso contro le top-10 per abituarmi al loro livello, mentre contro le prime 20-30 ormai sono a mio agio. Non credo che le top-10 siano imbattibili. Serena Williams a parte, tutte possono battere tutte. Obiettivo? Vorrei chiudere l'anno tra le top-20, anche se non sarà facile perché a ottobre ho parecchi punti da difendere” Attualmente è numero 54 WTA, sua miglior classifica. E' destinata a salire ancora, dopo che nel 2016 è entrata per la prima volta tra le top-100 dopo quattro anni vissuti tra la 100esima e la 150esima posizione. E magari potrà competere con la sorella, non solo in campo ma anche nell'hobby comune dello shopping. “L'ultima volta che siamo uscite insieme lei ha preso sei borse e io appena quattro….diciamo che devo guadagnare di più!”. Le sorelle Pliskova sono l'esempio vivente che l'attività junior non è così importante. Non l'hanno praticamente svolta, poiché sin dai 16 anni di età hanno giocato tornei ITF da 10.000 e da 25.000 dollari “Il primo in Croazia, insieme a nostra madre, dove c'era un tabellone di qualificazione con 128 giocatrici. I tornei junior non ci interessavano, abbiamo giocato gli Slam soltanto per divertimento”. Con il suo servizio-bomba, forse il migliore del tour, che le ha fatto tirare ben 31 ace in una partita (Australian Open 2016, contro Monica Puig) la sorella mancina può diventare davvero pericolosa. Magari a partire da stanotte (non prima delle 4.30, diretta SuperTennis).