di Fabio della Vida – foto Grazia Neri
E’ inutile negarlo: noi appassionati di tennis guardiamo con terrore alla fine dell’era Federer/Nadal: dentro di noi sappiamo che non c’è nessuno oggi in grado di raccoglierne l’eredità.
Tutto questo però nasce da lontano. Personalmente sono convinto che tutto cominci dal non aver controllato l’evoluzione dei materiali e delle misure delle racchette nonché la velocità delle superfici. Questo ha portato il tennis, soprattutto quello giocato sul sintetico, a diventare una maratona fisica dove vince chi corre di più e chi picchia più forte alla faccia della tecnica e dell’abilità che purtroppo vanno a sparire. Nessuno, lo scrivo da tanto, difende il gioco del tennis e purtroppo i nodi stanno venendo al pettine: solo sulla terra battuta si vede qualcosa di diverso e, guarda caso, si tratta dell’unica superficie rimasta invariata
Purtroppo il tennis non è uno sport gestito dagli americani. Basterebbe copiarli: negli Usa le discipline più popolari e seguite sono in mano a professionisti lautamente pagati ed incentivati che lavorano per il bene dello sport. Nel resto del mondo invece si va dai dirigenti appassionati ma poco competenti ai politicanti di secondo ordine con qualche eccezione (ma rara) di persone brave e competenti. E i risultati si vedono… Un esempio? Guardate il baseball. A un certo punto aveva lo stesso problema del tennis: le nuove mazze erano troppo veloci. Subito è arrivata una regola per rallentarle. Il golf, che è governato dagli americani, sta abolendo il putter lungo ancorato al corpo… e cosi via in altri sport.
Anche loro hanno i loro difetti: sono un po’ permissivi nel doping (o forse solo più pratici di noi ammettendo certi prodotti che da noi sono proibiti ma usati e nascosti da molti). Ma quando beccano qualcuno che trasgredisce non esitano a punirlo molto più severamente di noi. Tutto questo nasce da una cultura sportiva che noi, Resto del mondo non solo Italia, manco ci sogniamo. Cultura che porta le persone a capire lo sport perché lo praticano da piccole nella scuola pubblica fino ai college ed alle università. Tutto lo sport americano si basa sull’importanza della spettacolarità, del piacere al pubblico che è il vero motore degli eventi.
Noi nel tennis pensiamo a modifiche di regolette minime e non abbiamo il coraggio di fare scelte forti a salvaguardia dello spettacolo. Ce ne freghiamo altamente del pubblico regalandogli spettacoli sempre meno attraenti e impedendo la nascita di nuovi Federer e Nadal.
Chiamatemi pure vecchio nostalgico ma vent’anni fa si giocava meglio, il tennis era più divertente e i giocatori avevano molta più personalità. In fondo rivorremmo solo questo…