FED CUP – Definite le squadre del World Group 2014. L’Italia affronterà una tra Germania, Usa, Spagna e Australia. Difficile un’eventuale trasferta in Germania. E le Williams…
Le sorelle Williams hanno giocato il play-off contro la Svezia. Ci saranno anche nel 2014?
Di Riccardo Bisti – 24 aprile 2013
Distratti dal weekend di Palermo, nonchè da Russia-Slovacchia, molti appassionati non hanno seguito con attenzione i vari spareggi di Fed Cup. Attenuante: la formula è ancora più complicata della Coppa Davis. In breve: le vincenti dei quattro incontri per il World Group I si giocheranno la Coppa nel 2014, mentre le sconfitte giocheranno nel World Group II, una specie di….Serie A2. Alla medesima serie parteciperanno le quattro squadre emerse dagli altri incontri, con le sconfitte che franeranno nei gruppi zonali, massacranti tournèe di una settimana con decine di squadre ammassate in un’unica sede. I match del fine settimana interessavano da vicino l’Italia, perchè sono emerse le quattro potenziali avversarie nel primo turno del Gruppo Mondiale 2014. Non ci è andata troppo bene, nel senso che non ci saranno squadre materasso e ogni match sarà complicato, con punte di notevole difficoltà. Vediamo le quattro possibili avversarie.
GERMANIA
Il Bundestennis fa di nuovo paura, almeno in campo femminile. Le tedesche sono tornate nel World Group e hanno uno squadrone che potrebbe ambire al titolo, tanto da potersi permettere di tenere fuori due ottime giocatrici come Julia Goerges e Andrea Petkovic. Nella serie più bella del weekend, hanno superato la Serbia (finalista in carica) al doppio di spareggio, nonostante due vittorie di Ana Ivanovic. A dire il vero, hanno avuto un pizzico di fortuna perchè la Serbia non ha schierato nè Ivanovic nè Jovanovski nel doppio, schierando le modeste Dolonc e Krunic. Scelta suicida, da “ufficio indagini” calcistico. Al completo, le tedesche fanno paura anche perchè hanno una buona doppista come Ana-Lena Groenefeld. Molto dipenderebbe dall’eventuale sorteggio. In casa, sulla terra battuta, non abbiamo paura di nessuno. Ma se dovessimo andare in Germania, ci accoglierebbero su un tappeto velocissimo e sarebbe francamente dura.
STATI UNITI
Le abbiamo affrontate tre volte nelle ultime cinque edizioni, sempre con formazioni rimaneggiate. E abbiamo sempre vinto. Stavolta giocheremmo in trasferta e ci accoglierebbero sul veloce, magari un palazzetto sperduto. Ancora una volta dipenderà dalla presenza delle sorelle Williams. Per partecipare alle Olimpiadi, devono sommare almeno tre presenze nel quadriennio. Nel weekend hanno giocato (e sono state decisive, soprattutto Venus) contro la Svezia. Una casellina, dunque, è già stata riempita. Chissà se avranno voglia di sfidare l’Italia dopo aver lasciato in braghe di tela Mary Joe Fernandez per tre volte di fila. Impossibile fare previsioni, ma l’impressione è che il team americano sia sempre più forte. Hanno la Stephens, una sicurezza come la Lepchenko (spauracchio azzurro a Rimini) e diverse giovani che spingono. Insomma, dovessimo andare negli States, non troveremmo singolariste-trash come accaduto con Glatch, Oudin, Vandeweghe e la Hampton vista a Rimini.
SPAGNA
Dici Spagna e viene in mente l’unico episodio davvero negativo della generazione d’oro del tennis italiano. A Napoli, in un palazzetto gocciolante, le spagnole inflissero una dura e inattesa lezione a Schiavone e Pennetta. Il problema della Spagna attuale è che la loro superficie migliore è la terra battuta, dove noi siamo ancora più forti. Nel play-off non hanno avuto problemi contro il Giappone, affidandosi a Carla Suarez Navarro e Silvia Soler Espinosa. Dopo il rischio-ammutinamento, Conchita Martinez ha ricompattato il gruppo e le migliori sono tornate disponibili. Da qui a febbraio, tuttavia, possono cambiare molte cose. Stanno emergendo due giovani dal grande potenziale come Garbine Muguruza (anche se a Stoccarda ha perso dalla Burnett) e Lara Arrabuarrena. Entrambe giocano bene sul rapido. Se la loro maturazione fosse più rapida del previsto, non sarebbe azzardato costruire la squadra attorno a loro e scegliere un campo veloce. Perchè sulla terra, Roma o Madrid, Bologna a Siviglia, le italiane sono più forti.
