Incredibile ma vero: lo scozzese potrebbe scalzare Djokovic addirittura prima del Masters: vi mostriamo le possibili combinazioni per il sorpasso. Ad ogni modo, le ATP World Tour Finals saranno decisive: sembra difficile che Djokovic riesca ad allargare il margine quel tanto che basta per arrivare tranquillo a Londra.

. Un finale di stagione senza Roger Federer e Rafael Nadal rischia di essere zoppo, per non dire noioso. Per intenderci, era dal 2001 che il Masters di fine anno non avrà né l’uno né l’altro. Però c’è un vivo motivo di interesse: la caccia al numero 1 ATP. Alzi la mano chi avrebbe mai pensato, anche solo due mesi fa, che Andy Murray fosse nella posizione di superare Novak Djokovic. Poi è successo quel che è successo: Andy ha limato il distacco fino a portarlo ad appena 915 punti ATP. Sembrano tanti, ma c’è ancora di più in palio. E Murray, oltre a un’inerzia totalmente favorevole, ha una consapevolezza importante: dipende da lui. Dovesse vincere Vienna, Parigi Bercy e ATP Finals, avrebbe la certezza di farcela. Sarebbe clamoroso, se non altro perché fino a giugno si ipotizzavano scenari clamorosi per Djokovic. Grande Slam, Golden Slam, persino Platinum Slam se avesse vinto anche la Coppa Davis.

Invece il Roland Garros resta il suo ultimo titolo, mentre Andy è stato quasi perfetto, con l’unico scivolone a New York contro Nishikori. Ma vediamo come si può evolvere la situazione: lo scozzese è in tabellone a Vienna (dove peraltro ha giocato il Tie Break Tens, perdendo in finale da Thiem), e in caso di vittoria (500 punti ATP) salirebbe a 10.185, a sole 415 lunghezze dai 10.600 di Djokovic. Questa settimana Nole non gioca, poi i due si ritroveranno a Parigi Bercy: se Murray dovesse vincere il torneo, il serbo dovrebbe arrivare almeno in finale per restare numero 1 (con soli 15 punti di vantaggio): a quel punto, il Masters diventerebbe un vero e proprio spareggio. Se invece dovesse scivolare come è successo a Shanghai, potrebbe addirittura concretizzarsi il sorpasso. Ovviamente Murray non è superman: sta giocando a ritmi pazzeschi da maggio e non è detto che non possa avere un calo, magari sul più bello. Qualche anno fa, per esempio, giocò a tutto spiano per qualificarsi al Masters, poi si presentò a Londra e non aveva più energie. Tuttavia, dopo due anni di dominio di Djokovic (non troppo distante dal record di settimane in vetta di Federer: per agganciarlo, avrebbe bisogno di un altro anno e mezzo in vetta), la possibilità di un sorpasso fa notizia. Ecco le combinazioni che regalerebbero a Andy Murray la leadership ATP addirittura il 7 novembre.

Se Murray perde al primo turno di Vienna, dovrà vincere a Parigi Bercy e sperare che Djokovic perda prima del terzo turno.

Se Murray perde al secondo turno o nei quarti a Vienna, dovrà vincere a Parigi Bercy e sperare che Djokovic perda prima nei quarti.

Se Murray perde in semifinale a Vienna, dovrà vincere a Parigi Bercy e sperare che Djokovic perda prima delle semifinali.

Se Murray perde in finale a Vienna, deve vincere a Parigi Bercy e sperare che Djokovic perda prima della finale.

Se Murray vince e Vienna, deve vincere a Parigi Bercy e sperare che Djokovic perda prima della finale. In alternativa, gli sarebbe sufficiente arrivare in finale a patto che Djokovic perda prima delle semifinali.

Al di là degli scenari, è certo che il Masters di Londra sarà decisivo per la leadership. Le ATP World Tour Finals mettono in palio la bellezza di 1.500 punti ATP per il vincitore (imbattuto). Djokovic ha solo una speranza di arrivare a Londra con la certezza matematica di chiudere al comando: vincere a Parigi Bercy, con Murray incapace di intascare almeno 415 punti tra Vienna e Parigi. Onestamente, uno scenario improbabile. Ci sarà tempo per parlare del Masters, ma lì la tradizione è decisamente favorevole a Djokovic: si è imposto ben cinque volte (le ultime quattro consecutive), mentre Murray non ha mai raggiunto la finale e in sette partecipazioni è arrivato in semifinale soltanto tre volte. Ma quest’anno sembra essere cambiato qualcosa. E così, salvo miracoli, Djokovic si presenterà a Londra senza certezze, mentre Angelique Kerber è andata a Singapore sapendo che nessuna l’avrebbe potuta scalzare. Chi l’avrebbe mai detto?