La posizione di Novak Djokovic, contrario all’eventuale somministrazione di un vaccino anti-coronavirus, è stata aspramente criticata, tanto da sollecitare una precisazione del serbo, che però…
Erano spariti! Dall’inizio della pandemia, tutti ci chiedevamo che caspita di fine avessero fatto i cosiddetti No Vax. Niente, silenzio di tomba. Scomparsi.
Ve li ricordate no? Molti con le loro campagne hanno fatto pure carriera e tanti ce li ritroviamo nientemeno che al Governo e in Parlamento. Da un po’ di tempo a questa parte però, scena muta. Si erano, come dire, fatti un po’ più prudenti, meno spavaldi nelle loro uscite. E ti credo, verrebbe da dire. Nel bel mezzo di questa fine del mondo scatenata dal Coronavirus, con squadre di scienziati, virologhi e immunologhi che non dormono la notte nella disperata ricerca di un vaccino; con il mondo intero in attesa della scoperta che ci restituirebbe ad una vita quasi normale, nessuno più si è azzardato ad uscirsene con le sue strampalate uscite No Vax.
Almeno fino all’altro giorno. Quando, con enorme sorpresa di tutti noi positivi da una vita al virus tennistico, la teoria è stata in qualche modo rilanciata nientepopodimenoché da Novak Djokovic.
È infatti successo che il numero uno del mondo, nel corso di una video-chat su Facebook con altri atleti serbi, se ne sia uscito con una frase destinata immancabilmente a suscitare scalpore: “Personalmente sono contrario alla vaccinazione, e non vorrei essere obbligato da qualcuno a farlo per essere in grado di viaggiare”. E nel caso divenisse obbligatorio? Ancora Nole: “Dovrò prendere una decisione. Ho le mie opinioni al riguardo, e se queste opinioni a un certo punto cambieranno ancora non lo so”.
Apriti cielo. Le agenzie di tutto il mondo hanno immediatamente ribattuto la dichiarazione, i social hanno fatto il resto e, come si dice di questi tempi, la notizia in un amen è diventata virale e Novak per tutti si è trasformato in Novax.
Diciamolo subito, Djokovic non ha mai detto – come qualcuno ha pure sbrigativamente scritto – che potrebbe lasciare il tennis se obbligato a prendere un vaccino per viaggiare. Si è limitato (si far per dire) a prendere tempo: “Dovrò prendere una decisione”.
Va da sé, per il momento che stiamo vivendo e per l’importanza del personaggio, le dichiarazioni del fuoriclasse serbo non potevano non suscitare scalpore. E le reazioni non sono mancate. Tanto per restare in casa nostra, la campionessa olimpica di fioretto Elisa Di Francisca non ha usato mezze misure: “Djokovic contrario al vaccino? Rabbrividisco solo al pensiero. Il vaccino salva le vite ed è l’unico modo per stare tranquilli. Noi atleti dovremmo essere dei portatori di esempio”.
Annusata l’aria, Nole ha cercato di riparare con una nota ufficiale cercando di precisare meglio il suo pensiero: “Personalmente sono contrario alla vaccinazione contro il COVID-19 per poter viaggiare. Ma se diventa obbligatorio, dovrò decidere se farlo o no. Questa è la mia sensazione attuale. Non so se cambierà, ma influenza davvero la mia professione”. Il che conferma ancora una volta una vecchia massima della politica: una smentita non è che una notizia data due volte.
Possiamo dire la nostra? In un momento come questo un po’ più di prudenza da parte di tutti – e in particolar modo da parti di chi ha milioni di seguaci in tutto il mondo – sarebbe auspicabile. Soprattutto su tematiche dannatamente delicate come queste.
Con il mondo intero che freme per un vaccino, in attesa di poter tornare a fare – anche in modo diverso – le cose che ha sempre fatto, non si sentiva proprio il bisogno di un’uscita del genere. Nole è un ragazzo intelligente e molto generoso. Lo abbiamo ammirato ed applaudito per la sua generosa donazione all’ospedale di Bergamo e per tante altre iniziative. Ma stavolta ha sbagliato. Siamo certi che, magari a mente più fredda, sarà il primo a rendersene conto. O almeno ce lo auguriamo.