US OPEN – E’ quella che bisogna percorrere per andare da Taranto a Brindisi, città natale di Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Le due pugliesi si giocheranno la semifinale a New York. 
La Pennetta ride: anche Simona Halep è battuta

Di Riccardo Bisti – 3 settembre 2013

 
Il tempo è galantuomo. Tutti i nodi vengono al pettine. Basta sedersi sulla riva del fiume e aspettare che passi il cadavere. Detti, proverbi, modi di dire. Potremmo riempirci un articolo intero. Mai come stavolta il concetto si addice a Flavia Pennetta. Due anni fa, dopo la dolorosa sconfitta contro Angelique Kerber sul Campo 17, sembrava Boris Becker dopo la storica sconfitta contro Peter Doohan a Wimbledon 1987. “Non è morto nessuno. Questa partita si poteva vincere, non si doveva vincere. C’è una bella differenza. Comunque mi capiteranno altre occasioni”. Ci credevano in pochi. Flavia aveva quasi 30 anni e c’era la viva sensazione che un'opportunità così succosa non sarebbe più arrivata. Lo scetticismo è diventato pessimismo l’anno dopo, con l’operazione al polso che l’ha tenuta ferma per sei mesi. E al rientro i risultati sono stati tutt’altro che entusiasmanti. Invece Flavia aveva ragione. L’occasione è arrivata, due anni dopo, nello stesso torneo. La splendida vittoria contro Simona Halep l’ha spedita nei quarti a Flushing Meadows. C’era già riuscita nel 2008 (perse contro Dinara Safina), nel 2009 (KO con Serena Williams) e nel già citato 2011, anno dell’inopinata sconfitta contro la Kerber. Adesso sfiderà Roberta Vinci per un posto in semifinale, laddove nessuna delle due si è mai arrampicata. 12 mesi fa, alla vigilia di Errani-Vinci, ipotizzavamo chi delle due avrebbe meritato di più. Sussurrammo il nome della Vinci, perchè era ancora fresco il ricordo della finale parigina della Errani. Stavolta è dura trovare una più meritevole dell’altra. Flavia e Roberta si conoscono da una vita, da almeno 20 anni. Sono nate a un anno di distanza, ma ben presto si capì che le più forti pugliesi erano loro. E poi tra Brindisi (città della Pennetta) e Taranto (casa di Roberta prima dei trasferimenti a Roma e Palermo) ci sono appena 70 chilometri di strada. Insieme hanno vinto tanto a livello junior, facevano anche coppia insieme. Poi Roberta effettuò un piccolo “tradimento”, poichè le sue qualità furono notate da Sandrine Testud e giocò per qualche tempo con la francese.
 
Gli anni sono passati e le due ragazze sono diventate donne, mettendo da parte le ruggini del passato. Hanno condiviso tante glorie in Fed Cup, si sono persino ritrovate nel momento del bisogno. Un anno e mezzo fa, con la Schiavone distrutta e la Errani infortunata, hanno giocato (e vinto) il doppio di spareggio contro l’Ucraina. E fu vittoria, come se il tempo non fosse mai passato. Adesso si ritroveranno, probabilmente sull’Arthur Ashe, per un match che vale un’altra paginetta di storia. Non vale una carriera, perchè entrambe hanno avuto molto e sperano di vincere ancora. Tuttavia, quel posticino in semifinale fa gola a entrambe. La Vinci lo merita perchè non ha ancora vissuto una grande gioia in singolare (mentre in doppio ha vinto tre Slam), la Pennetta perchè è stata l’apripista di un lustro eccezionale, il migliore di sempre nella storia del nostro tennis femminile. E’ stata la prima a entrare tra le top-10, la prima a ottenere grandi risultati in doppio. Ma poi una sfortuna cosmica l’ha messa ai box e le ha fatto pensare, neanche troppo velatamente, al ritiro. Ma con gli anni non arrivano solo gli acciacchi. Cresce l’esperienza, si imparano tante cose…e si gioca meglio. Perchè la Pennetta vista contro la Halep è stata spettacolare. Completa, precisa, attenta, difficilmente andava in difficoltà contro una giocatrice più giovane di nove anni. E nel tie-break ha fatto valere una superiorità quasi imbarazzante nella capacità di giocare i punti importanti. Lo avevamo detto nei giorni scorsi: se c’è un modo per vincere, state certi che Flavia Pennetta lo troverà.
 
E’ un periodo straordinario per il nostro tennis femminile. Fino al maggio 2010, in tutta la storia aveva raccolto la miseria di tre semifinali, di cui soltanto una con un’italiana purosangue (Silvana Lazzarino al Roland Garros 1954). Da allora, ne abbiamo centrate ben cinque, peraltro sfociate in una vittoria e due finali. Quella di Flavia Pennetta o Roberta Vinci (in rigoroso ordine alfabetico) sarà la nona di sempre, la sesta negli ultimi tre anni. Numeri da ricordare, perchè tra 10, 20, 50 anni, ricorderemo questo periodo con vivo orgoglio. In tutto questo, la FIT gongola anche perchè si è assicurata le prestazioni di Camila Giorgi che – al di là della partitaccia di ieri – resta l’azzurra più futuribile. Detto che Angelo Binaghi ha spiegato le ragioni che spinsero a offrire 400.000 euro alla vincitrice del Roland Garros 2010, da allora abbiamo colto un mucchio di grandi risultati senza che non si parlasse di premi in denaro. E’ evidente che il primo successo Slam di sempre resta impareggiabile, ma sarebbe opportuno chiarire la posizione della FIT su questi successi. E’ previsto qualche premio per questi risultati? Oppure è stata adottata la decisione di non premiare più gli exploit Slam? Se si, perchè? Negli ultimi anni, la FIT ha aumentato la sua trasparenza  in modo apprezzabile: in questo caso, basterebbe una comunicazione di poche righe. Siamo convinti che arriverà, anche perchè…ad averne, di problemi così.
 
