Al Foro Italico continuano le eliminazioni degli azzurri, ultimo Fabio Fognini. Aveva detto di preferire il Pietrangeli, invece l’hanno piazzato sul Campo Centrale e si è arreso per 6-1 7-6 allo spagnolo Guillermo Garcia Lopez, provando (senza esito) a girare il match nel secondo set. Brutto passo indietro dell’azzurro e sconfitta pesante, anche in chiave Parigi. – Evidentemente, per il tennis italiano non è proprio giornata. Gli azzurri in gara erano in otto, e ha vinto solamente Andreas Seppi, in un match che lo vedeva nettamente favorito contro il canadese Vasek Pospisil. Degli altri non ce l’ha fatta nessuno, e la delusione più cocente arriva dal numero uno azzurro Fabio Fognini, battuto 6-1 7-6 da Guillermo Garcia Lopez, in un match che si annunciava sì delicato, ma non al punto di cederlo in due set. E invece è andata proprio così, dopo due parziali molto diversi fra loro ma ugualmente persi, a far registrare un brutto passo falso nella tabella dell’azzurro. Fognini aveva avvisato: “non sarà facile, il Centrale è più veloce del Pietrangeli, potrebbe aiutare più il mio avversario che me”, ma le premesse sembravano ugualmente interessanti: buono a Barcellona, buonino a Monaco di Baviera, buono a Madrid, pronto per il botto a Roma? La gente ci sperava, dopo l’amara sconfitta al tie-break del terzo contro Tomas Berdych, nel 2015. Invece la sua eliminazione all’esordio suona come un tonfo, spiacevole e amaro, che priva subito l’Italia di un altro possibile protagonista e potrebbe creargli un bel problema in chiave Roland Garros, il torneo più importante della sua stagione, l’unico Slam dove ha saputo arrivare ai quarti di finale. Con il ranking aggiornato ai risultati di oggi, infatti, l’azzurro lunedì sarebbe alla posizione numero 32, classifica sufficiente per acchiappare l’ultima testa di serie disponibile a Parigi. Ma sono ancora in tantissimi a poterlo superare, e nemmeno con chissà quali traguardi. A Grigor Dimitrov servirebbe un terzo turno, ma dovrebbe battere prima Zverev e poi Federer, mentre a Jeremy Chardy basterà superare all’esordio Damir Dzumhur, contro il quale partirà favorito. Insomma, la sconfitta di oggi potrebbe costare all’azzurro non solo l’eliminazione dagli Internazionali d’Italia, ma anche un trattamento “di favore” da parte dell’urna parigina.
NON ERA MEGLIO IL PIETRANGELI?
Tornando al match: poco da dire fino al 6-1 3-1 in favore di Garcia Lopez, con Fognini fallosissimo e capace solamente di tenere i primi due turni di servizio di ogni set. Poi il ligure ha chiesto l’intervento del fisioterapista, ha preso fiato, pensato, e forse memore di quando due anni fa perse malissimo contro Rosol e uscì fra i fischi, è riuscito a rialzare la testa in tempo e rimettersi in partita, mostrando tutta la differenza di qualità che lo separa dall’avversario. Tuttavia, la qualità da sola non basta. Serve altro, tanto altro, quello che oggi lo spagnolo ha avuto per tutto il match, Fabio solo dall’1-3 in poi, quando ha recuperato il break e poi ha messo per la prima volta il naso avanti, sul 4-3. Sembrava già in grado di fare un nuovo break, sullo 0-30, invece è stato bravo a non prenderlo lui, sul 4-4, salvando una chance potenzialmente letale con un’ottima volèe di rovescio. È salito 5-4, poi 6-5, quindi 15-40, momento perfetto per prendersi il parziale e girare il match. Ma un diritto facile sbagliato sul secondo set-point gli è costato tantissimo, almeno quanto la palla facilissima, sopra la rete, che gli avrebbe dato di nuovo la parità. L’ha messa fuori e si è presentato al tie-break nelle condizioni mentali peggiori, finendo per raccogliere solamente due punti. Alla fine ha chiuso con 26 vincenti contro i 22 del rivale, figli della reazione del secondo set, ma anche con 38 gratuiti, oltre il doppio di quelli di Garcia-Lopez. La partita, più che sotto ogni altro aspetto, si è decisa lì. Anche se l’inizio l’ha segnata parecchio: non solo la partenza di Fabio, ma anche la decisione di programmare il suo match sul Campo Centrale, palcoscenico che l’azzurro indubbiamente soffre. Lo si vede, si percepisce, e non è un caso che avesse chiaramente detto di preferire il più piccolo Campo Pietrangeli, teatro lo scorso anno della splendida vittoria con Dimitrov. È un limite suo, e non è affatto una giustificazione. Ma forse, almeno nel torneo di casa e visto che si tratta del miglior azzurro, poteva valer la pena dargli una mano a superare la sua lacuna.
MASTERS 1000 ROMA – Primo turno
Guillermo Garcia Lopez (ESP) b. Fabio Fognini (ITA) 6-1 7-6
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