Di Riccardo Bisti – 29 settembre 2014
Vederlo così suscita un po' di malinconia. David Ferrer sembra un soldato senza armatura, scudi e spade. E' lì, nudo, incapace di difendersi. Come se avesse buttato il vecchio armamentario e non abbia più niente. La sconfitta a Tokyo contro Marcel Granollers è il punto più basso degli ultimi cinque anni. Non tanto perchè ha perso contro un giocatore battuto cinque volte su cinque, quanto perchè il risultato si incastona in una serie negativa che per “Ferru” era ormai sconosciuta. Si sapeva che difficilmente avrebbe tenuto i ritmi del biennio 2012-2013, ma adesso sembra in caduta libera. Nonostante la lunga esperienza, non era abituato all'autogestione. Lo scorso anno ha smesso di lavorare con Javier Piles, mentre è notizia di poche settimane la separazione da Josè Altur, l'uomo che aveva raccolto la pesante eredità dello storico coach. I due si sono lasciati dopo lo Us Open, da cui Ferrer è uscito con le ossa rotte. Non solo è tornato in Spagna senza coach, ma anche con il fisico a pezzi. Non è bastato saltare il weekend di Davis in Brasile per ricaricarsi. A Shenzhen ha ceduto in due set contro Viktor Troicki, a Tokyo si è fatto battere dal connazionale. “Ho perso la concentrazione nel secondo set – ha detto Ferrer – in questo periodo non sto giocando bene e ho colto una brutta serie di risultati”. In effetti, David aveva impressionato per la sua regolarità. Difficilmente batteva i Fab Four, ma contro gli altri non perdeva mai. Ed era pronto ad approfittarne delle disgrazie altrui, vedi Parigi Bercy 2012 o la finale a Roland Garros 2013. Quest'anno, invece, ha raccolto una serie di sconfitte inspiegabili. Quella contro Granollers è la 19esima. Una stagione in cui si è interrotta una strepitosa serie negli Slam: per 10 volte di fila era arrivato almeno nei quarti. La sconfitta al secondo turno di Wimbledon per mano di Andrey Kuznetsov sembra avergli tolto, per sempre, lo status di top-player.
ATP WORLD TOUR FINALS A RISCHIO
Ferrer ha giocato benino ad Amburgo (ha sfiorato il titolo, perdendo da Leonard Mayer) e molto bene a Cincinnati, dove ha centrato un'inattesa finale. Poi, il buio. Non crediamo sia un caso che la crisi sia esplosa dopo la separazione con il coach. Adesso si arrangia, un po' con il fratello, un po' il fisioterapista, un po' con il manager. “Il futuro? Ho qualche idea sul nome del nuovo coach, ma per ora va così” ha detto qualche settimana fa, prima di viaggiare in Asia. Se i risultati sono questi, forse dovrà accelerare il processo. Anche perchè rischia di fallire l'accesso alle ATP World Tour Finals, traguardo che sembrava garantito prima dello Us Open. In questi giorni, tra Tokyo e Pechino, sono in gara tutti i pretendenti al Masters. In questo momento, “Ferru” è settimo nella Race stagionale, ma rischia grosso. Il valenciano ha appena 95 punti di vantaggio su Milos Raonic, nono. Ma da dietro spingono forte Andy Murray e Grigor Dimitrov. Tenendo conto di Tomas Berdych (attualmente ottavo), ci sono cinque giocatori in lotta per due posti. Attualmente Ferrer è davanti, ma sta giocando peggio. Nulla è perduto, poiché tutti si ritroveranno la prossima settimana a Shanghai, dove Ferrer potrebbe raccogliere punti importanti (il Qi Zhong Stadium gli evoca splendidi ricordi: nel 2007 giunse in finale al Masters, quando si giocava in Cina). Poi ci sarà il torneo di casa a Valencia e Parigi Bercy. Sulla carta, sono tornei “amici”. Ma senza armatura, David diventa un giocatore “normale”. E l'epopea del grande lottatore, il muratore prestato al tennis, rischia di terminare nel modo più atteso ma anche più ingiusto: in silenzio, nel completo anonimato. A 32 anni e mezzo, Ferrer saprà trovare l'ultima spinta, l'ultima motivazione?
ATP RACE 2014 (Aggiornata al 29 settembre)
Novak Djokovic 8.150 (impegnato a Pechino) *
Roger Federer 7.020 (assente) *
Rafael Nadal 6.645 (impegnato a Pechino) *
Stan Wawrinka 4.795 (impegnato a Tokyo, se vince il torneo si qualifica)
Marin Cilic 3.935 (secondo turno a Tokyo)
Kei Nishikori 3.845 (impegnato a Tokyo)
David Ferrer 3.535 (eliminato a Tokyo)
Tomas Berdych 3.510 (impegnato a Pechino)
Milos Raonic 3.440 (impegnato a Tokyo)
Andy Murray 3.405 (impegnato a Pechino)
11. Grigor Dimitrov 3.360 (secondo turno a Pechino)
(*) Già qualificati