I MIGLIORI RISULTATI DELLE ITALIANE NEI TORNEI DELLO SLAM
 
VITTORIA
2010 Roland Garros: Francesca Schiavone, (+ Samantha Stosur, Australia, 64 76)
 
FINALE 
2011 Roland Garros: Francesca Schiavone (- Na Li, Cina, 64 76)
2012 Roland Garros: Sara Errani (- Maria Sharapova, Russia, 63 62)
 
SEMIFINALE
1930 Campionati degli Stati Uniti: Maud Levi Rosenbaum Blumenthal (- A.Harper, Usa, 63 62)
1949 Roland Garros: Annelies Ulstein Bossi Bellani (- N.Adamson, Fra, 63 60)
1954 Roland Garros: Silvana Lazzarino (- M.Connolly, Usa, 60 61)
2012 Us Open: Sara Errani (- S.Williams, Usa, 61 62)
2013 Roland Garros: Sara Errani (- S.Williams, Usa 60 61)
2013 Us Open: ?

QUARTI DI FINALE
1931 Roland Garros: Lucia Valerio (- C.Aussem, Ger, 86 62)
1933 Wimbledon: Lucia Valerio (- D.E.Round, Gbr, 63 62)
1934 Roland Garros: Lucia Valerio (- R.Mathieu, Gbr, 63 62)
1934 Campionati degli Stati Uniti: Maud Levi Rosenbaum Blumenthal (- D.Andrus, Usa, 61 64)
1947 Roland Garros: Lucia Manfredi (- P.C.Todd, Usa, 61 64)
1948 Roland Garros: Annelies Ulstein Bossi Bellani (- P.C.Todd, Fra, wo)
1950 Roland Garros: Annelies Ulstein Bossi Bellani (- D.J.Hart, Usa, 64 62)
1985 Roland Garros: Sandra Cecchini (- M.Navratilova, Usa, 62 62)
1987 Roland Garros: Raffaella Reggi (- C.Evert, Usa, 62 62)
1989 Wimbledon: Laura Golarsa (- C.Evert, Usa, 63 26 75)
2001 Roland Garros: Francesca Schiavone (- M.Hingis, Svi, 61 64)
2002 Australian Open: Adriana Serra Zanetti (- M.Hingis 62 63)
2003 Wimbledon: Silvia Farina (- K.Clijsters, Bel, 57 60 61)
2003 US Open: Francesca Schiavone (- J.Capriati, Usa, 61 63)
2008 US Open: Flavia Pennetta (- D.Safina, Rus, 62 63)
2009 Wimbledon: Francesca Schiavone (- E. Dementieva, Rus, 62 62)
2009 US Open: Flavia Pennetta (- S. Williams, Usa, 64 63)
2010 Us Open: Francesca Schiavone (- V.Williams, Usa 76 64)
2011 Australian Open: Francesca Schiavone (- C.Wozniacki, Dan 36 63 63)
2011 Us Open: Flavia Pennetta (- A.Kerber, Ger, 64 46 63)
2012 Australian Open: Sara Errani (- P.Kvitova, Cec, 64 64)
2012 Us Open: Roberta Vinci (- S.Errani, Ita, 62 64)
2013 Us Open: Flavia Pennetta (vs. Roberta Vinci)
2013 Us Open: Roberta Vinci (vs. Flavia Pennetta)

LA PARTITA
Il match tanto atteso è arrivato. Ma c'è una protagonista a sorpresa. Flavia Pennetta è nei quarti a Flushing Meadows (per la quarta volta in carriera) e sfiderà Roberta Vinci in un match tutto italiano, anzi, tutto pugliese. Flavia è stata brava a superare Simona Halep, la più in forma del momento, con il punteggio di 6-2 7-6. L'azzurra è stata spettacolare per un set e mezzo, poi la partita ha iniziato a girare pericolosamente. Sul 5-4 e servizio Halep, mentre le due si stavano giocando lo scambio sul 30-30, il cielo ha preso a piangere a più non posso. Un acquazzone violentissimo, da interrompere lo scambio. Un rovescio di Flavia è finito out e le due sono scappate negli spogliatoi. Col senno di poi, la sorte le ha restituito (in piccola parte, per carità) quello che le ha tolto nel 2012 con l'operazione al polso. Al rientro in campo, dopo uno stop di oltre quattro ore, Flavia annullava il setpoint, trovava il 5-5, finiva di nuovo sotto 6-5, ma volava al tie-break e lo giocava da campionessa. E finiva con uno spettacolare rovescio lungolinea, mandando in estasi papà Oronzo e mamma Concita. E adesso gustiamoci un quarto tutto italiano. Sta diventando una piacevole abitudine. Anche negli Slam. 

US OPEN DONNE – OTTAVI DI FINALE
Flavia Pennetta (ITA) b. Simona Halep (ROM) 6-2 7-6