Un’altra giovane tennista rischia di smettere per assenza di fondi. E’ la cilena Cecilia Costa Melgar, 20 anni e n. 375 WTA. Lei non molla e chiede aiuto via internet. Ma ha avuto solo 2 offerte…
Il video promozionale in cui Cecilia Costa Melgar chiede un aiuto per continuare a giocare a tennis
Di Riccardo Bisti – 9 agosto 2013
E’ già successo. Probabilmente succederà ancora. Lo scorso anno abbiamo raccontato la storia della colombiana Karen Castiblanco, in cerca di fondi per continuare a giocare. Nel bel mezzo di una trasferta, si accorse che il portafoglio era vuoto. Le provò tutte: lanciò disperati appelli via Twitter, chiese aiuto ad aziende, politici, sportivi…niente da fare. Qualche mese dopo annunciò il ritiro e oggi lavora come coach presso la federtennis colombiana. Adesso sta succedendo lo stesso alla cilena Cecilia Costa Melgar. Con la differenza che la sua storia è ancor più drammatica perché Cecilia ha appena 20 anni e ancora qualche speranza di sfondare, mentre la Castiblanco era “infognata” nel mondo dei tornei ITF e difficilmente ne sarebbe uscita. Sarà forse vero che il Sud America è un mercato emergente, ma “La mancanza di sponsor è un tema ricorrente. Tra giocatrici ne parliamo e siamo preoccupate, perché per tutte è la stessa storia” dice la Costa Melgar, attualmente numero 375 WTA e seconda miglior giocatrice cilena. La scorsa settimana si è aggiudicata il torneo di La Paz, quasi 4.000 metri di altitudine per un montepremi di 10.000 dollari. Fino a qualche tempo fa, usufruiva del sostegno economico di ADO (Asociacion Deportistas Olimpicos). Si trattava di una borsa di studio per aver vinto la medaglia d’oro, sia in singolo che in doppio, ai Giochi Odesur del 2010. Ma l’accordo è scaduto. E adesso Cecilia non sa come fare. “Non ho mai avuto il sostegno di un’azienda privata. Fino ad oggi, me la sono cavata con l’aiuto della mia famiglia, la borsa di studio e i guadagni dei tornei". Lo scorso anno potè pagarsi le spese di viaggio, anche se senza allenatore al seguito. Quest’anno i soldi non bastano. “In questa fase della carriera, per andare avanti, serve molto denaro. Ho bisogno di competere in tornei di buon livello, dove posso guadagnare punti ed esperienza. Ma in Sud America non ce ne sono. Tornei WTA nemmeno l’ombra. E allora diventa obbligatorio andare in Europa, Asia o Stati Uniti”.
Tutto questo comporta spese importanti. Cifre che, aggiunte a quelle per gli allenatori, non possono essere sostenute soltanto dalla famiglia. Nel 2013, la Costa Melgar ha tentato una campagna europea che non ha dato i frutti sperati. Ha giocato sei tornei tra Marocco, Francia e Italia (Grado e Padova), vincendo appena una partita. Al ritorno a casa, si è allenata per un mese e il rientro è stato più che positivo, con il successo a La Paz, primo titolo stagionale, il quarto in carriera. In questo momento, l’obiettivo di Cecilia non è tecnico ma economico. Vuole uno sponsor privato. Ma fino ad oggi non sono arrivate proposte. Le uniche opportunità arrivano da allenatori e accademie. Ma come fa a trasferirsi se non ha i soldi per pagarsi le spese? La Costa Melgar non ha nemmeno un contratto per l’attrezzatura (“Anche se mi garantiscono un discreto sconto”). Giocare in queste condizioni genera una pressione importante, che riporta alla mente una frase di Boris Becker: “Pressione per giocare a tennis? Ma quando mai. La vera pressione ce l’ha un padre di famiglia che ha un solo stipendio e deve mantenere moglie e figli”. Per Cecilia siamo lì, con l’angoscia che il sogno-tennis possa spegnersi da un momento all’altro. “Per fortuna c’è un gruppo di allenatori in Cile che hanno sempre risposto presente quando avevo bisogno. Sono tutti preoccupati di offrirmi il meglio, per questo li ringrazierò sempre”. Club Manquehue, Academia de Robinson Gamonal, Club Previdencia, Club Mundial. Se un giorno dovesse diventare forte, state certi che li citerà in ogni intervista. Cecilia non molla e nemmno perde il sorriso. “Sono fiduciosa, qualcosa succederà. Io voglio andare avanti con il tennis. A dire il vero, mi hanno offerto diverse borse di studio nelle Università americane, ma io voglio arrivare il più alto possibile nel tennis mondiale e sto lottando per questo. Spero che qualche aiuto arriverà, anche perché non mi immagino niente di diverso dal tennis”. Nel frattempo, mentre aspetta qualche aiuto, ha aperto un sito internet in cui chede aiuto economico. Avrebbe bisogno di almeno 6.000 dollari, ma per ora sono arrivate appena due donazioni, per un totale di 120. Cecilia ci mette passione ed entusiasmo, ma molto dipenderà da lei. E dai risultati che coglierà sul campo da tennis. E allora si realizzeranno i suoi sogni, compreso quello di avere tanti tifosi in giro per il mondo.
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