Dopo le dimissioni di Arantxa Sanchez dalla panchina di Fed Cup, e la ribellione delle giocatrici contro la RFET, ora anche il candidato presidente John Rigau si ribella, sentendosi coinvolto in una battaglia impari col presidente uscente Josè Luis Escanuela… di MARCO CALDARA

di Marco Caldara

Nel mondo del tennis la Federazione spagnola è una delle più invidiate, in quanto vanta un gran numero di campioni e sta vivendo un'epoca molto florida, ma da un'attenta valutazione ci si accorge che nemmeno loro se la passano poi così bene. Dopo le dimissioni di Arantxa Sanchez dall'incarico di capitano della squadra di Fed Cup, e la ribellione di quasi tutte le migliori giocatrici del paese (secondo le quali la Federazione non ha rispettato delle promesse economiche), il tennis spagnolo sta vivendo una nuova polemica. Ad aprirla un manifesto firmato dai presidenti di sei fra le maggiori federazioni territorali (una sorta dei nostri comitati regionali, ma con più potere) che studiano una querela nei confronti della commissione elettorale, rea secondo loro di aver reso sleale la corsa alle elezioni del nuovo presidente della RFET. A guidare la 'rivolta' John Rigau, che si era candidato come possibile sostituto al presidente uscente Josè Luis Encanuela (nella foto), che il 26 dicembre verrà quindi riconfermato, essendo candidato unico. Rigau aveva dalla sua il sostegno di Catalogna, Madrid, Castilla La Mancha, Castilla Leon, Aragon e Baleari, che insieme rappresentano quasi il 70% dei voti, ma ha deciso di rinunciare poco prima delle elezioni, in quanto ha ammesso di sentirsi coinvolto in "un processo elettorale nel quale non gli è consentito gareggiare alla pari".

"La decisione di ricorrere ai tribunali è l'unico modo che abbiamo, dopo aver verificato la violazione dei diritti fondamentali da parte del Consiglio elettorale", ha raggiunto un deluso Rigau, che ha però lasciato intendere di non voler rinunciare al proprio progetto. Per i sei firmatari in suo favore, invece, "il processo elettorale è stato gestito dalla RFET con la sola intenzione di favorire il presidente uscente, e quindi non vale la pena prenderne parte. Ma i nostri sostenitori ci rimangono comunque fedeli, e continueremo a lavorare per porre fine a questa farsa e ridare dignità al tennis spagnolo". Joan Navarro, presidente della Federazione Catalana di Tennis, in un'intervista telefonica ha riferito che, a suo modo di vedere, l'episodio appena avvenuto rappresenta una grossa macchia sul già discutibile operato della Federazione, e che dal loro canto torneranno a concentrarsi esclusivamente sul tennis catalano. Una pesante spaccatura ai vertici, che rischia seriamente di rendere ancor più critica la situazione spagnola. Al momento hanno campioni a sufficienza per stare tranquilli, ma, a giudicare dai più giovani, pare che il futuro sia destinato a sorridere a qualche altra nazione. E i problemi interni non aiutano di certo.