Vuoi vedere che questo diario mi porta fortuna? Vi ho scritto quando ero nel pieno della preparazione, oggi ho già intascato un titolo e una finale: insomma, direi che la ripresa dopo otto mesi di stop è stata più che positiva! Oggi è stato l'ultimo giorno di allenamento prima di andare a Milano, dove giocherò le qualificazioni al challenger dell'Harbour Club. Ho passato la giornata a Tirrenia: in mattinata sono andato da un nutrizionista che mi sta seguendo la dieta, mentre la pomeriggio ho lavorato duro: due ore di preparazione atletica, poi un bell'allenamento con Federico Gaio. Infine mezz'ora di corsa prima di tornare a casa, a La Spezia. Ma i bagagli sono già pronti. Come detto, le cose vanno bene. Negli ultimi due mesi mi sono allenato a Tirrenia, dove tecnici e preparatori mi hanno seguito molto bene, anche dal punto di vista della fisioterapia. Vi dirò: ero tranquillo, sereno, senza pressioni. Sapevo che lavorare bene è la cosa migliore per tornare competitivi. Il rientro dopo così tanto tempo non è facile, però non avevo nessun timore sul piano fisico: ho fatto una preparazione di 14 settimane, ero super-preparato. La cosa più complicata è recuperare il ritmo partita e me ne sono accorto subito: al primo impegno, al future di Lecco, ho perso contro Maxime Tabatruong dopo essere stato in vantaggio per 5-1 al terzo. Questo dice tutto. Per fortuna gli altri due tornei sono andati molto bene, con la vittoria a Lodi e la finale a Bergamo. In quest'ultimo torneo ho perso 7-6 al terzo contro Gianluca Naso: perdere in questo modo fa male, ma contro “Giallo” è un po' meno doloroso. Prima di tutto è un amico, poi una bella persona e siamo legati da tanti anni. Ovviamente spiace perdere così, soprattutto in finale, ma sono soddisfatto del mio tennis. La partita poteva girare in un modo o nell'altro, è andata bene a lui. D'altra parte io avevo vinto la semifinale 7-6 al terzo…sarò lapalissiano, ma il tennis è così: si vince e si perde.
COMPLEANNO IN CAMPO
Adesso credo sia giusto guardare avanti. La classifica mi vede al numero 425 ATP, anche se lunedì mi entreranno i punti della finale a Bergamo. E' ovvio parlare di obiettivi: quando ho ripreso volevo giocare più partite possibili, e direi che l'obiettivo resta quello. Però sono partito bene, è giusto essere ambiziosi e spero di chiudere l'anno con un ranking decente. Numeri? Diciamo che mi piacerebbe poter giocare le qualificazioni all'Australian Open. Programmi immediati: dopo Milano andrò a Padova, dopodichè farò un mix tra futures e challenger: probabilmente sarò a Sassuolo e a Modena, poi di nuovo challenger. Nel periodo estivo, l'idea è giocare tanti tornei, di livello diverso. Come forse saprete, un paio di settimane fa ho festeggiato i miei 25 anni. Ma è stato un compleanno di lavoro: l'ho passato in Svizzera per giocare una gara a squadre! Per fortuna è venuta a trovarmi la mia fidanzata, è stata molto carina. Direi che è stato un compleanno normale, trascorso serenamente in sua compagnia. Io mi sono regalato una partita da giocare, lei mi ha regalato un bel paio di pantaloni!
PARLIAMO DEL ROVESCIO
C'è un argomento che mi piacerebbe affrontare: Il mio tanto discusso rovescio. E' ovvio che si tratta del colpo meno incisivo, ma penso che si esageri nell'etichettarlo negativamente. Come ben sapete, nel tennis l'avversario cerca di giocarti sul tuo colpo più debole. Per questo non è assurdo dire che la mia carriera si è basata soprattutto sul rovescio. E con quel colpo sono arrivato al numero 126 ATP, quindi definirlo “pessimo” mi sembra un tantino eccessivo. Penso di avere un dritto molto buono, certo. Però, in fase difensiva, credo di andare bene anche con il rovescio. Ovviamente devo migliorare e far male anche da quella parte. Però sul piano difensivo credo che vada abbastanza bene. Certo, può essere brutto a vedersi, quello può anche essere vero. Tecnicamente devo migliorare ci sto lavorando, anche se arrivo da un'operazione al polso. Però vi assicuro che ho sempre cercato di migliorare. Se ci riuscirò…dovrete dirlo anche voi. Credo che si possa sempre migliorare: vedo un Nadal che cambia il servizio a 30 anni, ma poi ci sono tanti esempi del genere. Si può crescere sotto tanti punti di vista e io ci sto provando, cercando di allenarmi al meglio.
DEDICA A FRANCESCO
Un'ultima cosa, ci tengo: dopo la vittoria a Lodi, il “nostro” Marco Caldara mi ha chiesto a chi dedicassi il successo e ho risposto che era una vittoria soprattutto per me. Ma ero ancora poco lucido dopo un match molto faticoso. Ci ho pensato bene e credo sia bello dedicarla a mio fratello Francesco. E' il mio tifoso numero 1, mi ha sempre sostenuto e quindi il successo è tutto per lui. Sperando che ce ne siano altri! Bene, vado a sistemare la borsa: tra poche ore si parte per Milano! Grazie a tutti, ci ritroviamo prestissimo sulle pagine di TennisBest!
Ale
ANNESSI E GIANNESSI – Parte 1