AUSTRALIA
Emerse dalla pioggia del Tennis Club Chiasso, le cangurotte verrebbero in Italia, sulla terra battuta. A febbraio si giocherebbe indoor, in condizioni adatte a Samantha Stosur, ma la leader aussie non è un cuor di leone. Le vittorie contro Stefanie Voegele e Romina Oprandi non sono trascendentali, ma soprattutto non hanno una seconda singolarista di livello. Jarmila Gajdosova ha un bel visino ma non è competitiva, tanto che il punto decisivo è arrivato dalla giovanissima Ashleigh Barty, bravissima a superare Voegele nel quarto singolare. Senza offesa per la svizzera, Errani e Vinci sono un’altra cosa. Hanno un buon doppio, quelle Barty-Dellacqua che a sorpresa sono giunte in finale all’Australian Open. Ma contro chi hanno perso? Già, Errani-Vinci. Insomma, sarebbe una serie piuttosto simile a Italia-Repubblica Ceca, solo che la Kvitova è più forte della Stosur, la Safarova è più forte della seconda singolarista australiana e Hradecka-Hlavackova, fino a prova contraria, sono più pericolose di Barty-Dellacqua. Fossimo in Barazzutti, dunque, spereremmo che dall’urna esca proprio l’Australia.
WORLD GROUP II
Nel fine settimane si sono giocati anche i match per stabilire il World Group II 2014. Non ci riguarda da vicino, ma fa impressione segnalare la caporetto della Gran Bretagna di Judy Murray. Dovevano spaccare il mondo, invece hanno perso contro un’Argentina senza giocatrici tra le prime 140. L’eroina è stata Paula Ormaechea, vincitrice su Johanna Konta e (soprattutto) su Laura Robson. Il punto del 3-1 è arrvato dalla sconosciuta Maira Irigoyen, che ha vanificato la scelta disperata di mamma Murray (la 30enne Elena Baltacha al posto della Konta). L’assenza di Heather Watson giustifica solo in parte un fallimento che rispedisce la Gran Bretagna nei Gruppi Zonali. Incredibilmente, il team maschile può giocarsi il World Group senza un top 200 in squadra (a parte Andy Murray, che peraltro dovrebbe partecipare al play-off), mentre le ragazze tornano in Serie C. Tutto come previsto a Koksijde, dove la Polonia delle sorelle Radwanska ha superato il Belgio, cui non è bastata la sola Kirsten Flipkens, che avrebbe dovuto vincere due singolari e il doppio. Le è riuscito di battere Urzula, poi ha perso in tre set contro Agnieszka e il Belgio ha detto addio ad ogni speranza. Il ritorno di Marion Bartoli ha letteralmente salvato la Francia dall’inferno. Senza Marion, non sarebbe stato facile battere il Kazakistan, anche se il punto decisivo è arrivato dalla ritrovata Alize Cornet, brava a tenere a bada la Pervak. Se la Bartoli non farà i capricci, la Francia può essere un team pericoloso in prospettiva. Stesso discorso per il Canada, che ha spedito all’inferno l’Ucraina priva delle sorelle Bondarenko. Nonostante le ottime prestazioni di Elina Svitolina, Eugenie Bouchard e Sharon Fichman hanno battuto la deludente Tsurenko (spauracchio azzurro al primo turno 2012) e si sono aggiudicate il doppio di spareggio. Non hanno ancora un Raonic, ma i canadesi stanno crescendo anche tra le donne.
FED CUP – SPAREGGI PER IL WORLD GROUP 2014
Germania-Serbia 3-2
Svizzera-Australia 1-3
Stati Uniti-Svezia 3-2
Spagna-Giappone 4-0
WORLD GROUP 2014
ITALIA
REPUBBLICA CECA
RUSSIA
SLOVACCHIA
GERMANIA
STATI UNITI
SPAGNA
AUSTRALIA
FED CUP – SPAREGGI PER IL WORLD GROUP II 2014
Argentina-Gran Bretagna 3-1
Ucraina-Canada 2-3
Belgio-Polonia 1-4
Francia-Kazakistan 4-1
IL WORLD GROUP II 2014
SERBIA
SVIZZERA
SVEZIA
GIAPPONE
ARGENTINA
CANADA
POLONIA FRANCIA
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