Continuità alla risposta e un tema tattico ben preciso: così Djokovic è riuscito a battere Alcaraz

Foto Ray Giubilo

È opinione diffusa che i tennisti siano diversi gli uni dagli altri, difformi come le nuvole, i sassi e i fiocchi di neve. Potremmo associarli per tipologia ma anche in quel caso le differenze, prima o poi arriverebbero a dama. Una di queste è appena giunta al pettine sulla Rod Laver Arena di Melbourne dove Novak Djokovic e Carlos Alcaraz si sono prodigati in uno splendido quarto di finale facendo sfarzo di un gioco a specchio che la dice lunga sulle analogie tecniche e tattiche dei due così come delle loro diversità circa la lettura del gioco.

Tanto per dire che mentre lo spagnolo, come sua usanza, ha preso di petto la difesa estrema con soluzioni non sempre andate a buon fine, il serbo ha saputo aggirare le intemperie navigando col raziocinio di chi non ama schiacciarsi sugli scogli. Ne consegue che Carlitos è andato in conflitto con la sua stessa esuberanza nel momento in cui non potendo dominare il gioco a suo modo, ha dovuto condividerne le sorti con un altro malintenzionato oltre la rete. Contrariamente al ragioniere di Belgrado che dall’alto del suo pensiero tattico non ha perso il filo del racconto disegnando la sua strategia con la lucidità mentale che gli è propria. La continuità alla risposta ha toccato, soprattutto da destra, livelli stratosferici così come di grande fattura sono stati passante e pressione pittate da dietro con grande dovizia di particolari.

Di Novak Djokovic, Alcaraz è sicuramente la giusta evoluzione benché in terra d’Australia siano affiorate innegabili diversità, non ultima quella attinente ai tre lustri pesanti che prima o poi si faranno sentire. Per ora, tuttavia, il passaggio di testimone può attendere poiché pare che il più grande giocatore di tutti i tempi abbia ancora qualcosa da dire al mondo del tennis. E inutile cavillare oltremodo su somiglianze e discordanze di sorta giacché, lo dicono anche gli annali, i giocatori sono tutti diversi. Proprio come le nuvole, i sassi e i fiocchi di neve.