Novak Djokovic e il pensiero ai rifugiati siriani
A margine delle ATP World Tour Finals, Novak Djokovic ha parlato dei fatti di cronaca che stanno sconvolgendo l'Europa e il Medio Oriente. Il serbo ha mandato un pensiero ai rifugiati siriani, costretti ad abbandonare il loro paese a causa della guerra. "Dei 12 milioni di persone che abitavano la Siria, credo che circa un terzo abbia abbandonato il paese – ha detto Nole – tanti di loro sono passati dalla Serbia perché è sulla rotta verso la destinazione finale, Germania o Austria". Tramite la sua fondazione e il ruolo di ambasciatore UNICEF ha potuto conoscere meglio questa realtà. "E' stato toccante, una delle cose più dolorose che abbia mai vissuto, sebbene la Serbia ne abbia passate tante negli ultimi 20 anni. Mi è capitato di giocare con un bambino e dopo trenta secondi vedere la madre che lo porta via, dicendo che il loro viaggio è ancora molto lungo e che dovevano ripartire". Secondo Djokovic, non si può biasimare la scelta di queste persone. "Cercano soltanto un posto migliore e ogni paese ha l'obbligo di garantire questo diritto. E' ben segnalato nella carta Internazionale dei Diritti Umani: bisogna dare almeno un riparo. E io sono orgoglioso di quello che la Serbia ha fatto per i migranti". A margine delle ATP World Tour Finals, Novak Djokovic ha parlato dei fatti di cronaca che stanno sconvolgendo l'Europa e il Medio Oriente. Il serbo ha mandato un pensiero ai rifugiati siriani, costretti ad abbandonare il loro paese a causa della guerra. "Dei 12 milioni di persone che abitavano la Siria, credo che circa un terzo abbia abbandonato il paese – ha detto Nole – tanti di loro sono passati dalla Serbia perché è sulla rotta verso la destinazione finale, Germania o Austria". Tramite la sua fondazione e il ruolo di ambasciatore UNICEF ha potuto conoscere meglio questa realtà. "E' stato toccante, una delle cose più dolorose che abbia mai vissuto, sebbene la Serbia ne abbia passate tante negli ultimi 20 anni. Mi è capitato di giocare con un bambino e dopo trenta secondi vedere la madre che lo porta via, dicendo che il loro viaggio è ancora molto lungo e che dovevano ripartire". Secondo Djokovic, non si può biasimare la scelta di queste persone. "Cercano soltanto un posto migliore e ogni paese ha l'obbligo di garantire questo diritto. E' ben segnalato nella carta Internazionale dei Diritti Umani: bisogna dare almeno un riparo. E io sono orgoglioso di quello che la Serbia ha fatto per i migranti".