di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Se l’è vista brutta Nikolay Davydenko nel suo primo match disputato all’interno della Rod Laver Arena, lui che quasi sempre, nei primi turni, viene confinato dagli organizzatori nei campi secondari. Lo si aspettava al varco dopo i primi tre turni vinti agevolmente su Kindlmann, Marchenko e Juan Monaco, cui aveva lasciato complessivamente la miseria di 17 giochi, portando a caso in ognuno dei 3 match, un set col punteggio di 6-0. Opposto al numero 6 del mondo, un avversario bello tosto come Fernando Verdasco, protagonista lo scorso anno qui a Melbourne, proprio in un match valido per gli ottavi di finale, della maggiore sorpresa del torneo, con la vittoria ai danni di Andy Murray.
Lo spagnolo ha solo un modo per poter fare partita pari contro un avversario che lo ha battuto in 6 dei 7 precedenti: prendere rischi e contenere al massimo gli errori contro un giocatore che gli toglie il tempo di caricare il suo mortifero topspin di dritto.
L’inizio del match non è molto promettente con Fernando che è molto falloso anche quando non prende alcun rischio. E’ cosi che sul 2-2 giunge il break per Davydenko dopo un game di servizio disastroso per lo spagnolo, e condito da ben 2 doppi falli. Il russo non regala nulla all’avversario e chiude facilmente con il punteggio di 6-2 un primo parziale in cui lo spagnolo ha servito con solo il 32% di prime.
Davydenko, del tutto inaspettatamente, decide di regalare un lume di speranza al suo avversario praticamente autobrekkandosi, in apertura di set. L’illusione di poter vedere una partita equilibrata si sopisce in men che non si dica nel game successivo, con Davydenko che riattiva la “Modalità Playstation”, strappando a zero il controbreak dell’1-2, grazie anche a un passante in corsa di dritto davvero straordinario. Verdasco è bravo a recuperare da una situazione di 0-40 sul 4-4, ma deve capitolare 2 game più tardi al termine di un altro gioco funestato da 2 doppi falli: 7-5 Davydenko e match virtualmente in ghiaccio. Anche nel terzo set continuano a essere i doppi errori di Verdasco (alla fine saranno 20), il leitmotiv del match, con lo spagnolo che si avvantaggia nuovamente di un break in apertura di set, ma si fa riprendere dal russo al termine di un game in cui Fernando ne colleziona ben 3 di doppi falli, uno dei quali su un servizio fuori di un’inezia, che gli sarebbe valso il 5-2. Quando il destino del match sembra ormai segnato, sul 5-4 Verdasco, Davydenko si esibisce a sua volta in un orrendo turno di battuta, in cui si segnalano uno smash steccato, un doppio fallo, e un errore di dritto.
L’inizio del quarto vede entrambi i tennisti tenere la battuta agevolmente fino all’8° game, con Davydenko che accusa nuovamente un passaggio a vuoto concedendo a Fernando l’opportunità di servire sul 5-3, per il set e per trascinare il match al quinto set. Visto quanto accaduto nel match sino a quel momento, è tutto tranne che scontato che Verdasco tenga la battuta. E, infatti, lo spagnolo prima salva una palla del controbreak e poi, sulla successiva parità, mette a referto 2 doppi falli consecutivi. L’emorragia sul servizio del numero 9 del mondo prosegue anche sul 5-5. Un’altra coppia di doppi falli concedono a Davydenko una palla break che vagamente somiglia a un matchpoint. Paradossalmente è il servizio, per una volta, a salvare lo spagnolo che bilancia i 2 doppi falli, con i 3 ace complessivi di questo incredibile undicesimo gioco. Si giunge così al tiebreak, un contesto che il russo apprezza favorevolmente, avendone vinti 18 degli ultimi 19 disputati. Nikolay si porta avanti per ben 3 volte di un minibreak, grazie anche al 17° doppio fallo dello spagnolo che, però, sotto 5-3, grazie anche alla colpevole collaborazione di Davydenko mette a segno 4 punti di fila. Si va al quinto per un epilogo assolutamente imprevedibile, solo un’ora prima. Curiosamente entrambi vantano lo stesso bilancio al 5° set: 10 match vinti e 7 persi, con Verdasco, capace già 2 volte in passato, di rimontare uno svantaggio di 2 set.
Dopo 2 mesi sul velluto, Davydenko sembra essere tornato umano. Quella macchina infallibile che aveva lasciato le briciole ai 3 avversari sinora affrontati, sembra essersi inceppata, dopo i primi 2 set e mezzo di un match, la cui inerzia è adesso tutta dalla parte dello spagnolo. Ogni volta che spinge, Kolya non centra più il campo ma Verdasco non ne approfitta mancando 3 succulente palle break in apertura di 5° set. Quando il match sembra prendere una direzione ben precisa, ecco che accade l’imponderabile con Davydenko che resetta tutto e indovina, sul 3-2 in suo favore, un gran game di risposta, agevolato anche da un nastro favorevole su una situazione di parità. Nikolay è bravo a tenere agevolmente il successivo turno di battuta e a non vanificare l’ennesimo vantaggio accumulato in questo infinito match, chiuso dal numero 5 del mondo col punteggio di 6-2 7-5 4-6 6-7(5) 6-3.
Senza storia l’ottavo, in programma contemporaneamente sull’Hisense Arena, vinto da Novak Djokovic con il punteggio di 6-1 6-2 7-5 su Lukasz Kubot. Il numero 3 del mondo, ha sfruttato fino a questo momento un ottimo tabellone, senza complicarsi eccessivamente la vita quest’oggi contro il polacco, cui ha concesso qualcosina solo nel 3° set quando, avanti 3-2 e servizio, ha ceduto il break di vantaggio all’avversario che, curiosamente, ha scoperto la vocazione di singolarista proprio nel corso del torneo organizzato dalla famiglia Djokovic a Belgrado. Kubot – che fino allo scorso maggio si esibiva quasi esclusivamente in doppio – non solo ebbe la fortuna di entrare in tabellone, in qualità di lucky loser, ma riuscì nell’impresa di issarsi fino alla finale, dove fu sconfitto proprio da Djokovic.
Il risultato più sorprendente di giornata è stato quello che ha visto la cinese Na Li, eliminare la testa di serie numero 4, Caroline Wozniacki nel remake del match di primo turno giocato dalle due a Sidney a inizio anno, e vinto sempre dalla tennista orientale. Eppure la scandinava, dopo aver recuperato un early break della cinese, riesce anche a portarsi sul 4-2, con palla per il 5-2, prima di subire un parziale di 6 giochi consecutivi, con la cinese che va avanti 6-4 2-0. La danese si muove a fatica e chiede l’intervento del medico che le appronta una vistosa fasciatura alla coscia destra. Caroline non è tipo da arrendersi facilmente (per informazioni chiedere alla Zvonareva) e infatti, in 3 occasioni, recupera un break di svantaggio nel secondo set. Il problema della Wozniacki è rappresentato dal fatto che non riuscirà a tenere nessuno dei suoi 4 turni di battuta, finendo per cedere la seconda frazione con il punteggio di 6-3. La Li raggiunge per la prima volta in carriera i quarti di finale degli Australian Open, regalando al suo paese la seconda rappresentante tra le migliori 8. Proprio ieri Jie Zheng era diventata la prima cinese a issarsi ai quarti a Melbourne. Na Li, che al secondo turno ha annullato dei matchpoint alla Szavay, se la vedrà al prossimo turno con Venus Williams nel remake del quarto di finale olimpico di Pechino, vinto a sorpresa dalla cinese con un doppio 75.
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